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Il brasiliano Claudinho è la stella dello Zenit che giocherà contro la Juventus in Champions League: crescita ed esplosione di un talento importante

La bella vittoria sul Chelsea proietta la Juventus a quello che sarà il doppio incontro contro lo Zenit di San Pietroburgo. La compagine russa negli ultimi anni ha perso un po’ del suo fascino, non è più la squadra dominatrice della Russian Premier League e, in Europa, fa la spola tra Champions ed Europa League.

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Tuttavia, rimane un colosso economico importante, con Gazprom alle spalle e una serie di investitori importanti, miliardari oligarchi russi che pompano denaro nel calcio per mantenere in alto uno dei club storici della Russia, soprattutto dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica.

Claudinho allo Zenit: un colpo di mercato

In passato lo Zenit aveva cominciato a pescare in Sudamerica, ma lo sguardo dei dirigenti russi era fisso sull’Argentina. Da Driussi a Mammana, passando per Rigoni, i biancoblu si erano, mattono dopo mattone, costruiti una piccola enclave latina al loro interno.

Poi, dopo il fallimento di quasi tutti, la società è tornata in un momento di autarchia, prima di tentare l’affondo per uno dei brasiliani in rampa di lancio che ancora giocava al di là dell’Oceano Atlantico. Claudinho, infatti, è arrivato in Russia a 24 anni.

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Pochi, anagraficamente parlando, ma molti se si considera l’età alla quale i brasiliani lasciano casa al giorno d’oggi. Pagato 12 milioni di euro dal Bragantino, il talento verdeoro ha scelto San Pietroburgo nonostante la possibilità di fare il salto in alto rimanendo in casa Red Bull, passando al Lipsia o al Salisburgo.

Gol e assist: è già decisivo

Contro il Malmo, nel match valevole per la seconda giornata della fase a gruppi di Champions League, Claudinho ha aperto le marcature dopo 9 minuti, permettendo così allo Zenit di giocare in discesa il resto della partita.

Il tutto mentre in campionato, in cinque presenze, ha messo a referto un gol e due assist. Insomma, pur essendo brasiliano parrebbe essersi ambientato bene. Per Semak, allenatore dello Zenit, Claudinho è già uno dei punti fermi.

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Il tecnico lo schiera come trequartista di sinistra in un 3-4-2-1, affiancato dall’ex meteora del Barcellona Malcom, il quale si è rivelato fondamentale nel permettere al compagno di calarsi in fretta nella nuova realtà.

Un talento inaspettato

Pur essendo un trequartista di grande tecnica e qualità, Claudinho non ha tuttavia il solito background da ragazzo prodigio del calcio brasiliano. Tutt’altro, perché Red Bull lo ha pescato nel Ponte Preta, club paulista che nel 2017 se lo assicurò da svincolato.

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A parametro zero, sì, perché prima il Santos e poi il Corinthians decisero di liberarsene a cuor leggero. Troppo esile, si diceva: la tecnica c’è, ma potrà avere un grande impatto anche nel professionismo? La risposta, banale, è sì.

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Col Bragantino ha conquistato prima la promozione e poi la qualificazione in Sudamericana, condendo il tutto da una doppia cifra di gol e assist. Destro naturale, rapido, brevilineo e guizzante, capace di risolvere la partita con un colpo estemporaneo, proprio come contro il Malmo. La Juventus è avvisata.

 

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