70 partite e 18 gol, più 14 assist. Le ultime due stagioni di Rodrigo De Paul sono state eccellenti, ma anche, in realtà, inversamente proporzionali al rendimento dell’Udinese. Per i friulani l’ultimo biennio è stato molto travagliato, concluso ogni anno con una retrocessione evitata all’ultimo. Eppure, quest’anno con l’Udinese De Paul è stato straordinario – tanto da essere diventato anche capitano.
COME GIOCHERANNO LE SQUADRE DI SERIE A
Nel lungo e imprevedibile mercato nei mesi del coronavirus, De Paul è diventato un giocatore che ha sedotto molti interessi prestigiosi, non solo italiani. Infatti, fra la nuova Juve di Pirlo, l’ambizioso Milan di Elliot e l’Arsenal, in tanti pensano all’argentino dell’Udinese. Ma fra tutte, per valorizzare al meglio il rendimento del giocatore, la Lazio sarebbe la miglior destinazione per De Paul.
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Per il calciomercato De Paul è un top player
L’Udinese non è più quella fucina di talenti che contraddistingueva il club friulano dieci anni fa, ma l’argentino in questione è un caso a parte. Ci sono tanti top player costosi in giro per l’Europa, e De Paul è uno di questi. D’altronde, pur risultato quindicesimo in Serie A con l’Udinese, De Paul è un giocatore della Nazionale argentina, ha un valore di mercato molto alto – Transferamkt lo da a 20 milioni, ma l’Udinese non scende per lui sotto i 40 -, e ha ricevuto in questi anni endorsement importanti.
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Non è innaturale, dunque, che molti top club abbiano attenzionato il giocatore di Sarandì, quest’anno alla quarta stagione italiana dopo gli anni al Valencia (2) e al Racing Club (2 e mezzo). I ruoli in mezzo al campo li ha fatti tutti, e dopo le prime due stagioni di incertezza posizionale, De Paul ha definito sia il suo status tattico – mezzala con patente di trequartista e viceversa – che la sua immagine di giocatore, ormai non più in cerca di una iconografia ma assodato uomo immagine di un club di buon livello. E per il giocatore, questo è stata la svolta.
In campo, ottenuta la leadership di una squadra con non molto talento, De Paul ha massimizzato le sue qualità di centrocampista box to box nel nuovo ruolo definitogli da Gotti come mezzala. Questo ha contribuito al suo miglioramento tecnico e ha trovare un posto che gli permettesse di massimizzare le qualità tecniche e fisiche, con un gioco personale meglio nella proiezione offensiva che in quella difensiva.
Assistenza – non impeccabile – in difesa, polmoni per lo switch offensivo dell’azione, un’alta qualità nella giocata e nel tiro, lucidità negli spazi stretti. Questa la fotografia del De Paul 2019-20, mvp della stagione dell’Udinese e per rendimento quarto miglior giocatore della Serie A (fonte Whoscored).
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Su De Paul tante voci, ma …
In Italia le voci più insistenti incoronano la Juventus come la prima delle favorite per De Paul, ma forse, Pirlo, nel suo primo – complicatissimo – anno in panchina, alla Juve avrebbe bisogno di altro. Vero che la qualità di De Paul è indiscutibile, ma se l’idea è quella di puntare su una mezzala forte negli inserimenti, fisica e con una qualità di palleggio e dribbling fuori dallo standard, a quel prezzo la Juve può avere di meglio, anche per età.
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De Paul ha 26 anni ed è un giocatore maturo, capace di offrire certezze che giovani più allettanti, magari, non possono garantire. Ma è anche vero che non si è mai misurato in un roster di livello – tranne lo sfortunato periodo di Valencia -, e in un ambiente che mira a dominare in Europa – e che deve ricominciare un ciclo – De Paul potrebbe richiedere del tempo per completare il download bianconero. Appunto, Pirlo avrebbe bisogno di altro – Pellegrini? Allan?
L’Arsenal potrebbe essere una sfida interessante per il giocatore, che per qualità si troverebbe molto bene in Premier League – previo adattamento alla categoria, non proprio semplice. Ma anche per i Gunners vale lo stesso discorso della Juve: a quelle cifre, per sostituire Ceballos (che non verrà riscattato) può arrivare di meglio.
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La Lazio e De Paul: un matrimonio che s’ha da fare
Le squadre che potrebbero giovare al meglio delle qualità di De Paul e il cui acquisto sarebbe in linea con i principi tattici sono Milan e Lazio.
I rossoneri, se 4-2-3-1 sarà, potrebbero portare De Paul come trequartista dietro l’attaccante, oppure, nella linea a quattro del 4-4-2, sostituire uno fra Kessié e Bennacer al centro. L’arrivo di Tonali ha però ridotto ogni possibilità. Alla Lazio, nel 3-5-2 di Inzaghi – stesso modulo utilizzato da Gotti per gran parte della stagione a Udine e in cui De Paul si è esaltato – l’argentino giocherebbe come mezzala dentro il campo, con possibilità di lavorare ancora come trequartista in un’ipotetica variabile di modulo.
Per la Lazio De Paul sarebbe un ottimo giocatore, molto comodo per gli inserimenti e le transizioni offensive pretese dal gioco del tecnico. In più, nella dimensione laziale De Paul potrebbe entrare alla grande: giocare la Champions League senza la pressione della Juve, ma con lo spirito entusiasta e spregiudicato dei biancocelesti. Più un tasso tecnico su misura per le qualità del giocatore, che al Milan, anzi, rischierebbe di subire le difficoltà costanti che il club incontra ogni anno.
Dopo la maturazione di Udine, De Paul è sicuramente pronto per una sfida più importante e probante per le sue qualità, ma per far sì che l’evoluzione continui, l’argentino ha bisogno anche dell’ambiente giusto, e quello rossonero, per il momento, è troppo insicuro. La Lazio invece è la dimensione perfetta per il giocatore, che maturerebbe ancora di più in un contesto di prima fascia con la Champions League. Che per quanto fatto vedere in campo, senza dubbio la merita.