Il Celtic conquista il quarto treble consecutivo, ma anche in un giorno storico per il club i tifosi contestano l’operato della società e chiedono l’allontanamento del manager ed ex bandiera Neil Lennon.
Nonostante da tempo non riesca più a imporsi seppur minimamente a livello continentale, il calcio scozzese riesce ancora, di tanto in tanto, a catturare l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo. Merito del suo fascino vintage e di gare come quella andata in scena ieri all’Hampden Park di Glasgow, la finale della 135ª edizione della Coppa di Scozia.
Partite di oggi in tv: a che ora e dove vedere
Il secondo trofeo calcistico più antico al mondo – nacque nel 1873, a un anno di distanza dalla FA Cup inglese – è stato conquistato per la 40ª volta nella storia dal Celtic Glasgow, che ha così centrato il quarto treble (Campionato, Coppa di Lega e Coppa di Scozia) consecutivo e addirittura l’alloro numero 111 nella storia di questo glorioso club.
Può essere Scamacca il sostituto di Ibrahimovic al Milan?
Celtic nella storia, ma i tifosi non vogliono più Lennon
I motivi per festeggiare e guardare al futuro con ottimismo non dovrebbero mancare, almeno sulla carta: il quarto treble consecutivo è l’ennesimo record infranto dal Celtic e Neil Lennon, il manager dei Bhoys, è il primo nella storia a centrare il traguardo sia da calciatore che da allenatore.
Calciatori positivi Serie A | la lista | i contagi
Eppure basta dare un’occhiata ai social all’indomani del trionfo per capire che le cose non stanno esattamente così: ormai da un mese la tifoseria chiede alla dirigenza l’allontanamento di Lennon, considerato il principale responsabile del mancato salto di qualità di una squadra che dopo aver dominato in patria avrebbe dovuto farsi rispettare anche in Europa e che invece rischia concretamente di perdere anche la leadership a livello nazionale.
Pogba alla Juventus: pro e contro di un possibile ritorno
This has to be addressed right now, that 2nd half and extra time performance was shambolic we were overrun by a Championship team, with the Chuckle bros playing central defence .
— Harry Wilson (@HarryWi27100499) December 21, 2020
Fuori ai preliminari di Champions contro il Ferencvaros, ultimo nel girone H di Europa League vinto dal Milan e con una sola vittoria all’attivo – arrivata a giochi ormai fatti – il Celtic in questa stagione ha dovuto anche salutare la Coppa di Lega al 1° turno, eliminato dal più che modesto Ross County.
Celtic mai così in crisi, Lennon al capolinea: chi salverà i Bhoys?
Proprio quest’ultimo passo falso aveva fatto esplodere il malcontento dei tifosi, che non si è certo placato con la vittoria di ieri sera, la conclusione della Coppa di Scozia 2019/2020 che aveva avuto inizio quasi un anno e mezzo fa e poi rimandata a causa del coronavirus. Vincere non basta più, un po’ perché in campionato il Celtic si trova a -16 dai redivivi Rangers, i rivali di sempre, e un po’ perché anche il successo contro gli Hearts è stato tutt’altro che limpido.
Il Celtic Glasgow vince ma non convince
Contro una squadra di seconda divisione i Bhoys sono infatti riusciti a sprecare il doppio vantaggio maturato nella prima mezz’ora di gioco grazie ai gol di Christie e Edouard, chiudendo i 90 minuti regolamentari sul 2-2, e poi il nuovo vantaggio firmato da Griffiths arrivato nei supplementari quasi immediatamente annullato dal 3-3 di Ginnelly.
Jock Stein, profeta del Celtic e del primo Triplete
La vittoria è arrivata ai calci di rigore, anche in questo caso non senza brividi: il primo errore infatti è stato del Celtic, con Christie, e soltanto le due successive parate dell’inaspettato eroe di giornata Conor Hazard, 22enne nordirlandese che a settembre era la terza scelta tra i pali, hanno permesso ai Bhoys di conquistare il trofeo.
Un successo a metà, dunque, certo non da grande squadra e che anzi conferma quello che la Green Brigade sostiene ormai da un mese: il Celtic è lontano dai Rangers in campionato, è andato malissimo in Europa, ha praticamente sbagliato tutti gli acquisti estivi e si impone a fatica anche contro squadre sulla carta ampiamente inferiori.
Haaland può essere il perno per la ricostruzione del Manchester City
Vincere non basta più
Può sembrare un’esagerazione, ma in realtà è perfettamente comprensibile: tra i club più iconici al mondo, il primo in Gran Bretagna capace di conquistare la Coppa dei Campioni, il Celtic non può accontentarsi di vincere per mancanza di concorrenza per poi crollare non appena il livello si alza un minimo.
I tanti gol incassati, l’evidente fragilità psicologica e la costante sensazione che i giocatori siano tutt’altro che in forma anche dal punto di vista fisico per i tifosi significa solo una cosa: Neil Lennon ha fallito e deve andarsene, per lasciare posto a un tecnico capace di ricostruire sulle ceneri di un progetto fallito. Proprio all’indomani di un treble da record.
https://twitter.com/TBegley14/status/1340753982671769608
Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: Instagram, Facebook, Twitter e Flipboard!