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Il derby di Genova, uno dei piatti forti del turno infrasettimanale, ci ha detto tante cose. Una su tutte, che Genoa e Sampdoria non avranno problemi a salvarsi

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Nel turno infrasettimanale di Serie A era in programma, tra le tante partite interessanti, anche il derby di Genova tra Genoa e Sampdoria. La mancanza delle due tifoserie al Ferraris e il fatto che, almeno al momento, entrambe le squadre siano in una posizione di classifica interlocutoria, non ha probabilmente caricato di hype l’evento come effettivamente avrebbe meritato.

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derby di genova

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Così, in campo, invece di una partita tirata e combattuta è uscito un salomonico pareggio che accontenta un po’ tutti, e per vari motivi. Il Genoa ha giocato un ottimo primo tempo, creando qualche presupposto per segnare e trovando la via del gol con Davide Zappacosta, per poi calare alla distanza subendo il ritorno dei blucerchiati. Che, a loro volta, nella ripresa hanno legittimato il pareggio centrato da Tonelli, il gregario dei gregari.

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Derby di Genova, la Samp ipoteca la salvezza

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Per il resto, non c’è molto altro da segnalare. D’altronde, classifica alla mano la cosa più importante per entrambe le squadre riguardava il fatto che il derby di Genova, almeno questo, fosse un’occasione per smuovere un po’ le acque. La Sampdoria, dal canto suo, ha praticamente ipotecato la salvezza, visti gli undici punti di distanza dal terzultimo posto – anche se il Torino deve recuperare almeno una partita – e la consapevolezza di una quadratura collettiva frutto dell’ottimo lavoro di Ranieri.

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Il tecnico romano è probabilmente il miglior ottimizzatore di risorse in circolazione e, anche in occasione della stracittadina ligure, si è visto come abbia saputo leggere bene la partita col passare dei minuti. Ranieri ha utilizzato solo tre cambi, dando però quell’imprevedibilità che ha portato poi alla costruzione del mismatch decisivo. Con l’ingresso di Ramirez e Gabbiadini, la Samp è stata decisamente più imprevedibile tra le linee, dove Verre si è mosso tanto aprendo più volte i centrali avversari.

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Per il resto, che i blucerchiati non avranno problemi a salvarsi è logico, perché al buon senso si aggiungono numeri e statistiche che, nel calcio, non sbagliano quasi mai: dalla decima posizione in giù, infatti, la Sampdoria ha il miglior attacco e la seconda miglior difesa. Ergo, anche quest’anno la categoria è salva, sperando che da qui in poi un piazza storica come quella doriana possa ambire finalmente a un percorso di crescita.

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Sponda Genoa

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La posizione del Genoa, arrivato a questo derby di Genova con qualche problema in più, è invece lievemente differente. Infatti, il Grifone non avrebbe disdegnato i tre punti ma, per come si era messa la partita nel secondo tempo, un pareggio fa comodo e smuove la classifica in attesa di tempi migliori. Ballardini ha comunque normalizzato una situazione che sembrava disastrosa durante la gestione Maran, facendo parecchi punti all’inizio e migliorando una classifica deficitaria.

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In campo, il Genoa sta dimostrando di essere comunque un gruppo con un’identità ben precisa. Sa incassare, ripartire e talvolta fare male, ma anche quando va sotto pressione assorbe molto bene le iniziative avversarie. Segno, probabilmente, che Ballardini lavora molto su questo fondamentale. Al tecnico ravennate vanno ascritte anche alcune modifiche interessanti, come la posizione di Radovanovic – trasformato in un centrale difensivo – e quella di Zajc, oltre al lancio di Czyborra (in panchina nel derby di Genova).

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Così come per la Sampdoria, anche i numeri del Genoa sono migliorati di recente. L’attacco è più efficace e la difesa meno impenetrabile, ma il punto di forza – che probabilmente porterà i rossoblu alla salvezza – è il fatto di riuscire a giocarsela sempre e comunque contro le realtà di medio-piccola classifica. Cosa che ad altri non riesce, ma è e resta un fattore all’interno di una volata finale in cui ogni punto rastrellato ha un’importanza vitale.

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