Stevan Jovetic e’ recentemente tornato al goal con la sua nazionale, di cui è capitano e primatista di reti, ma dove gioca attualmente?
Firenze, 29 Settembre 2009, stadio Artemio Franchi: la seconda giornata del gruppo E di Champions League vede affrontarsi la Fiorentina allenata da Cesare Prandelli ed una delle Big Five del campionato inglese, il Liverpool del manager spagnolo Rafa Benitez.
La Fiorentina ha bisogno di vincere dopo la sconfitta all’esordio con il Lione, mentre il Liverpool veniva da una vittoria ad Anfield contro il modesto Debrecen. La formazione inglese non è più quella delle tre finali in cinque anni, ma rimane comunque una squadra temibile avendo tra le proprie fila campioni come Gerrard, Mascherano, Babel, Kuijt e Carragher. Per la Fiorentina la sfida sembra ai limiti dell’impossibile, ecco, sembra, perché quella sera la scena se la prenderà tutta un ragazzino ventenne dalla capigliatura imbizzarrita, arrivato nell’estate di quell’anno dopo due stagioni in cui aveva fatto notare le sue qualità nel Partizan Belgrado. Viene da Podgorica, ex capitale del Montenegro, i suoi idoli sono Mirko Vucinic e Andrij Sevcenko: veri e propri mostri sacri per i tifosi dell’est Europa. Appena sedicenne, dal giorno del suo esordio con il Partizan, Jovetic collezionerà in 53 presenze ben 17 goal e 10 assist che gli varranno l’ingresso nella lista dei migliori venti talenti al mondo stilata dal The Sun. Così arriviamo a quella sera di settembre dove Jo-Jo mostrerà al mondo tutte le sue doti: siamo al 28’ minuto del primo tempo, la palla di Zanetti nello spazio è geniale, Jovetić è tenuto in gioco da Emiliano Insúa e da pochi passi non lascia scampo al portiere avversario. Il Franchi esplode, ma non è finita qui, perché al 37’ arriva il 2-0: sul cross dalla destra di Marchionni, il pallone finisce ancora a Vargas, che prova un tiro cross su cui Jovetic mette il piatto destro. Ne esce un colpo da biliardo che batte il portiere spagnolo dei Reds. Grazie alla partita sontuosa del montenegrino la Fiorentina passerà il girone e si troverà ad affrontare negli ottavi di finale un’altra armata come il Bayern Monaco. Anche qui, tra andata e ritorno, la stella di Jo-Jo brillerà di luce propria: con un’altra doppietta al ritorno al Franchi sembra che la Fiorentina possa riuscire nell’impresa fino a quando un super goal di Robben non permetterà ai bavaresi di passare il turno. Ma ormai la fama del ventenne da Podgorica è già acclarata e tutti prospettano per lui un futuro da leggenda del pallone.
Ma il destino a volte può essere beffardo, soprattutto quando alla tua classe eccelsa non fa da contraltare un fisico adeguato. E sarà proprio questo corpo di cristallo il tallone d’Achille di Jovetic, in quanto in estate un duro contrasto durante il ritiro estivo lo obbliga all’operazione e a saltare quasi interamente la stagione successiva. Nonostante gli infortuni però, le magia mostrate nelle notti di Champions con la maglia viola gli valgono la chiamata del Manchester City, che sborsa 30 milioni di euro per prelevarlo dalla Fiorentina. Purtroppo anche in Premier nell’arco di un biennio trova complessivamente poco spazio, la concorrenza nel suo ruolo è tanta e spesso resta ai margini. In totale sono 11 le reti segnate con i Citizens, con cui comunque si laurea campione d’Inghilterra alla prima stagione.
Jovetic, vorrei ma non posso
Dal 2015 al 2017 ritorna in Italia all’Inter per quindici milioni, ma ormai sembra che la magia sia svanita; nei due anni in nerazzurro segnerà solo sette goal, incappando prima in un lungo periodo senza reti e poi – con l’arrivo in panchina di De Boer – venendo relegato ai margini della rosa. A Gennaio 2017 viene ceduto in prestito al Siviglia, dove comunque contribuirà con le sue sei reti al quarto posto finale della società andalusa, anche se ciò comunque non gli varrà il riscatto del cartellino da parte degli spagnoli.
Dopo il mancato riscatto, Jovetic fa rientro all’Inter; il 29 agosto 2017 diventa ufficiale la sua cessione a titolo definitivo per undici milioni di euro al Monaco con cui firma un contratto quadriennale. Dopo aver messo insieme 77 presenze e 21 gol in 4 anni con diversi infortuni, tra cui la rottura del legamento del ginocchio sinistro nella primavera del 2019, nel luglio del 2021 rimane svincolato.
Il 27 luglio 2021 firma un contratto biennale con opzione con l’Hertha Berlino. Diventa così il terzo giocatore della storia, dopo Florin Raducioiu e Christian Poulsen, a giocare, e il secondo, dopo Florin Raducioiu, a segnare nei cinque maggiori campionati europei. Il 4 settembre 2023 firma da svincolato un contratto con l’Olympiakos.
Se la sua carriera sembra ormai volgere ad una mesta conclusione, sicuramente in patria la sua fama non potrà mai essere scalfita da qualsivoglia infortunio o prestazione non esaltante. Difatti, debutta con la nazionale maggiore montenegrina nel 2007: la partita d’esordio è contro l’Ungheria, avversario a cui – il 20 agosto 2008 – segnerà le prime reti, con una doppietta nel 3-3 finale. Durante le qualificazioni ai Mondiali 2018 diviene il miglior marcatore della selezione, grazie al gol contro la Romania. Il 10 giugno 2017 realizza una tripletta decisiva contro l’Armenia in una partita valevole per le qualificazioni al Mondiale 2018. Il 24 marzo 2021 segna una doppietta decisiva per il risultato contro la Lettonia, nella prima giornata delle qualificazioni al Mondiale 2022.
Sicuramente avrebbe meritato una carriera fulgida e luminosa date le sue innate qualità tecniche, ma a volte sembra che il destino si accanisca con foga nei confronti di chi meno se lo merita, anche se comunque – nonostante tutto – nessuno potrà mai farci dimenticare quella meravigliosa ed indimenticabile notte del 29 Settembre 2009, dove un ragazzino ventenne dalla chioma scapigliata fece vedere al mondo chi veramente era Jo-Jo Jovetic.
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