Il Club Brugge a caccia dell’impresa

Il Club Brugge batte il RB Lipsia, e nonostante le tante cessioni illustri sembra addirittura più pronto degli anni scorsi a uno storico passaggio del turno in Champions League

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L’1-1 all’esordio contro il PSG era stato raccontato soprattutto come un passo falso dei francesi, ma dopo il 2-1 a Lipsia il Club Brugge non può non essere considerato una delle grandi realtà di questa Champions League.

Dopo anni di prestazioni promettenti e qualificazioni agli ottavi mancate, e nonostante tanti dei grandi nomi delle ultime stagioni abbiano lasciato il Belgio, la formazione nerazzurra si trova al momento in testa al proprio girone alla pari del PSG e davanti a RB Lipsia e Manchester City. Forse questa è davvero la volta buona.

I tentativi del Club Brugge

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La storia dei Blauw en Zwart è cambiata nel 2015 con la conquista della Coppa del Belgio, che ha aperto un ciclo di quattro scudetti e due Supercoppe nazionali. Oggi, il Club Brugge è alla quarta partecipazione consecutiva ai gironi di Champions League, che nella sua storia non è mai riuscito a superare.

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Fonte: clubbrugge (Instagram)

Ma ha sempre saputo dimostrarsi una squadra ostica da affrontare: nel 2018/2019 rifilò un secco 4-0 al Monaco al Louis II, per poi bloccare sul pareggio Borussia Dortmund e Atletico Madrid; l’anno successivo sfiorò una clamorosa vittoria in casa del Real Madrid, chiudendo sul 2-2; nel 2020/2021 ha fermato due volte la Lazio e vinto a San Pietroburgo contro lo Zenit.

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La vittoria della Red Bull Arena, insomma, viene da lontano, ed è stata costruita con  ttente campagne acquisti e scelta di giovani talenti da rivendere nel resto del continente: da qui, non dimentichiamolo, sono partite le carriere di Perisic, Bacca e Meunier.

“Abbiamo già fatto due ottime gare, ma non è ancora finita. Ci sono ancora quattro partite da fare. Se siamo ambiziosi? Lo eravamo già per queste partite. Tutti danno il massimo, anche di più” ha detto ieri sera Philippe Clement, allo stadio Jan Breydel dal 2019 dopo le ottime annate al Genk (c’è lui dietro all’affermazione di Colley, Maehle e Malinovskyi). Dice ai suoi di volare basso, ma questi prima 4 punti sono già una mezza impresa.

Il rinnovamento dei belgi

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Il Club Brugge odierno, infatti, non è più quello che negli scorsi anni aveva alimentato tante belle speranze senza riuscire a raccogliere tutti i frutti della sua semina. A gennaio, Clement aveva già perso una delle sue stelle, Krepin Diatta, ceduto al Monaco per 16,7 milioni di euro; poi la scorsa estate, è partitoanche il suo gemello in attacco, Emmanuel Dennis, passato al Watford.

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Fonte: clubbrugge (Instagram)

Il portiere statunitense Ethan Horvath, è oggi un giocatore del Nottingham Forest, mentre David Okereke è passato al Venezia e, soprattutto, la colonna difensiva Odilon Kossounou è stato acquistato da Bayer Leverkusen per 23 milioni. In cambio sono arrivati tanti volti nuovi, età massima 26 anni, con la proprietà che ha scelto di investire non poco per rafforzare il club. Il simbolo delle nuove ambizioni sono stati i ritorni dalla Premier League, in prestito, di Wesley e José Izquierdo, ceduti negli anni scorsi ad Aston Villa e Brighton.

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Tra gli altri colpi, c’è stata la conferma del talento ex-Ajax Noah Lang, ma anche l’arrivo del terzino dellp Shakhtar Donetsk Eduard Sobol, e ancor di più giocatori come il centrale del Nizza Stanley Nsoki e l’ala ghanese del Leicester Kamal Sowah. Ma chiaramente al centro del nuovo progetto c’è Charles De Ketelaere, il miglior talento mai prodotto da anni nel vivaio locale, che evolvendosi in falso 9 ha di fatto relegato in panchina Bas Dost.

Il Club Brugge sa bene di non essere neppure a metà dell’opera, e che con una squadra così giovane i cali di tensione saranno un problema costante delle prossime quattro partite. “Possiamo essere molto orgogliosi della nostra vittoria, ma occorre restare calmi. – ha detto l’ex-Liverpool Simon Mignolet – Abbiamo già ottenuto quattro punti in Champions League, che è importante per il calcio belga, ma conosciamoci partita per partita”.

 

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Valerio Moggia
Valerio Moggia
Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.

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