Dele Alli sembra l’ombra di sé stesso: gioca poco e male, ed è ormai fuori dai piani del Tottenham. Cos’è successo a un giocatore che, poco tempo fa, pareva destinato a dominare il calcio mondiale?
LEGGI ANCHE: Che cos’è Misma Pasion, il fenomeno social contro la misoginia
Se al proverbiale marziano appena disceso sulla Terra gli si raccontasse che Dele Alli è uno dei migliori calciatori al mondo, di sicuro non ci crederebbe. E ormai inizia a non crederci più quasi nessuno, a partire da José Mourinho: 962 minuti giocati finora in quattro competizioni, 232 appena in Premier League.
A 24 anni, il mediano del Tottenham che all’epoca di Pochettino era emerso come uno dei giocatori più determinanti in Europa è ormai una riserva in una squadra che l’anno prossimo potrebbe addirittura non giocare nelle coppe internazionali. E quasi sicuramente questa estate non lo vedremo agli Europei, visto che è dal 2019 che non indossa la maglia dei Three Lions.
Ascesa e declino di Dele Alli
LEGGI ANCHE: MK Dons, i segreti della terza squadra in Europa per possesso palla
Nel febbraio 2015, il Tottenham versava 6 milioni al modesto MK Dons per assicurarsi questo centrocampista che non aveva ancora compiuto 19 anni. In otto mesi soltanto, Dele Alli viveva una prepotente ascesa che lo portava a diventare un punto fermo degli Spurs e a debuttare nella Nazionale maggiore, per poi diventarne uno dei giocatori principali.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: qualunque cosa Dele Alli tocchi, diventa oro. Dal suo arrivo, il Tottenham torna a lottare per lo scudetto per la prima volta dalla fine degli anni Ottanta, e nel 2019 centra la finale di Champions League. L’Inghilterra viene trascinata dal centrocampista di Milton Keynes fino al quarto posto dei Mondiali 2018 (miglior risultato dal 1990) e al terzo posto nella Nations League dell’anno seguente.
LEGGI ANCHE: Ryan Gravenberch è pronto per il grande salto in una big d’Europa
Per ragioni anagrafiche, era lecito supporre che il meglio fosse ancora di là da venire, e invece all’improvviso la Ferrari si è ingolfata. Che l’innesco della sua involuzione sia stato l’arrivo di José Mourinho sulla panchina del Tottenham è semplificistico: il portoghese è approdato a Londra a fine novembre 2019, e per qualche mese Dele Alli ha continuato a giocare sui suoi livelli.
Un anno di Mourinho e pandemia
La pandemia, in verità, sembra aver segnato la vera battuta di arresto per l’inglese. Il 7 marzo, ultima di Premier prima del lockdown, gioca e segna contro il Burnley. Poi, circa tre mesi dopo il campionato riprende, ma lui non c’è: a febbraio ha messo un video sui social in cui scherza sul coronavirus, e viene squalificato per un turno. Fino a quel momento, era sempre stato un giocatore da 90 minuti a partita, ma adesso Mourinho ha ridotto il suo utilizzo, e a ciò si aggiunge un infortunio che gli fa saltare il finale di stagione.
LEGGI ANCHE: Mourinho e Pochettino: il Tottenham ha sbagliato?
Da insostituibile che era, in questa stagione Dele Alli non è stato solo ai margini della formazione titolare degli Spurs, ma addirittura non ha più giocato una partita intera. Dopo la sconfitta contro l’Anversa nei gironi di Europa League il 29 ottobre scorso, Mourinho è stato abbastanza chiaro: “Quello che mi aspetto dai giocatori, soprattutto quando sei un giocatore con l’ambizione di essere una prima scelta, è che per iniziare ogni partita, devi dimostrarlo“.
232 – Dele Alli has played just 232 minutes of Premier League football this season, which is 8.6% of possible playing time. Missing.
With 22 players being given more Premier League minutes for Spurs this season, we analyse Alli's career on @OptaAnalyst. ⬇️#THFC #COYS
— OptaJoe (@OptaJoe) April 10, 2021
Per carità, con Mourinho le cose non sono certo partite bene: fin dalle prime sessioni di allenamento, il portoghese di è lamentato della condizione fisica del centrocampista, e non ha mancato di sottolinearlo in conferenza stampa. Il Tottenham è cambiato anche tatticamente: ai tempi di Pochettino, Dele Alli era il perno della squadra, e Harry Kane il finalizzatore; con Mourinho, il baricentro s’è spostato su Kane, divenuto un regista avanzato, con Son a finalizzare. Alli, purtroppo, è un giocatore che, se non può essere il cuore della squadra, semplicemente non è.
LEGGI ANCHE: Metamorfosi Kane, da finalizzatore ad attaccante completo
Il futuro di Dele Alli
È difficile vedere la luce in fondo al tunnel. Saltando gli Europei di questa estate, Alli mancherà a uno degli eventi in cui avrebbe potuto ottenere la definitiva consacrazione, guidando l’Inghilterra a un possibile titolo casalingo. L’età è ancora dalla sua parte, ma il contratto che lo lega al Tottenham scadrà solo nel 2024.
In passato era stato accostato all’Inter, ma con la complicata situazione societaria dei nerazzurri è difficile immaginare un nuovo assalto all’inglese. La pista più battuta sembrerebbe essere quella del PSG, allenato oggi dal suo principale estimatore Pochettino, ma anche a Parigi ci sono diverse questioni economiche da risolvere (i rinnovi di Neymar e Mbappé, le situazioni di Icardi e Kean, il sogno Messi), e l’acquisto di Dele Alli non pare essere prioritario.
LEGGI ANCHE: Il Tottenham di Mourinho è di nuovo in crisi
L’ultima speranza, allora, potrebbe essere ancora al Tottenham, se José Mourinho dovesse non essere confermato per la prossima stagione. Alli rappresenta un capitale tecnico ed economico che gli Spurs stanno sprecando, e visti anche i risultati deludenti della stagione, dall’anno prossimo potrebbe arrivare un tecnico nuovo e più congeniale al gioco del centrocampista (Rodgers sembra il favorito, al momento). Alla soglia dei 25 anni, c’è ancora tempo per riconquistare il posto che gli spetta al vertice del calcio europeo.
LEGGI ANCHE: Scambio Icardi Dybala, i pro e i contro
Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: Instagram, Facebook, Twitter e Flipboard! Inoltre, ascolta il nostro Podcast su Spotify!