De Laurentiis possiede il Bari ma anche il Napoli, e se i pugliesi dovessero essere promossi in Serie A uno dei due club dovrà essere necessariamente venduto.
Una stagione da ricordare per Aurelio De Laurentiis e le sue squadre. Il Napoli ha appena conquistato uno storico scudetto, ma anche ad altre latitudini si stanno riscuotendo ottimi successi. Il Bari, anch’esso di proprietà del produttore cinematografico nato a Roma, ha chiuso al terzo posto nell’ultimo campionato di Serie B, e tra l’8 e l’11 giugno si giocherà col Cagliari la promozione nella massima serie italiana. Un’eventualità che aprirebbe le porte, però, a un conflitto in stile Lazio-Salernitana.
Nell’estate del 2021, la Serie A si ritrovò tra le mani il controverso caso della Salernitana, controllata da Lotito, a sua volta già proprietario della Lazio. Le regole imposero all’imprenditore romano di cedere una delle due squadre, e questi optò per la Salernitana, ma la situazione si rivelò parecchio complicata. Lotito non riuscì a vendere i granata prima dell’inizio del campionato, ottenendo varie proroghe fino a fine anno, quando proprio a pochi minuti dalla scadenza limite (oltre la quale la società sarebbe stata estromessa a forza dalla Serie A) la Salernitana venne infine ceduto a Danilo Iervolino.
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Cosa farà De Laurentiis se il Bari verrà promosso
Fin da subito era stato chiaro che il Bari avrebbe potuto rappresentare un nuovo caso Salernitana. Il club pugliese è infatti controllato dal 2018 dalla Filmauro, la società che possiede anche il Napoli e che fa capo ad Aurelio De Laurentiis, il cui figlio Luigi è da allora presidente del Bari. Il regolamento è molto chiaro: l’articolo 16 delle Norme Organizzative Interne della Figc vieta la multiproprietà nello stesso campionato a coniugi o parenti fino al quarto grado.
Questo significa che, in caso di promozione in Serie A, da cui il Bari manca dal 2011, la società dovrà essere venduta. Nessuna norma obbliga De Laurentiis a cedere proprio i biancorossi, ma risulta difficile immaginare che sia il Napoli, invece, il club che metterà sul mercato. Negli scorsi mesi, Luigi De Laurentiis aveva confermato che la cessione dei pugliesi è “al momento la soluzione più ovvia”, e successivamente anche suo padre Aurelio aveva chiarito che questa sarà la strada da seguire: “Se dovesse essere promosso in Serie A lo cederemo a qualcuno che ci darà garanzie. Non lo lasceremmo in mani sbagliate”.
Il caso del Bari sembra quindi meno preoccupante di quello della Salernitana, dato che ai tempi sia Lotito che Mezzaroma avevano sempre glissato sull’opportunità di cedere i granata. Attualmente non è possibile dire chi potrebbe rilevare il Bari da De Laurentiis né quanto ci vorrà eventualmente per l’acquisizione. Le norme federali, all’articolo 16bis comma 4, chiariscono che la cessione del club dovrà avvenire entro i 30 giorni successivi alla promozione. Se questo non avverrà, il Bari verrebbe escluso dalla Serie A. Questa però è la teoria: il caso della Salernitana mostra che sono state concesse eccezioni e proroghe, a cui potrebbe legittimamente appellarsi anche il club pugliese, in caso di necessità. Insomma, la questione è ancora aperta.
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