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Un altro gol per evitare racconti: chi ha vissuto e ricorda bene la fine degli anni novanta e l’inizio del duemila non avrà bisogno di spiegare ai giovani di oggi chi è stato Denis Godeas. Lui segna ancora, lo ha fatto in tutte le categorie del calcio italiano, e all’età di 45 anni non ha alcuna intenzione di fermarsi.

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Proprio lui: non è un omonimo, non è il figlio, è lo stesso centravanti di provincia che vent’anni fa segnava a Messina. Ora lo fa in prima categoria, l’ultima che gli mancava prima di entrare nella storia: fare gol in ogni contesto, dalla Serie A alla terza categoria, dall’erbetta alla terra in polvere.

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Dalla Serie A alla terza categoria: l’ennesima gioia a 45 anni

45 anni, occhi sempre azzurri (ma va?), capelli ormai grigi ma ugualmente lunghi, Godeas si gode la sua terza giovinezza. Tra i piccoli continua a fare gol, si diverte come fosse uno di loro, in realtà lo è perché in campo l’età è un semplice numero. Non vale nulla.

Godeas gioca nella Triestina Victory, in prima categoria, e nell’ultima partita contro il Mariano ha segnato con una sforbiciata il suo primo gol nella categoria di riferimento. Era l’ultima che mancava all’appello prima di esibire fiero il traguardo: timbrare il cartellino in ogni girone della passione. Dalla Serie A alla terza categoria c’è stato almeno un portiere costretto a raccogliere dalla propria porta un gol di Godeas.

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Una vita al servizio del gol: la carriera di Godeas

L’ultimo gol è il numero 332 in carriera su 840 partite: l’esordio, ovviamente con la sua Triestina, risale a quasi trent’anni fa, stagione 1991/92, erano i mesi del tramonto napoletano di Maradona. Una vita fa. Eppure lui resiste, lo ha fatto in questi anni, in tutte le categorie, cambiando una ventina di squadre, restando fedele all’emozione della rete.

Con la maglia della Triestina ne ha realizzati 66 tra i professionisti, oltre 100 sommando anche quelli degli ultimi anni nei dilettanti. Tanti gol anche col Mantova (44) e col Messina (29), pochi ma pur sempre pesanti tra Palermo, Chievo, Treviso, Bari, Venezia, Como. Le sue vittime preferite? Piacenza e Ascoli (9), quindi Modena, Vicenza, Salernitana, Crotone e Treviso (6).

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Godeas in Serie A: quando segnò contro Roma e Juventus

Godeas è stato (è) bomber di provincia, non ha vissuto i big-match, eppure nel suo percorso emergono fieri i ricordi di due gol speciali: uno alla Roma e uno alla Juventus. Ai giallorossi segnò il 6 novembre 2002 quando il suo Como perse 2-1 all’Olimpico. Delvecchio e Totti i marcatori della squadra di Capello. A centrocampo, per la Roma c’era Guardiola che oggi allena il City. Incroci da brividi.

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Alla Juve, Godeas segnò il 7 maggio 2006: Juve-Palermo finì 2-1 con gol di Nedved e Ibrahimovic. C’era, guarda caso, sempre Capello sulla panchina avversaria. Era l’anno fantasma di Calciopoli. Pochi mesi dopo arrivò lo scandalo e l’euforia Mondiale (in squadra con lui c’erano Zaccardo e Barone, futuri campioni con Lippi). L’anno dopo quando vestiva la maglia del Mantova sfiorò un super gol in rovesciata contro la Juve: la traversa ancora trema.

La grande lezione di Godeas: mai smettere di divertirsi

Ha giocato ovunque, Godeas, e lo ricordano tutti, grandi e piccoli, perché il suo cognome ha unito le generazioni, appartiene al calcio nostalgico e a quello moderno, pur senza farne più parte direttamente. Dalla prima categoria, dove oggi si diverte, Godeas ci ricorda che il pallone è rotondo e ogni banalità descrittiva ha valore quando sa offrire ancora storie simili, come la sua: un 45enne che ha smesso di rincorrere il pallone ma lo aspetta a domicilio. Per fare gol basta un passo.

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