Antonio Conte al Manchester United è più che un’idea, nonostante i dubbi ambientali e su una rosa non propriamente funzionale al suo credo calcistico
La notizia del possibile accordo tra il Manchester United e Antonio Conte è rimbalzata nelle ultime ore e potrebbe aprire scenari incredibili, ma soprattutto inaspettati, per il futuro dei Red Devils. Infatti, la posizione di Ole Gunnar Solskjaer ormai sembra tutto meno che solida.
Conte al Manchester United, non tutti sono d’accordo
Mancano i risultati, i trofei, ma anche una crescita organica della squadra che, sotto la gestione del manager norvegese, di fatto non è mai arrivata. Così Conte diventa una suggestione troppo forte per non essere presa in considerazione.
Conte al Manchester United: subentro inedito
Tuttavia, al momento c’è poco di concreto, anche se poi sfogliando la margherita degli allenatori disponibili al momento non è che la lista sia lunghissima. Conte, lo sappiamo, non ha fretta di sposare un progetto ne, tanto meno, di scegliere una squadra solo per il gusto di allenare.
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Proprio per questo un’entrata a stagione in corso sarebbe, per la sua carriera, una scelta inedita: infatti il tecnico leccese non solo non è mai subentrato in corsa, ma non ha mai – prima di oggi? – preso nemmeno in considerazione l’eventualità di farlo.
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Il motivo è molto semplice. In primis vuole lavorare con la squadra sin dal ritiro estivo. In secondo luogo, vuole dare indicazioni sul mercato, spesso consegnando una lista alla dirigenza con nomi ben precisi. Una strategia che, per esempio, all’Inter ha funzionato. Sarà così anche al Manchester United?
Rosa e singoli inadatti?
La rosa attuale, peraltro, non si sposerebbe granché con quelle che sono le idee tattiche di Antonio Conte. Innanzitutto, i Red Devils non hanno risorse tecniche per giocare con la difesa a tre.
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I disastri combinati da Maguire e compagni sono evidenti già in una linea a quattro, figuriamoci se arrivasse qualcuno a stravolgere i principi a stagione in corso. Lui, Varane, Lindelof e Bailly difficilmente si adatterebbero, finendo solo per mettere in difficoltà il nuovo manager.
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In mezzo al campo la situazione potrebbe essere leggermente migliore: Matic o Fred giocherebbero davanti alla difesa, Pogba da interno sinistro e McTominay come complemento. Certo, rimarrebbero i rebus Bruno Fernandes – mezzala alla Eriksen? – e attacco, visto che Ronaldo, Cavani, Rashford e Greenwood non potrebbero essere impiegati tutti assieme come succede talvolta oggi.
Le altre alternative
Conte è solo uno dei nomi in lizza per la panchina del Manchester United. Il secondo è quello di Zinedine Zidane, ma secondo la stampa spagnola il francese avrebbe gentilmente declinato la proposta della società già in passato, non si sa bene in attesa di quale altra chiamata.
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Per il resto, a parte Paulo Fonseca già promesso sposo del Newcastle, si sono fatti i nomi di Erik ten Hag dell’Ajax e Brendan Rodgers del Leicester, ma entrambi vogliono finire la stagione sulle rispettive panchine attuali. Lo stesso vale per Mauricio Pochettino, per ora bloccato dal PSG.
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Così quello dell’ex Inter, Chelsea e Juventus rimane il nome forte, qualora dovesse risolvere le proprie riserve personali e caricarsi di una responsabilità importante come quella di prendere in corsa uno dei club più importanti al mondo.
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