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Dalla nascita del 2010 al titolo dello scorso anno, il Deportivo Binacional ha avuto un’ascesa importante. Il tutto, fino a poco tempo fa, senza avere nemmeno una casa

Il Deportivo Binacional è uno dei club che, negli ultimi anni, ha intrapreso un percorso di crescita decisamente significante. Almeno in patria, in Perù, nel paese che calcisticamente viene comandato da decenni dai tre club storici con sede nella capitale. Alianza, Universitario e Sporting Cristal fanno incetta di titoli e, inserirsi in un contesto economico così squilibrato, ha sempre rappresentato un ostacolo complicato per chi arriva da fuori Lima.

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Alla fine del 2019, però, il Deportivo Binacional si è laurato campione del Perù. Lo ha fatto al termine di una doppia finale incredibile, vinta perdendo sul campo dell’Alianza al termine di una settimana dagli alti contenuti emotivi. I calciatori hanno alzato la coppa al cielo dedicandola al capitano Juan Pablo Vergara, volato in cielo qualche giorno prima a causa di un disastroso incidente stradale.

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Una dedica emozionante

Il fatto che la sera in cui il Deportivo Binacional si laureava campione piovesse, cosa rarissima a Lima, è emblematico: anche il cielo, sotto forma di pioggia, ha voluto dare il suo contributo nel commemorare la scomparsa del centrocampista colombiano. I giocatori del Binacional avevano chiesto il rinvio della partita di andata, l’Alianza – annusando il sangue della preda – non glielo aveva concesso. Morale? 4-1 per i biancoblu, trascinati da due connazionali di Vergara, il numero 10 Millan e la punta Collazos.

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Entrambi erano in macchina con il compagno nel momento dell’incidente, verificatosi in un tratto di strada abbastanza dissestato che collega Puno a Juliaca, oggi sede del Club Binacional. Assieme c’era anche un magazziniere, feritosi gravemente. Vergara non ce l’ha fatta e vincere il Descentralizado era diventato l’obiettivo. Per dedicarglielo, vincendolo, come avrebbe voluto lui. Pochi giorni dopo la vittoria casalinga, il Deportivo Binacional atterra a Lima e perde, ma festeggia. Un trionfo amaro, ma storico.

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Deportivo Binacional, una squadra senza sede

La storia del Club Deportivo Binacional ha inizio in tempi recenti. Nel 2010 il dipartimento di Desaguadero, situato alla frontiera tra Perù e Bolivia, decide che la grande fame di calcio manifestata dalla popolazione locale va soddisfatta, e decide così di fondare un club. Nei primi anni, il ‘bicolor’ si destreggia in Copa Perù, torneo che mette in palio il salto diretto in Primera Division, ma federazione e Conmebol comunicano alla proprietà che, a certe altitudini, non è più tollerabile giocare.

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Spostarsi a Puno sembrava la soluzione più semplice, ma nella ‘ciudad de plata’ – che si affaccia sullo splendido Lago Titicaca – c’è già l’Alfonso Ugarte, club caduto in disgrazia ma pur sempre un’istituzione del calcio peruviano. Il bacino d’utenza, quindi, è già prenotato, ma nel frattempo la squadra brucia le tappe e, nel 2016, per cercare di attirare qualche simpatizzante, si sposta nella zona di Arequipa. Qui si fonde con una scuola locale, ne eredita le giovanili e nel 2017 vive la sua prima promozione.

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Da Puno a Juliaca, per rimanerci

Il destino del Deportivo Binacional è sempre stato strettamente legato alla fidelizzazione dei potenziali tifosi. Cosa che, ad Arequipa, è complicata. Per il piccolo club di frontiera sembra non esserci una piazza adatta. Dopo la prima stagione giocata nella massima serie, la società si sposta nuovamente a Puno e si stabilisce lì, definitivamente, a pochi chilometri, nella città di Juliaca.

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L’Erasmus peruviano finisce qui, ma la proprietà – per festeggiare il titolo del 2019 – ha deciso di ripercorrere tutti i passi, uno a uno, del grande cammino intrapreso quasi dieci anni prima. Nella prima parte di stagione, il Deportivo Binacional ha organizzato match a Desaguadero, Arequipa, Puno, Ilave e Juli, tutte località che hanno rappresentato tappe fondamentali per la crescita del club. Il calcio peruviano è fatto di alti e bassi, oggi la società si barcamena a metà classifica, ma ciò che è stato fatto rimarrà negli annali.

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La prima, storica Libertadores

Vincere il Descentralizado ha permesso al Deportivo Binacional di conquistare la qualificazione in Copa Libertadores. Le cose non sono andate benissimo, ma il lockdown – che ha costretto la squadra a giocare le partite casalinghe a Lima – ha inciso in maniera negativa. In ogni caso, quando ancora si potevano disputare le partite a Juliaca – per sistemare lo stadio locale, in prossimità della coppa, sono stati investiti 4 milioni di dollari -, i ragazzi allenati da Juan Arce si sono tolti lo sfizio di battere il San Paolo.

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Juliaca è una città controversa, snodo del traffico di droga e armi che entrano illegalmente in Perù. È conosciuta, principalmente, per essere la sede dell’aeroporto che collega Puno al resto del paese e per la pericolosità della sua strade. Ma ha una comunità forte e presente, che nel ‘Poderoso del Sur’ ha trovato finalmente un club in cui indentificarsi al meglio. Così, dopo tanti anni, anche il Deportivo Binacional ha trovato la sua casa. E questa volta, forse, sarà per sempre.

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