Il caso plusvalenze si alleggerisce di 11 casi, ma ne restano ancora 51 sotto l’occhio dei giudici. Qual è la situazione della Juventus e degli altri club?
Arrivano novità sul caso plusvalenze, che sta facendo tremare i club del calcio italiano dallo scorso autunno, quando il Tribunale di Torino individuò 62 operazioni dubbie effettuate da vari club di Serie A e B, tra cui anche Juventus, Napoli e Inter, tra il 2018 e il 2021.
Di queste 62, 11 sono state archiviate, secondo quanto si legge in una relazione della Procura federale, e tra esse ci sono alcuni casi importanti come lo scambi Pjanic-Arthur tra Juve e Barcellona, e quello Cancelo-Danilo sempre tra i bianconeri e il Manchester City. Ma la maggior parte degli episodi sospetti restano sotto indagine. Per ripassare cosa siano le cosiddette plusvalenze fittizie, leggete qui.
Caso plusvalenze, i casi ancora sotto accusa
Prima di tutto, è bene specificareche stiamo parlando di un’indagine della Procura federale, e cioè interna alla FIGC: si tratta, cioè, di giustizia sportiva, mentre l’indagine di quella ordinaria rappresenta un processo separato e ancora in corso, dei cui sviluppi sapremo solo più avanti.
Fugato questo dubbio, passiamo ai club ancora coinvolti. Sono in tutto 11 società , anche se due di esse, Novara e Chievo, la scorsa estate sono fallite; le altre sono: Pisa, Parma, Pescara, Genoa, Sampdoria, Pro Vercelli, Empoli, Napoli e Juventus. Le prime tre (Pisa, Parma e Pescara) sono quelle che al momento sembrano rischiare di più, poiché nelle relazione dei giudici federali si legge che i benfici delle plusvalenze fittizie “hanno anche consentito di ottenere la licenza nazionale in assenza di requisiti normativi“. Cioè, senza queste presunte truffe, i tre club non avrebbero ottenuto l’iscrizione ai campionati.
Sono ancora 51, invece, le operazioni sospette su cui si continuerà a indagare. Tra le più note, possiamo citare quella che ha portato al Napoli Victor Osimhen dal Lille, ammortizzata dai partenopei cedendo ai francesi Karnezis più altri tre giovani, tutti valutati circa 5 milioni a testa: uno di essi, Ciro Palmieri, secondo la Procura ne valeva solo 100.000. La Juventus è coinvolta ad esempio per il trasferimento di Nicolò Rovella dal Genoa, valutato 18 milioni invece di 6, e della cessione di Emil Audero alla Sampdoria, per 20 milioni invece di 13.
Ovviamente, tutte queste operazioni del caso plusvalenze potranno essere soggette ad archiviazioni, nel prosieguo delle indagini, ma la suddetta relazione mette in chiaro che potrebbero anche aggiungersene altre: “Non si esclude che vi siano anche altre operazioni dello stesso tipo che coinvolgono le stesse società ovvero altri club” si dice, in relazione appunto alla cosiddetta indagine Prisma della Procura di Torino (cioè, della giustizia ordinaria), che è ancora in corso, così come quella della Procura di Milano.
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