In Portogallo Uruguay dei Mondiali 2022 c’è stata un’invasione di campo clamorosa, e l’autore è un noto tifoso italiano, noto come “il Falco”.
Nessuno si aspetta mai le invasioni di campo – se no non avverrebbero – ma ancora meno ce le si attendeva ai controllatissimi Mondiali 2022 in Qatar. Eppure lunedì sera, nel corso del secondo tempo di Portogallo Uruguay, è successo, ed è stata un’invasione molto discussa, anche per le sue rivendicazioni politiche.
Inizialmente si era pensato si trattasse di un invasore con la bandiera arcobaleno dei diritti LGBTQ+, profondamente osteggiati in Qatar e che erano stati alla base di uno scontro nei giorni scorsi tra alcune nazionali e la FIFA. Da immagini successive e migliori, ci si rende conto che invece si trattava di una bandiera della pace, che ha anch’essa i colori arcobaleno (ma anche la scritta “Pace” al centro).
L’invasore indossava anche una maglietta azzurra con due messaggi politici collegati alla bandiera. Sul davanti, “Save Ukraine”, cioè “Salvate l’Ucraina”, dove da fine febbraio è in corso la noto invasione russa. Sul retro “Respect for Iranian Women”, cioè “Rispetto per le donne iraniane”, in riferimento alla repressione in atto negli ultimi due mesi nel paese asiatico.
This pitch invader during the Portugal-Uruguay match was holding a rainbow flag.
The front of his shirt read 'Save Ukraine' and the back read 'Respect For Iranian Women'. pic.twitter.com/DeHDf4jQ7S
— ESPN FC (@ESPNFC) November 28, 2022
Chi è “il Falco” il tifoso italiano invasore di campo in Portogallo Uruguay
L’autore dell’invasione di campo in Portogallo Uruguay è italiano, ed è abbastanza noto tra i tifosi di calcio. Tra i più, è conosciuto come “il Falco”, ma il suo vero nome è Mario Ferri, ed è originario di Pescara.
Negli anni è divenuto celebre per le sue invasioni di campo in giro per il mondo, rivendicando sempre cause umanitarie e sociali. Nel 2014, per esempio, fece la stessa cosa a Salvador, in Brasile, durante Belgio Stati Uniti dei Mondiali di calcio, mostrando il messaggio “Save Favelas Children” (“Salvate i bambini delle favelas”). In quell’occasione fu espulso dal Brasile, ricevendo un divieto di cinque dal tornare nel paese sudamericano.
Il soprannome di “Falco” lo deve alle sue qualità come calciatore, anche se non è mai arrivato a essere professionista, arrivando a giocare in Serie D con il Castel di Sangro. Tifoso milanista, ha dichiarato di essere molto amico di Antonio Cassano.