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Un allenatore rampante, la politica improntata al rilancio e il sogno di un trofeo: il Defensa y Justicia di Hernan Crespo è uno dei club più interessanti del 2020

Il 2020 in Sudamerica verrà ricordato quasi solo per avvenimenti negativi. Tra le gioie, tra le novità, non si può non menzionare il grande anno del Defensa y Justicia, arrivato – grazie a un lavoro efficace progettato su base pluriennale – alla semifinale di Copa Sudamericana. Il piccolo club di Florencio Varela se la vedrà con la matricola cilena del Coquimbo Unido. Ergo, ci sono buone possibilità di arrivare a giocarsi un trofeo.

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Obiettivo complicato, perché dall’altra parte uscirà una tra Lanus e Velez, ma la squadra allenata da Hernan Crespo a questo punto non ha davvero più timore di nessuno. Il Defe, come viene chiamato in toni abbreviati dai suoi tifosi, è una squadra giovane e sfrontata, ma anche ben allenata e con un filosofia offensiva che si porta dietro da anni.

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Fonte immagine: @ClubDefensayJus (Twitter)

Defensa y Justicia, semifinale per caso

E dire che il Defensa y Justicia la Copa Sudamericana non avrebbe dovuto nemmeno giocarla. L’Halcon ci si è ritrovato un po’ per caso, per colpa di un gol del Santos al novantesimo nell’ultima giornata della fase a gruppi di Libertadores. Un punto, quello del Peixe, che ha così retrocesso in extremis il Defe, proiettandolo paradossalmente in una dimensione più congeniale.

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Tra gli ottavi e i quarti sono arrivate due eliminazioni ai danni di Vasco e Bahia, avversari prestigiosi caduti sotto i colpi di un Defensa y Justicia che segna tanto e diverte: “Stiamo facendo un lavoro importante – ha detto Crespo dopo l’ultima qualificazione – c’è qualcosa da migliorare ma vogliamo giocarcela fino in fondo”.

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Underdog che valorizza

Il Defensa y Justicia è un piccolo club con base a Florencio Varela, 38 chilometri da La Plata, città che deve il suo nome all’omonimo poeta, scrittore e drammaturgo, morto nel 1848 a Montevideo quando ricopriva il ruolo di diplomatico in esilio. Edgardo Perez, il presidente, ha portato la squadra in Primera Division nel 2014 per la prima volta, centrando per ben tre volte consecutive la qualificazione in Sudamericana.

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La crescita è stata costante grazie a una politica di valorizzazione massiccia di calciatori in prestito o da rilanciare. Grazie a questo assemblaggio indentitario, nel 2019 il Defensa y Justicia è andata molto vicino a vincere il campionato argentino, cadendo solo nel finale dopo lo scontro in vetta contro il Racing. Il filo d’unione tra questi due club è Sebastian Beccacece, discepolo di Bielsa e Sampaoli, oggi all’Academia dopo un passaggio fugace all’Independiente.

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Beccacece predicava un calcio offensivo, dinamico, diretto, tradotto in campo da un 4-3-3 nel quale gli esterni hanno compiti fondamentali. Lasciata Florencio Varela, il biondissimo allenatore con il look da rockstar ha fatto spazio a Hernan Crespo, reduce da un’esperienza in chiaroscuro al Banfield: “Ho accettato subito la chiamata – ha detto Valdanito – convinto dalle parole del presidente: qui possiamo fare calcio senza pressioni e valorizzare i tanti calciatori che ho a disposizione”.

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Fonte immagine: @sportli26181512 (Twitter)

La stella e Romero

A proposito di gente da rilanciare, il Defensa y Justicia sta mettendo in vetrina Braian Romero, ex baby talento del calcio argentino che, dopo essere giovanissimo all’Argentonos Juniors, si sta ritrovando proprio con l’Halcon. Pur essendo entrato in gioco solo dagli ottavi in poi, Romero è il capocannoniere della Copa Sudamericana.

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Inoltre, il Defe – che in passato ha consacrato gente di ottimo livello come Lisandro Magallan, Matias Rojas, Lisandro Martinez, Andres Cubas e Tomas Pochettino – può contare su calciatori di buon livello come Isnaldo, l’ex Boca Juniors Walter Bou e il portiere Unsain. La nuova pepita d’oro è un figlio d’arte, Nicolas Gallardo, progenie del Muñeco e laterale di ottime prospettive.

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Dopo l’uscita dalla Libertadores, Crespo ha ringraziato squadra e staff per il lavoro svolto, mandando un messaggio a tutto l’ambiente: “I tifosi sappiano che per me è fondamentale trovare un’identità forte, sapere come giocare e avere predisposizione al sacrificio. Per questo – ha dichiarato Valdanito – prendiamo gente che vuole rilanciarsi, lavorando sui metodi che ho appreso in Italia”. Moduli relativi, identità fondamentale, è il vademecum di Crespo per il suo Defensa y Justicia.

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