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Un po’ a sorpresa, la Juventus ha deciso di esonerare Thiago Motta. Lo ha fatto nella giornata di ieri, ad una settimana dalla sconfitta pesante contro la Fiorentina dopo che Giuntoli, in diretta a DAZN, aveva confermato la fiducia nel tecnico. Cosa sarà successo? “Mi vergogno di averti scelto” è quello che il dirigente avrebbe detto all’allenatore secondo la ricostruzione della Gazzetta dello Sport.

Se il Milan aveva gestito malissimo l’esonero di Fonseca, la Juventus è addirittura riuscita a fare peggio. Al suo posto è arrivato Igor Tudor: no di Roberto Mancini, che non ha accettato un contratto fino a giugno. L’ex Hellas Verona, Marsiglia e Lazio invece sì: troppo ghiotta l’opportunità di allenare la squadra in cui ha giocato e per la quale ha pagato di tasca sua la buonuscita dall’Hajduk Spalato per far parte dello staff di Andrea Pirlo.

Con lui la Juventus cambia tutto perché prende un allenatore con idee molto diverse, con anche una diversa gestione del materiale umano. Imporre le sue idee in così poco tempo non sarà semplice, ma proverà a farlo per guadagnarsi una riconferma per la prossima stagione. Abbiamo imparato a conoscere Tudor per le esperienze in Serie A con Udinese, Hellas Verona e Lazio. Il suo è un calcio gasperiniano: alta intensità, uomo su uomo, verticalità.

Ed è uguale anche il modulo: 3-4-2-1, ed è quello che molto probabilmente utilizzerà anche alla Juventus. Se deve giocarsi le sue chance, è giusto che lo faccia con le sue idee. E la Juventus sembra avere anche i giocatori giusti per interpretare quel tipo di calcio. Davanti a Di Gregorio, lo schieramento a tre potrebbe valorizzare Federico Gatti e anche Pierre Kalulu, perfetto braccetto di destra per caratteristiche.

Timothy Weah e Cambiaso ottimi per fare gli esterni a tutta fascia a destra e a sinistra, con Manuel Locatelli e Thuram centrali di centrocampo. Attenzione all’attacco: abbiamo citato Gasperini e questo potrebbe servire anche a valorizzare Koopmeiners, sia nei due dietro la punta che, eventualmente, a centrocampo.

Con lui Yildiz sul centro sinistra e Dusan Vlahovic punta centrale. Quando allenava l’Hellas Verona, Tudor definì l’attaccante serbo il più forte della Serie A, anche più di Osimhen: chissà che l’arrivo dell’allenatore croato non possa cambiare le sorti della storia di Vlahovic alla Juventus.