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Il Chelsea di Lampard sta attraversando un momento di appannamento. Nelle gare di dicembre la fatica ha iniziato a farsi sentire e la pressione regna ora sovrana dalle parti di Stamford Bridge. 

Tredici anni da calciatore e quasi due da allenatore hanno fatto si che Frank Lampard conosca a memoria l’ambiente Chelsea e, sopratutto, le aspettative di Roman Abramovich. 

Il Chelsea e Frank Lampard

Arrivato a luglio 2019 dopo la vittoria dell’Europa League da parte di Sarri, Lampard ha scelto per il Chelsea un percorso di rigenerazione che poggiasse sui pilastri Kanté, Jorginho e Kovacic. In una stagione iniziale dove il compromesso tra il mercato bloccato e le ambizioni europee ha trovato il proprio compimento in una rincorsa al quarto posto conclusa con 66 punti in classifica, il tecnico ha affermato le proprie qualità intraviste l’anno precedente al Derby County. 

L’estate successiva però Abramovich ha potuto rimettere mano ai fondi petroliferi in cui ha radici la sua immensa ricchezza e, dopo due anni di vacche magre, il mercato dei blues si è riempito di stelle giunte tra il gennaio 2020 e l’estate appena trascorsa. 

Hakim Zyech, Eduard Mendy, Kai Havertz, Timo Werner, Ben Chilwell e Thiago Silva sono arrivati al Chelsea in cambio di circa 260 milioni di euro. Un investimento che ha fin qui fruttato in Champions League, dove Lampard e i suoi ragazzi hanno dominato il girone con quattro vittorie e due pareggi, ma che ha portato solamente tre punti in più dell’anno scorso in Premier League. 

Le aspettative di Abramovich

Il sesto posto attuale in classifica non può quindi accontentare il patron del Chelsea che, dopo le diciassette gare di imbattibilità tra ottobre e novembre, ha visto precipitare i suoi nuovi acquisti nel baratro del mese di dicembre. 

Cinque punti in altrettante partite e le sonore sconfitte con Everton (1-0), Wolverhampton (2-1) e Arsenal (3-1 all’Emirates) hanno aperto una voragine tra il Chelsea e la vetta della classifica, ora lontana sei punti ma con i blues a 16 gare di campionato, rispetto al Liverpool che ne ha una in meno. 

É stata l’ultima gara, quella pareggiata con l’Aston Villa nel monday night della Premier League a spalancare le porte a dubbi di importanza capitale. Con Kai Havertz e Timo Werner in panchina fino a venti minuti dalla fine, Lampard ha voluto mandare un segnale forte alla società: chi non riesce a incidere non può giocare in un momento così delicato, anche se per portarlo a Londra sono state prosciugate le casse del club. 

Havertz e Werner: problema serio 

Non sono dunque bastati i 2.949 minuti combinati tra i due ragazzi (rispettivamente 1206 minuti per Havertz, 1742 per Werner) con 4 gol e 4 assist per il primo e 8 gol e 6 assist per il secondo a convincere Lampard della bontà di un progetto offensivo che sembra non decollare. 

Werner fino alla gara dello scorso 28 dicembre aveva sempre fatto parte dell’undici titolare del Chelsea in Premier League, ma non segnava da dieci partite e questo iniziava a pesare. Tanto che Olivier Giroud, navigato ed esperto centravanti in rosa appositamente per risolvere queste situazioni, ha colto l’occasione per segnare il suo nono gol in campionato e regalare un punto al suo allenatore. 

L’ex Leverkusen invece ha sofferto per aver contratto il Covid-19 nelle scorse settimane, e per questo ha iniziato le ultime tre gare dalla panchina. Nonostante i numeri incoraggianti dall’inizio dell’anno, Kai Havertz sta soffrendo enormemente il passaggio dalla Bundesliga alla Premier League e di questo Lampard si è accorto rapidamente. 

Ma se a livello tattico le alternative non mancano, è a livello ideologico che Abramovich potrebbe iniziare a innervosirsi per la gestione dei due acquisti più cari dell’ultima sessione di mercato. 

Se torniamo indietro nel tempo infatti, fu la gestione di Andry Shevchencko e di Fernando Torres a condannare Mourinho (allora alla sua prima esperienza a Londra), Ancelotti e Di Matteo all’esonero anticipato. 

Per questo Lampard dovrà cercare una soluzione per integrare al più presto i nuovi pupilli di Abramovich, in un Chelsea che ha bisogno di nuova fiducia. 

Prossimi impegni

I prossimi appuntamenti in Premier League del Chelsea non sono però totalmente agevoli: prima la gara contro il Manchester City di Guardiola il 3 gennaio, in uno scontro per rincorrere i posti in Champions League, poi le partite contro Fulham, Leicester e Wolverhampton inframezzate dal’EFL Cup contro il Morecambe FC. 

Il The Athletic ci ha visto giusto, Lampard dovrà fare attenzione a che lastra di ghiaccio calpesterà in questo mese di gennaio: i desideri di Abramovich e le ambizioni di un club che è tornato a spendere dopo anni di digiuno non possono passare in secondo piano, anche in un momento difficile come questo. 

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