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Il Dalai Lama è al centro delle polemiche per un’accusa di molestie su un minore, ma non è il primo caso discutibile legato al monaco simbolo della cultura tibetana.

Il caso ha fatto ovviamente discutere, durante le festività pasquali: il Dalai Lama ha dovuto scusarsi per delle molestie su un bambino, emerse dopo che un video è circolato sui social network negli scorsi giorni. Il video risale a un evento dello scorso febbraio, ma è divenuto di dominio pubblico sono a inizio aprile.

In esso, si vede un bambino avvicinarsi al celebre monaco buddista per salutarlo, ma quest’ultimo reagisce baciandolo sulla bocca e successivamente dicendogli: “Succhiami la lingua”, per poi tirarla fuori. L’episodio ha immancabilmente scatenato molte polemiche, qualificandosi come una molestia su un minore da parte di un uomo molto anziano.

Il Dalai Lama si è successivamente scusato con un messaggio sui social network: “Sua Santità desidera scusarsi con il bambino e la sua famiglia, così come con tutte le persone loro amiche nel mondo per il dolore che le sue parole [del Dalai Lama, ndr] potrebbero aver provocato”. Il monaco buddista si è giustificato dicendo che “spesso stuzzica le persone che incontra in maniera innocente e giocosa, anche in pubblico e davanti alle telecamere”.

Non si tratta della prima volta che il Dalai Lama si rende protagonista di situazioni controverse, negli ultimi anni. Nel 2015, in un’intervista alla BBC, aveva riconosciuto la possibilità che il suo successore potesse essere una donna, ma che avrebbe dovuto avere un viso “molto molto attraente”. Incalzato dal giornalista Clive Myrie, il monaco tibetano insistette che, se non sarà una bella donna “non serve a molto”. Myrie chiese al Dalai Lama se stava scherzando, e questi confermo di stare parlando sul serio.

Dalai Lama chi è

Il Dalai Lama è un titolo onorifico della tradizione del buddismo tibetano, una delle più antiche e rinomate al mondo. È un monaco buddista del Tibet, una regione autonoma della Cina da tempo al centro di controversie geopolitiche, investito di questo titolo in quanto incarnazione del bodhisattva cosmico Avalokiteśvara, una figura centrale della religione buddista. Il nome significa più o meno “maestro oceanico”.

In quanto tale, il Dalai Lama è quindi la massima autorità spirituale del buddismo tibetano, ma negli anni è assurto a vera e propria figura politica e identitaria per il popolo tibetano. Dal 1950 il Tibet è infatti occupato dalla Cina, e dopo la rivolta di Lhasa del 1959 il governo tibetano venne messo fuori legge dalle autorità cinesi. Da allora, il Dalai Lama, rifugiatosi in India, è divenuto capo del governo tibetano in esilio, mantenendo questo ruolo fino al 2001.

Quando parliamo di Dalai Lama, tendenzialmente ci riferiamo a un uomo di nome Tenzin Gyatso, nato come Lhamo Dondrub nel 1935. Quando aveva appena due anni, un gruppo di monaci del Monastero di Sera identificarono in lui la reincarnazione di Thubten Gyatso, il XIII Dalai Lama, morto nel 1933, e lo condussero così al Potala, la sua nuova residenza. Da allora, Tenzin Gyatso è stato addestrato come monaco buddista, diventando una figura estremamente influente e rispettata a livello mondiale, arrivando anche a essere insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1989.