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Crisi ormai aperta anche in casa Juventus, i bianconeri hanno staccato definitivamente la spina dal punto di vista mentale dopo il -15? La sconfitta col Monza è un chiaro segnale.

Cinque gol dal Napoli, quindici punti in meno, tre gol dall’Atalanta (ma almeno un pareggio) e infine il tracollo in casa col Monza: la Juventus è piombata in una crisi che non sembra avere molte vie d’uscita anche perché questa stagione è all’insegna della precarietà. In questo momento gli alibi ci sarebbero tutti, l’ambiente è in fermento e anche la formazione schierata oggi da Allegri, che è andato a ripescare Gatti e De Sciglio, non ha aiutato. Forse anche queste decisioni tecniche potrebbero influire su un esonero dell’allenatore livornese. Il periodo è talmente complesso e per certi versi assurdo che la prima reazione potrebbe essere stata quella di mollare completamente gli ormeggi, come è sembrata oggi la Juventus, una squadra allo sbando mentale.

Juventus crisi le cause

In questo marasma è difficile raccapezzarsi: due settimane fa la Juventus era seconda in campionato con ambizioni ancora maggiori, chissà, in caso di vittoria a Napoli. Invece era arrivato quel 5-1 senza appello seguito sette giorni dopo dall’ulteriore mazzata dei 15 punti di penalizzazione in classifica. Allegri ha provato a ricompattare l’ambiente, ma la Juventus in questo momento è una squadra che galleggia senza obiettivi. Anzi, viste le notizie che arrivano dal fronte giudiziario potrebbe arrivare un’altra penalizzazione in classifica. Da capire peraltro quando e in che modo, a rendere ancora più precario il tutto.

Chiaramente in queste condizioni una squadra può giocare solo di nervi, com’è successo con l’Atalanta, in una partita folle tra rimonte, nuovi vantaggi e infine un pareggio, spettacolare finché si vuole, ma che alla Juve serviva a poco. In una settimana dove si è parlato poco di calcio e molto del resto, compresa la cessione di McKennie, comunque un titolare, a poche ore dalla sfida col Monza, il risultato negativo di oggi è stata la normale conseguenza. Con una formazione, di nuovo, piuttosto improvvisata, cambi compresi (Milik è addirittura uscito quando erano finiti i cambi lasciando i suoi in 10).

Il fatto è che non si vedono nemmeno troppi rimedi per questa situazione che rischia solo di peggiorare. Anche perché il futuro è altamente nebbioso. Champions League da raggiungere, d’accordo, ma se dovessero arrivare altre sanzioni dall’Uefa? Forse non basterebbe nemmeno più vincere l’Europa League, quindi entrare dalla porta di servizio. Insomma, questa crisi sembra irreversibile e alla Juventus non rimane che vivere alla giornata, tirando a campare partita dopo partita e senza guardare alla classifica di Serie A, innanzitutto.

In questo limbo emozionale fare zero punti su sei contro il Monza senza segnare nemmeno un gol in 180 minuti è, a prescindere da tutto, un rendimento disastroso. I brianzoli peraltro con questo risultato hanno scavalcato la Juventus in classifica, situazione piuttosto umiliante. L’esonero di Allegri può essere davvero una soluzione? Ma chi dovrebbe prendere questa decisione vista la situazione societaria? E chi al posto dell’allenatore di Livorno? Non ci sono nomi spendibili realmente.

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