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La Copa Libertadores ha preso il via con le tre partite del primo turno di un’edizione che si preannuncia caotica e frammentata

Nemmeno il tempo di festeggiare a dovere il titolo del Palmeiras, che la Copa Libertadores è ripartita andando a monopolizzare le notti degli appassionati di calcio sudamericano. Lo ha fatto, la massima competizione per club del subcontinente, con le partite di andata del primo turno preliminare, al quale partecipano sei squadre che si sfidano in tre match di andata e ritorno.

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Da qualche anno, infatti, il format della Copa Libertadores è profondamente cambiato, coinvolge più squadre e ha allargato la partecipazione di club brasiliani e argentini. Infatti, la Conmebol da tempo cercava un format in grado di alzare il livello di una manifestazione che, recentemente, aveva manifestato un po’ di piattume qualitativo, ma siccome tutto il mondo è paese anche in Sudamerica si è scelto di aggiungere, e non di tagliare.

Copa Libertadores, Guaranì in scioltezza

Brasile, Argentina, Cile e Colombia entrano in gara solo dal secondo turno, che quest’anno – un po’ come tutta la Copa Libertadores – avrà tempistiche molto più frammentate del solito. Le altre federazioni invece partono subito. A ipotecare la qualificazione al secondo turno dopo soli novanta minuti è stato il Guaranì, compagine paraguayana nonché una delle realtà emergente più interessanti degli ultimi anni.

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Gli auriazules hanno liquidato in trasferta il Royal Pari, compagine boliviana strapazzata 4-1 senza possibilità di ribattere. Né sul campo, né fuori, visto che la squadra con sede a Santa Cruz de la Sierra è arrivata all’appuntamento senza nemmeno potersi allenare, a causa delle restrizioni stringenti ancora oggi vigenti nel paese.

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Così non c’è stata storia, con il Guaranì trascinato dalle giocate del centrocampista uruguayano Rodrigo Fernandez, stella della squadra diretta da Gustavo Costas, tecnico dall’enorme esperienza arrivato in Paraguay dopo aver diretto vari club tra Perù, Ecuador, Colombia e Arabia Saudita.

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Fonte immagine: @LiverpoolFC1915

Liverpool, nuova proposta in Uruguay

Il Liverpool Montevideo ha vinto 2-1 contro la Universidad Catolica d’Ecuador. La sfida è incanalata ma non ancora risolta, ma già da oggi si può che se nel 2021 cercate una squadra sudamericana da seguire, questa non può che essere l’armata negriazul capitanata da Juan Ignacio Ramirez.

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Colo è uno dei centravanti più affilati del continente, segna tanto e lo fa spesso, ma è davvero incredibile come nessuno gli abbia ancora dato un’opportunità fuori dai confini uruguayani. Ramirez, tuttavia, non è il solo profilo che merita di essere seguito nel Liverpool. Per esempio, in Copa Libertadores ha trovato la via del gol Camilo Candido, laterale d’assalto col vizio dell’ultimo passaggio.

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Il Liverpool è un mix perfetto di esperienza e gioventù, diretto da un allenatore pragmatico e preparato come Marcelo Mendez, classe 1981 ma sul pezzo già dal 2016. In Ecuador si giocherà in altura e il risultato è in bilico, ma i cuchillos hanno le armi per prendersi la qualificazione.

 

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Vittime sacrificali

Cesar Vallejo – Caracas è stata invece la sfida della paura, tra le due squadre probabilmente più deboli del primo turno che, fortunatamente o meno, si sono ritrovate di fronte. Una uscirà, l’altra sarà la vittima sacrificale della tornata futura, ma in ogni caso i primi novanta minuti non è che abbiano lasciato impresso granché.

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Il Cesar Vallejo ha conquistato la qualificazione alla Copa Libertadores partendo come neopromossa, ma non può giocare nella sua Trujillo perché il Perù, devastato della pandemia, ha concentrato tutto il calcio nella capitale Lima. Il Caracas, invece, per raggiungere l’Estadio Monumental ha dovuto viaggiare in bus, affrontando una traversata della speranza. Già non perdere, in tal senso, è una mezza vittoria.

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La stessa avventura dovrà viverla il Cesar Vallejo a parti inverse, visto che per il Venezuela il problema Coronavirus è andato ad aggiungersi a una situazione geopolitica abbastanza delicata, già perennemente in bilico prima che il Covid-19 devastasse il paese. Non sarà di certo la Copa Libertadores di nessuna delle due, che si accontenteranno di andare avanti. Qualche soldo in più, soprattutto dalle tv, d’altronde non fa mai male.

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