Un’altra umiliazione a Firenze. Non come quella di Coppa Italia del 30 gennaio 2019, ma ci va molto vicino. In quell’occasione la Roma ne prese sette, ieri sera, invece, si è fermata a cinque. Un disastro in piena regola per la squadra di Ivan Juric. Che sta facendo i conti con una situazione che sembra molto più grande di lui. Che non sia il maggior responsabile di questa situazione è ovvio, ma che ci stia mettendo del suo è altrettanto vero. E dopo un 5-1 è inevitabile parlare di scelte, e quindi di un nuovo esonero in casa giallorossa dopo quello di Daniele De Rossi dopo sole quattro partite di campionato. Una scelta scellerata e adesso la proprietà ne sta pagando le conseguenze.
De Rossi Roma, i dettagli del contratto
De Rossi è ancora sotto contratto con la Roma: poco dopo la fine della scorsa stagione, i Friedkin gli hanno fatto firmare un contratto fino al 2027 a 3 milioni. Ed è questo a rendere ancora più assurda la scelta di esonerarlo dopo quattro partite. Una decisione che ha chiaramente pochi aspetti tecnici: non si manda in fumo un intero progetto tecnico, supportato anche dagli acquisti sul mercato, per sole quattro difficili partite. Ora però il nome di De Rossi è fra i più forti per una possibile sostituzione di Juric: in questo modo la Roma risparmierebbe un terzo allenatore a libro paga. Tra l’altro di recente l’ex centrocampista ha deciso di lasciare l’agenzia di Alessandro Lucci per legarsi a Fali Ramadani, una scelta che in molti hanno colto come un segnale di ritorno. La domanda che tutti si fanno però è: in caso di chiamata, De Rossi tornerebbe o può rifiutarsi? E soprattutto: dal punto di vista morale, dovrebbe farlo?
De Rossi e il ritorno alla Roma, sì o no?
Rispondiamo subito alla prima domanda, che è la più semplice: De Rossi può tranquillamente rifiutarsi di tornare, ma ovviamente in questo caso decadrebbe il contratto in corso e quindi sarebbe costretto a rinunciare ai 3 milioni fino al 2027. Può permettersi di farlo? Certamente sì, in carriera ha guadagnato abbastanza soldi per vivere senza far niente per le prossime tre generazioni. Ne varrebbe la pena? Forse no, perché la Roma è pur sempre la sua più grande passione e il suo più grande amore. E qui arriviamo alla seconda domanda: De Rossi dovrebbe sì rifiutare perché questa proprietà lo ha trattato malissimo e come non avrebbe meritato. Lui che per la Roma ha dato una vita intera, che è un uomo di valori e di principi, che è una persona di spessore e un comunicatore straordinario. Coi Friedkin non dovrebbe averci mai più a che fare. Ma è la Roma, la sua Roma, e non potrebbe lasciarla mai sola.