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Nella Copa Libertadores, nella notte tra martedì e mercoledì, si è giocata una sfida tra due squadre che sembrano davvero il Manchester City e il Barcellona, ma che non lo sono.

Manchester City-Barcellona è indubbiamente una sfida che nessuno vorrebbe perdersi, visto il livello delle squadre e il blasone che le circonda, oltre a essere una sfida tra Pep Guardiola e il suo allievo prediletto Xavi. Peccato che non si incontreranno in match ufficiali almeno fino all’anno prossimo.

Se volete un’alternativa a buon mercato, però, la potete trovare incredibilmente in Copa Libertadores. Sì, è tutto vero: è nella più grande competizione continentale del Sudamerica che City e Barcellona si sono trovati incredibilmente l’una contro l’altra nel primo turno, andato in scena nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 febbraio 2022. Per la cronaca, il match ritorno si giocherà il prossimo 16 febbraio.

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City-Barcellona, la bizzarra sfida in Copa Libertadores

Ovviamente, c’è l’inghippo: a sfidarsi nel torneo sudamericano non stati davvero i Citizens di Manchester e i blaugrana catalani, ma dei loro “cover-team”, un po’ come le cover-band del mondo della musica.

Da un alto era infatti in campo il Montevideo City Toque, un club uruguayano il cui simbolo e la cui maglia sono praticamente identici a quelli del Manchester City. Infatti la società, nata solo nel 2007, è stata rilevata dieci anni dopo dal City Football Group, la multinazionale del pallone che possiede il club mancuniano e molti altri in giro per il mondo. Il suo modello di business è quello di far coincidere stemma e colori sociali delle sue proprietà a quelli della casa madre inglese, e aggiungere “City” al nome del club.

Da quando è stato acquistato dal City Football Group, il Torque ha vissuto una grande ascesa, ottenendo la prima storica promozione nella massima serie nazionale e il quarto posto nelle ultime due edizioni del campionato uruguayano, ottenendo la qualificazione alla Copa Libertadores.

Più “navigato”, invece, il Barcellona, che tecnicamente sarebbe il Barcelona Sporting Club di Guayaquil, in Ecuador. Anche il suo logo sembra una copia di quello dei blaugrana di Spagna, e il merito è di Eutimio Perez, un immigrato catalano e tifoso del Barcellona che nel 1925 diede vita al club eduadoregno, che oggi è uno dei più noti e amati del paese: nella sua lunga storia ha vinto 16 campionati e ha raggiunto ben due volte la finale della Copa Libertadores, negli anni Novanta.

Curiosamente, però, il Barcellona SC non assomiglia affatto al suo emulo iberico quando scende in campo, dato che ha una maglia giallonera, più simile a quella del Borussia Dortmund. Alla sua fondazione il club vestiva una divisa nera con pantaloncini bianchi, ma subito dopo passò a un’altra con strisce verticali giallorosse, in onore della bandiera catalana. Per un breve periodo, negli anni Quaranta, il Barcellona d’Ecuador usò i colori di quello spagnolo, ma le tante sconfitte convinsero la dirigenza a ripiegare su una maglia meno “sfortunata”, cioè quella attuale.

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City-Barcellona: com’è andata

La sfida della scorsa notte in Copa Libertadores si è giocata in Uruguay, concludendosi sul risultato di 1-1: gli ospiti sono andati in vantaggio dopo soli 7 minuti proprio con un uruguayano, il centravanti ex-Parma e Crotone Gonzalo Mastriani, ma dopo circa un’ora di gioco il Torque ha pareggiato grazie alla punta Joaquin Zeballos, che nella scorsa stagione giocava proprio al Barcellona B, in Spagna.

Il ritorno è previsto per mercoledì 16 febbraio in Ecuador, con la squadra di casa favorita nonostante l’assenza della sua stella Damian Diaz, fantasista 35enne di origine argentina ma nazionale ecuadoregno, capitano e numero 10 del Barcellona SC, espulso nel finale della gara di Montevideo.

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