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David Neres era considerato uno dei talenti più brillanti dell’Ajax di Ten Hag, ma negli ultimi anni invece di maturare si è involuto, e oggi non è più titolare dei Lancieri.

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Se dobbiamo cercare un momento esemplificativo dell’attuale momento di carriera di David Neres, è il cambio avvenuto martedì sera durante Ajax-Borussia Dortmund: l’attaccante brasiliano è subentrato al 76°, a risultato già ampiamente acquisito, al posto del connazionale Antony, di tre anni più giovane e protagonista di una prestazione eccellente.

Non una casualità, ma una scelta tattica precisa da parte di Erik ten Hag, come confermano i dati sui pochi minuti giocati fin qua da Neres, che solo qualche anno fa era considerato uno dei maggiori talenti nel calcio Europeo.

L’ascesa di David Neres

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Cresciuto al San Paolo, venne notato dall’Ajax quando aveva solo vent’anni e una manciata di presenze tra i professionisti, venendo portato in Olanda per 12 milioni di euro. Il suo impatto fu devastante, e in breve fece il salto in prima squadra, all’epoca allenata da Peter Bosz, ma fu solo nella stagione successiva, con l’arrivo in panchina di Erik ten Hag, che David Neres esplose.

david neres 2019

Fonte: Insidefoto

Nel 2017/2018 mise a segno 14 gol in stagione, il suo massimo storico, e si affermava come uno dei maggiori talenti dell’Eredivisie. L’anno seguente, fu uno dei protagonisti assoluti della grande rivelazione europea dell’Ajax, che fiorò la finale di Champions League per poi vedere partire per cifre clamorose stelle come Frankie de Jong e Matthijs de Ligt. Assieme a Van de Beek e Ziyech, Neres sembrava uno dei prossimi partenti, ma alla fine rimase ad Amsterdam.

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La sua carriera era in totale ascesa: a fine marzo, Tite lo aveva convocato nel Brasile, e qualche mese dopo inserito nella lista dei convocati per la Copa America, che si sarebbe risolta con la vittoria finale della Seleção. Ovunque si scrivevano meraviglie di lui, compreso qua in Italia, dove Alec Cordolcini lo definiva su Rivista Undici “il pezzo che ha permesso a Ten Hag di costruire una squadra capace di fare il salto di qualità a livello internazionale”.

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Dalle stelle alla panchina

Poi, qualcosa è cambiato. All’inizio della stagione 2019/2020, dopo che per lui era anche stata rifiutata un’offerta da oltre 40 milioni arrivata dalla Cina, David Neres si stava confermando come il leader offensivo dell’Ajax: 12 presenze e 6 reti in campionato. Ai primi di novembre, però, il brasiliano subì un brutto infortunio al ginocchio, e i medici sentenziarono: stagione finita.

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Il suo recupero fu particolarmente lungo e difficoltoso, e solo il 25 agosto lo staff dei Lancieri lo ritenne pronto a tornare in campo. Solo che quasi due mesi prima l’Ajax aveva già messo le mani sul suo erede: Antony, altro esterno offensivo scuola San Paolo, pagato 16 milioni di euro. L’avvio di stagione del nuovo arrivato (esordio da titolare, con gol decisivo, allo Sparta Rotterdam) convinse Ten Hag a lasciare in panchina David Neres, che a dicembre patì un altro infortunio, stavolta alla caviglia, rientrando solo a metà gennaio.

david neres ajax 2021

Fonte: davidneres (Instagram)

Il bottino finale da 8 gol e 5 assist complessivi testimonia che nonostante tutto Neres aveva mantenuto una presenza offensiva di grande qualità, ma il suo minutaggio si era enormemente ridotto. L’esplosione di Antony e il rimescolamento dell’attacco aiacide (con l’introduzione determinante di Sebastian Haller, a gennaio 2021) hanno fatto il resto. Al punto che a fine stagione il direttore sportivo Marc Overmars apriva alla possibile cessione del brasiliano.

ll futuro di Neres

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In realtà, l’estate 2021 di David Neres è purtroppo da ricordare più per il suo arresto, dopo aver partecipato a un party illegale a San Paolo, che per le trattative di calciomercato. Nonostante giochi meno, i suoi numeri sono rimasti molto buoni, e il fisico non gli ha più dato problemi di recente; eppure, niente di tutto questo è bastato per lasciare Amsterdam.

E di cambiare aria forse ne avrebbe davvero bisogno, dato che il suo ruolo nei Lancieri è ormai chiaramente quello di vice-Antony: quest’anno è sceso in campo in 12 occasioni su 13, ma solo due volte dal primo minuto (entrambe in Eredivisie) e appena quattro volte ha superato la mezzora in campo. Almeno non ha perso il suo tocco, 3 gol e un assist, ma viene da domandarsi quale futuro ci sia ancora per lui all’Ajax.

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