Igor Tudor è il favorito per la panchina del Napoli: il modulo preferito dall’allenatore croato, la tattica e la possibile formazione in azzurro
Il tempo di Rudi Garcia a Napoli sembra definitivamente terminato; la sconfitta contro l’Empoli ha messo la parola fine sull’esperienza napoletana del tecnico francese che, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe essere esonerato oggi. Salutato il transalpino, però, chi siederà sulla panchina dei Campioni d’Italia?
Al momento il nome più in voga, quello in pole, è Igor Tudor, tecnico croato con una lunga militanza in Italia, sia da calciatore indossando la maglia della Juve che da allenatore, guidando Udinese e Verona. Già sondato un mese fa, dopo la sconfitta contro la Fiorentina salvo poi decidere di andare avanti con Garcia, una carriera di tecnico iniziata nel 2003, in carriera oltre ai due club italiani ha anche guidato l’Hajduk Spalato, la squadra della sua città natìa prima delle esperienze in Grecia e Turchia. L’ultima esperienza risale alla scorsa stagione, alla guida dell’Olympique Marsiglia.
Nella sua carriera, Igor Tudor ha sempre mostrato un gioco apprezzabile, ricevendo anche apprezzamenti da più latitudini per il modo di far giocare le sue squadre. Se in carriera ha utilizzato per un breve periodo il 4-2-3-1 ai tempi del Galatasaray – lo schieramento tattico scelto da Garcia ieri contro l’Empoli – ed il 3-5-2 ad Udine, ha una predilezione per il 3-4-2-1, schema utilizzato sia a Verona che anche nell’ultima esperienza a Marsiglia.
Due esterni di centrocampo a tutta fascia, chiamati a macinare chilometri ed interpretare le due fasi, i trequartisti alle spalle della punta possono svariare su tutto il fronte d’attacco; allargare il loro raggio d’azione se necessario ma convergendo sempre “dentro al campo” per poi eventualmente andare alla conclusione a rete oppure servire la punta. Imprescindibile, poi, il pressing alto; è una delle peculiarità del gioco di Tudor che preferisce aggredire l’avversario fin dentro l’area di rigore per recuperare il pallone il più vicino alla porta e soprattutto impedire ed interrompere la costruzione dal basso.
Igor Tudor al Napoli possibile formazione
Ma come giocherebbe il Napoli guidato da Igor Tudor? Gli azzurri, ormai da diverse stagioni sono tarati sul 4-3-3 con il 4-2-3-1 come lieve divagazione sul tema. La difesa a tre non sembra essere nelle corde di questa formazione e quindi va analizzato se il tecnico croato proverà ugualmente un esperimento con il modulo fin qui utilizzato da Meret o compagni oppure puntare direttamente sul suo amato 3-4-2-1, lo schieramento che più soddisfazioni gli ha dato in carriera.
Con la difesa a 3 servirebbe, sul mercato, sicuramente un innesto nel pacchetto arretrato, considerato come al momento siano quattro i centrali. Di questi, eccetto Natan, tutti hanno giocato in carriera con lo schieramento a tre. Davanti a Meret, è possibile ipotizzare Rrahmani braccetto di destra, il brasiliano oppure Ostigard al centro e Juan Jesus sul centro sinistra.
Esterni a tutta fascia Di Lorenzo e Mario Rui, altri due calciatori avvezzi a giocare in queste posizioni; per il capitano ed il lusitano non sarebbe un problema avanzare il raggio d’azione e coprire tutta la fascia. In mediana, invece, Lobotka non ha mai dimostrato di gradire appieno un modulo con due centrocampisti; lo slovacco però è imprescindibile ed accanto a lui, per garantire le giuste coperture, è Anguissa il calciatore più indicato nella rosa azzurra.
Sulla trequarti i problemi maggiori, soprattutto nella scelta degli uomini. Il modulo è congeniale a Lindstrom, l’acquisto più costoso dell’estate; il danese fino a pochi mesi fa brillava nell’Eintrach Francoforte proprio alle spalle della punta e potrebbe finalmente avere il suo spazio. L’altro posto sarebbe naturalmente ad appannaggio di Kvaratskhelia, con il georgiano in grado di accentrare il suo raggio d’azione e magari allargarsi sulla fascia sinistra a cercare “aria” se il centro del campo è ingolfato. Tudor, però, può scegliere anche Raspadori, alternativa valida anche per l’attacco, oltre a Zielinski, con il polacco che può garantire anche compiti di copertura maggiori, proprio come Elmas. In attacco, ovviamente, Osimhen è il punto fermo, con Simeone valida alternativa oltre all’ex Sassuolo. Il più penalizzato sarebbe proprio il calciatore più in forma in questa prima parte di stagione, Matteo Politano, considerato come sia un esterno puro e, al massimo, si potrebbe adattare come laterale a tutta fascia spingendolo, però, più lontano dalla porta avversaria.
Napoli (3-4-2-1): Meret; Rrahmani, Natan (Ostigard), Juan Jesus; Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, Mario Rui (Olivera); Lindstrom (Zielinski), Kvaratskhelia; Osimhen (Simeone, Raspadori).