L’Inter è in una posizione molto complicata, con un futuro in cui Zhang è sempre più lontano, Oaktree più vicino, e Marotta forse in uscita. Cosa sta accadendo nel club nerazzurro?
La seconda stella è più vicina che mai, ma le questioni societarie continuano a tenere banco, oggi più che mai, in casa Inter. L’ultimo scudetti aveva visto la gioia per il ritorno al titolo nazionale mescolarsi con i dubbi sulla crisi di Suning, che tre anni dopo è ancora ben lontana dal dirsi risolta. Intanto, venerdì scorso il presidente Steven Zhang ha perso l’appello della causa con China Construction Bank Asia, che lo costringerà a pagare oltre 255 milioni di euro ai suoi creditori.
Ma il vero problema per il futuro del club nerazzurro è la scadenza del prestito del fondo statunitense Oaktree. Entro il prossimo 20 maggio Suning deve ripagare 350 milioni di debito nei confronti del fondo, ma è opinione comunque che questo non sarà possibile, e che Zhang voglia andare a trattare un nuovo accordo: nuova scadenza, ma con tasso d’interesse più alto. Secondo il Corriere dello Sport, però, la recente sentenza contro Zhang complica le cose. Cerchiamo di fare chiarezza.
Come la sentenza del Tribunale di Milano influisce sull’Inter
Steven Zhang manca dall’Italia dallo scorso luglio, e dopo la condanna in appello di venerdì scorso è improbabile che rientri a breve (anche se c’è ancora un grado di giudizio). Questa sentenza ha però a che fare solo marginalmente con l’Inter: China Construction Bank Asia può chiedere il pignoramento delle proprietà del presidente nerazzurro, ma tra queste non figura il club. Il motivo è che le quote della società sono di proprietà di una holding con sede in Lussemburgo, e sono già state date in pegno a Oaktree per il prestito.
Quello che potrebbe succedere è che la banca cinese in credito verso Steven Zhang chieda all’Inter di riconoscere uno stipendio al presidente, così da poterlo pignorare. Questo significa che il club si troverebbe un’ulteriore spesa a bilancio, che renderebbe ancora complicato ripagare il debito con Oaktree. L’ipotesi più probabile, a questo punto, è che Zhang non rientri più in Italia e che venga rimosso dalla carica di presidente. Una situazione abbastanza caotica, che rende molto complicato però ridefinire i dettagli del prestito di Oaktree.
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Cosa succede se Suning non ripaga il prestito a Oaktree
Se Zhang non potrà ripagare il debito verso Oaktree o rinegoziare l’accordo entro il il 20 maggio, il fondo statunitense entrerà automaticamente in possesso dell’Inter. Questa è l’unica conclusione possibile, date le due premesse, ma è poi molto complicato capire cosa potrà accadere in seguito. Oaktree non si è mai espresso esattamente su quali piani avrebbe nel caso in cui entrasse in possesso del club.
Da quel che pare, però, il fondo non è particolarmente interessato a investire nel calcio, quindi presumibilmente provvederà a cercare attivamente un nuovo acquirente. Per rendere più appetibile il club, Oaktree potrebbe decidere di ridurre il debito, il che significa diminuire la spesa per gli stipendi, fare cessioni importanti, limitare gli investimenti. Tutto questo, unito al possibile addio di Marotta (ha già annunciato che alla scadenza del suo contratto, tra due anni, lascerà l’Inter), configura un futuro piuttosto mesto per i nerazzurri.
Quindi per l’Inter si mette male?
Non necessariamente. È ovvio che, se le cose andranno come abbiamo visto poche righe più sopra, il club andrà in contro a un profondo ridimensionamento già dalla prossima estate. Ma non potrebbe non essere l’unico epilogo, considerando che comunque Marotta non se ne andrà subito e potrà ancora lavorare per mantenere alto il livello della rosa nonostante le ristrettezze. La possibilità migliore è che, dopo un eventuale passaggio di proprietà a Oaktree, le richieste del fondo statunitense per la cessione possano essere più regionevoli di quelle di Suning, attirando qualche serio investitore disposto a rilevare l’Inter la prossima estate, risanare i debiti e tenere in piedi la squadra di Inzaghi. Il punto è che, al momento, questi acquirenti latitano.