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Allenatore dell’Atalanta per diversi anni – seppur in esperienze differenti e non temporalmente conseguenti – Stefano Colantuono ha lasciato un solco profondo nel mondo orobico, dato che proprio grazie a lui l’Atalanta è tornata a essere rilevante su alti livelli di gioco dopo alcuni anni bui. Abbiamo intervistato l’ex tecnico dei bergamaschi per parlare dell’inizio di stagione dei ragazzi di Gasperini e degli obiettivi che la squadra può raggiungere.

Colantuono a MDR: “Il trofeo dell’Atalanta è la qualificazione Champions! Ilicic può riscattarsi”

In queste prime 2 gare stagionali ha notato qualche novità tecnico-tattica nello spartito dell’Atalanta?

“No, il copione è sempre lo stesso, penso sia inutile cambiare il sistema di gioco che ha fatto la fortuna dell’Atalanta. Il copione quindi resta quello, di fatto è cambiato soltanto qualche interprete”.

Molti cominciano a parlare di Atalanta anche in chiave Scudetto…

“Beh, l’Atalanta è arrivata terza negli ultimi anni e ha disputato un paio di finali di Coppa Italia, va considerata una big a tutti gli effetti ormai. Chiaramente, nella fattispecie, quest’anno ci sono 7 sorelle come in passato e io vedo leggermente avanti Inter e Juventus, con la Juve che viene da una falsa partenza ma si riprenderà. Leggermente staccato vedo il resto della truppa. Anche l’Atalanta può giocarsi uno spicchio di Scudetto perché è forte ed è arrivata in alte posizioni negli anni scorsi”.

Alcuni però ritengono che senza un trofeo questo progetto possa essere rivalutato come ridimensionato…

“L’Atalanta non ha vinto trofei ma arrivare in Champions League per più anni consecutivi per una provinciale è comunque come un trofeo. Non dimentichiamoci peraltro che la squadra è andata molto vicina a vincere la Coppa Italia per 2 volte. Sta facendo vedere cose eccezionali, specie se paragoniamo l’Atalanta alle altre squadre che hanno il bacino di utenza e il bilancio nettamente superiori. Sono convinto che il trofeo potrà arrivare ma intanto la loro vittoria è quella di qualificarsi in Champions League”.

Tra i calciatori che l’anno scorso hanno inciso meno, chi potrebbe riscattarsi? 

“Onestamente andare a trovare un giocatore che l’anno scorso non abbia inciso mi sembra difficile. Forse Ilicic, che ha avuto problematiche particolari e in alcuni momenti non lo si è mai avuto per come lo si conosceva. Ci può essere un rilancio, quest’anno sta giocando subito e può fare bene”.

atalanta-juventus

Fonte immagine: InsideFoto

Parlando di altre squadre da lei allenate, si aspettava il ritorno della Salernitana in Serie A?

“Forse me lo sarei aspettato nel giro di qualche anno. Salerno ha tutto per fare la Serie A, un seguito importantissimo e una tifoseria importante. L’ha già fatta peraltro, quindi se ero convinto che se fosse riuscita ad azzeccare la stagione giusta, perché no, poteva essere una candidata, come poi è accaduto”.

Chi tra i nuovi dell’Udinese può fare la differenza?

“Più che sui nuovi acquisti, che hanno bisogno di tempo, parlerei di chi c’era già. Magari mi soffermeri di più su quelli che hanno già giocato nell’Udinese, che nonostante abbia dato via De Paul ha fatto una partenza importante. Penso a Pussetto che ha segnato. In generale il club sa lavorare, c’è un dirigente che conosco alla perfezione da tanti anni come Pierpaolo Marino, faranno cose egregie. Inizialmente i calciatori nuovi si conoscono poco quando li prende l’Udinese, poi magari strada facendo si dimostreranno importanti”.

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