L’Atalanta non sta vivendo il suo miglior momento, ttra infortuni, risultati ed errori di mercato. Forse, stiamo vedendo la fine del primo ciclo di Gasperini?
Il calcio è fatto di momenti, belli o brutti che siano, e il segreto delle grandi squadre consiste nel superarli. E tuttavia inizia a sembrare abbastanza evidente che l’Atalanta non stia vivendo una fase molto positiva, e che in generale questa stagione si stia rivelando un po’ al di sotto rispetto a quelle passate.
L’eliminazione ai quarti di Coppa Italia contro la Fiorentina (priva di Vlahovic e ridotta in 10 dal 79′) segna un passo indietro rispetto alla finale dell’anno scorso, e rappresenta il terzo peggiori risultato nella competizione da quando c’è Gasperini. Ma non è solo la Coppa Italia, perché quest’anno per la prima volta la Dea è uscita ai gironi di Champions League, e l’attuale quinto posto in Serie A la lascerebbe fuori dalla principale competizione continentale, dopo che dal 2018 non è mai scesa sotto il terzo posto.
I ragazzi di Gasperini non vincono un partita dal 12 gennaio (negli ottavi di Coppa Italia contro il Venezia) e hanno segnato appena 3 gol nelle ultime 4 partite. Un trend negativo che, inserito nel quadro più generale, fa sospettare che il primo ciclo del tecnico piemontese sulla panchina dell’Atalanta possa essere ormai alla sua conclusione.
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La motivazioni dietro la crisi dell’Atalanta
Da un lato è chiaro che il club nerazzurro sta affrontando anche problemi di infortuni di alcuni dei suoi giocatori chiave: Duvan Zapata, inseguito anche da voci di mercato che lo vogliono al Newcastle, era già rimasto fuori a lungo tra dicembre e febbraio, e adesso rientrerà solo nel finale di stagione. Poi c’è il caso Ilicic, che ha purtroppo disinnescato una delle principali armi offensive dell’Atalanta.
Ma in generale tutto il reparto avanzato della Dea non gira agli stessi ritmi dell’anno scorso. La differenza reti di Muriel tra le due annate è evidente: un anno aveva realizzato già 15 reti tra tutte le competizioni, mentre ora è fermo a 6, meno della metà . Una quota che però non è stata coperta ancora da nessun compagno, dato che il bomber nerazzurro resta Zapata, con appena 9 reti.
A peggiorare le cose ci sono stati, bisogna ammetterlo, alcuni acquisti deludenti, forse i primi della carriera bergamasca del ds Giovanni Sartori. Il cambio Romero – Demiral non si sta dimostrando proficuo se non a livello economico, mentre Koopmeiners sta avendo un impatto sulla squadra molto meno determinante di quanto ci si aspettava. Ma la vere delusioni sono state fin qui Maehle, molto lontano dai livelli dell’Europeo, e soprattutto Miranchuk, ormai ai margini della rosa.
Tra le note positive c’è senza dubbio l’ottima stagione di Pasalic, che rappresenta uno dei punti fermi da cui ripartire, ma al momento l’Atalanta sembra dover operare un rinnovamento della rosa, che in parte abbiamo già visto a gennaio con la cessione di un senatore come Gosens (altro assente di lusso per infortunio, in questi mesi) e l’arrivo di Boga. Con l’ivoriano, Gasperini potrebbe anche voler modificare il proprio modulo, per cercare nuove soluzioni a una squadra che dovrà rinnovare proprio quello che finora è stato il suo fiore all’occhiello, ovvero l’attacco.
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