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Con il pareggio di Bologna la Cremonese ha chiuso il girone d’andata senza vincere nemmeno una partita. Ma c’è chi ha fatto peggio dei grigiorossi nel recente passato. 

Nel 2003-04 c’è stata un’altra squadra che chiuse l’andata senza vittorie: l’Ancona. Con la sua rosa assolutamente di culto smontata e rimontata talmente male che a fine stagione sarebbero stati 46 i giocatori utilizzati dai tre allenatori Menichini, Sonetti e Galeone. Una squadra e un campionato da ricordare anche se in negativo specie se andiamo a recuperare alcuni nomi dei protagonisti.

Ancona 2003-04 Jardel

Nell’immaginario collettivo il simbolo della rosa di quella squadra fu Mario Jardel. Attaccante brasiliano formidabile, terrore delle difese di mezza Europa quando militava nel Porto, era andato a bersaglio due volte a San Siro nell’edizione della Champions 1996-97 in un 3-2 dei Dragoni contro il Milan. Forse per provare a replicare quel risultato la prima partita di Jardel in maglia Ancona fu esattamente a San Siro contro il Milan. Solo che i rossoneri non erano in vena di leggerezze mentre Jardel era in condizioni impresentabili. Fu un 5-0 per la squadra allenata da Ancelotti mentre su Jardel piovvero i 4 in pagella da parte dei giornalisti persino imbarazzati davanti a una condizione atletica così scadente. Anni dopo il brasiliano ammetterà che in quel periodo stava attraversando un periodo difficile dal punto di vista personale. Tuttavia vederlo così fu un colpo al cuore per chi se lo ricordava bomber micidiale.

E quel 5-0 fu la prima partita del girone di ritorno dopo 17 giornate (allora la Serie A era a 18 squadre) di nulla o quasi. Cinque pareggi e 12 sconfitte. La prima vittoria sarebbe arrivata alla giornata numero 29, 3-2 al Conero contro il Bologna. La seconda tre partite dopo in casa di nuovo ma all’Empoli. La Cremonese fin qua è a quota 19 partite senza vittorie in campionato, un girone intero appunto. La sensazione però non è di una squadra allo sbando come quell’Ancona, costruita in maniera del tutto assurda. Tra i nomi più di culto possiamo partire dal portiere svedese Hedman, famoso nell’ambiente per sua moglie, una donna bellissima nonché modella. Si ruppe dopo tre partite lasciando spazio tra i pali ad Alessio Scarpi e poi a Sergio Marcon.

In difesa si alternavano vecchi arnesi come Sartor e Sogliano a giovani come Daino e Bilica. In mezzo le ultime cartucce di Dino Baggio e Di Francesco o il “fosforo” dello svedese Andersson.Davanti una rassegna da far invidia alle pagine social dei nostalgici: Hubner, Ganz, Luiso, Rapaic e Poggi. Più il giovane Pandev in prestito dalla Lazio ma che giocò pochissimo in quel caos. Racimolarono presenze anche i carneadi Goracci e Dombolo mentre il miglior marcatore a quota 5 fu Christian Bucchi. Insomma una squadra da ricordare che la Cremonese spera di non imitare del tutto.

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