De Ketelaere crisi senza fine il Milan cosa deve fare a questo punto con il giovane belga, fiore all’occhiello della campagna acquisti ma fin qua impalpabile
Un’altra partita buttata, in un altro ruolo, ma sempre con risultati disastrosi: Charles De Ketelaere è sempre più un problema per un Milan che si scopre, dopo metà stagione, nettamente più debole rispetto a quella passata. CDK ha giocato in Coppa Italia contro il Torino da punta centrale dopo aver convinto poco in precedenza come trequartista. Ormai in quel ruolo di “10” il prescelto è Brahim Diaz, ma pure sullo spagnolo e sulla sua discontinuità i giudizi sono sempre sospesi.
Ha colpito un palo, il giovane belga, e il portiere Milinkovic-Savic ha sventato un’altra occasione, ma in generale la prova dell’ex stellina del Bruges è stata valutata come insufficiente, anche perché il Milan ha perso in casa 1-0 e giocando in superiorità numerica a lungo. Su internet sono fioccati in realtà i commenti ironici e salaci, del tipo che i rossoneri come il Torino erano in dieci, “visto che mancava De Ketelaere”. CDK invece era in campo, qualcosa ha fatto ma è evidente che non basta.
De Ketelaere mercato Milan flop
Se fosse un’azione in borsa CDK sarebbe in picchiata come valore, o comunque ai minimi storici. Il ragazzo non sembra un mostro di personalità e piano piano si sta spegnendo, anche se naturalmente si impegna al massimo. Il suo problema è che è diventato il simbolo di una campagna acquisti estiva del Milan che fin qua possiamo ritenere ai limiti del fallimentare. Non è l’unica squadra che ha toppato, naturalmente, ma nel caso dei rossoneri, campioni d’Italia in carica, questo è lampante.
Se prendiamo l’undici titolare che ha trionfato nel maggio scorso e quello delle ultime partite vediamo che è lo stesso, meno Kessié sostituito nemmeno da De Ketelaere, appunto, ma da Brahim Diaz. Un Kessié del tutto scomparso, a Barcellona, certo, ma che era stato fermissimo nell’accettare il sontuoso assegno dei blaugrana. Al Milan manca una figura che come Kessié sapesse occupare con personalità quella porzione del campo tra la mediana e la trequarti. Quello che ci è riuscito meglio fin qua in casa rossonera paradossalmente è stato forse Pobega, cavallo di ritorno, ma di sicuro non De Ketelaere, costato 32 milioni dopo una trattativa interminabile con il Bruges e che ancora deve sbocciare.
De Ketelaere Milan prospettive
Paolo Maldini ha difeso pubblicamente il belga, parlando di “giovane età del ragazzo” e di “progetto a lunga scadenza”. Discorsi che si fanno spesso in questi casi onde evitare di scoperchiare maggiormente il caso. Ci sta, De Ketelaere ha 21 anni, non è mai uscito dalla “bambagia” del Bruges e del Belgio e forse l’impatto con la Serie A è stato più duro del previsto. Nuovi schemi, nuovo ambiente, però il tempo sta oggettivamente scadendo e un assist in 6 mesi è un bottino piuttosto scarno per non dire imbarazzante.
San Siro non vedeva l’ora, ad agosto, di vedere dal vivo questo nuovo giovane fenomeno ma ora si interroga sulla bontà dell’operazione. Mandarlo in prestito pare eccessivo, ma De Ketelaere è un ragazzo smarrito e che non si ambientato in nessun modo. Cambiare aria potrebbe aiutare, ok, ma poi? Il rischio è di diventare, 15 anni dopo, una sorta di “nuovo Gourcuff“, il francese che arrivò con l’appellativo di “nuovo Zidane” al Milan e che a parte qualche numero, incluso un gol al debutto in Champions League, non hai mai pienamente convinto. L’allenatore di allora era Carlo Ancelotti. Stesso ruolo, stessa faccia pulita, per fortuna di Gourcuff il Milan aveva altra gente da mettere come titolare lasciandolo sereno in panchina.