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La Juventus è ancora alla ricerca di una più corretta definizione del suo futuro, tra la sentenza sulle plusvalenze di oggi e il futuro dirigenziale, tra Allegri e Giuntoli.

Ventiquattr’ore davvero travagliate, per la Juventus. Oggi è infatti il giorno della nuova sentenza d’Appello del processo sportivo sulle plusvalenze, che dovrebbe infliggere una nuova penalizzazione al club bianconero, estromettendolo dalle coppe europee. Non sarà la parola fine al processo, ma lo stesso non mancherà di fare discutere. Anche perché a livello più strettamente sportivo le cose non sembrano affatto più tranquille, dopo quanto rivelato ieri sera da Sky Sport sul futuro dirigenziale e manageriale della Juve. In particolare, stiamo parlando della posizione di Massimiliano Allegri, che influirebbe sull’eventuale arrivo di Giuntoli e non solo.

Infatti, il direttore sportivo è uno dei temi attorno a cui si sta sviluppando il discorso interno al club torinese. L’attuale ds del Napoli Cristiano Giuntoli è da settimane indicato come principale obiettivo, e a lungo è sembrato quasi certo il suo arrivo in bianconero. Ma ieri sera il giornalista Fabio Caressa ha rivelato che le cose non sono più così sicure.

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Caos Juventus, il veto di Allegri su Giuntoli

“Possiamo dire che la scelta di Giuntoli è stata fatta alle spalle di Allegri, senza che lui sapesse niente” ha detto Caressa surante Sky Sport Club. Una decisione presa, come conferma questa mattina Calciomercato.com, dal Chief Football Officer Francesco Calvo, senza consultare l’attuale allenatore bianconero, a cui John Elkann ha però affidato la maggior parte delle responsabilità nella gestione sportiva del club.

Caressa ha spiegato che Allegri non ha posto mai alcun veto su Giuntoli e non ha preclusione verso il direttore sportivo del Napoli, ma che non ha gradito che la decisione sia stata presa senza consultarlo. “L’unico veto era sul progetto Next Gen e giovanili, visto che le prime voci davano i collaboratori di Giuntoli nelle giovanili” ha continuato ancora il giornalista di Sky. In pratica, Allegri si sarebbe limitato a dire che l’attuale gruppo di lavoro del settore giovanile della Juventus non andasse toccato, dato che ha lavorato molto bene fino a oggi.

Ma resta il fatto che adesso, secondo Sky Sport e anche altre fonti giornalistiche, la pista che porta a Giuntoli si sia rapidamente raffreddata. Non è ancora un discorso chiuso, ma di sicuro oggi è molto meno probabile di qualche giorno fa. Calciomercato.com spiega che ci sarebbero delle frizioni all’interno della dirigenza bianconera, tra Calvo che vorrebbe il ds del Napoli e altri che invece preferirebbero tenere Allegri al centro del progetto (promuovendo quindi Giovanni Manna dalla Next Gen alla prima squadra come ds). Un riconoscimento per il lavoro fatto quest’anno, ma anche per ragioni economiche: come ha già ribadito alla stampa, il tecnico livornese è convinto di restare “al 100%”. Significa che non rassegnerà mai le dimissioni, e dovrà essere esonerato, dietro ovvio pagamento di una cospicua buona uscita.

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Cosa cambia sul mercato per l’anno prossimo

Diventa difficile, al momento, immaginare la Juventus della prossima stagione, anche perché non sappiamo se giocherà in Europa o no. La panchina di Allegri si sta rivelando più solida del previsto, e quindi non si può negare che un futuro con il livornese ancora in sella sia oggi un’eventualità concreta. In questo caso, la Juve del futuro potrebbe essere improntata ai giovani, con un ruolo sempre più determinante di ragazzi come Fagioli, Miretti, Iling-Junior e Soulé, ma anche con gli importanti rientri di Rovella e Cambiaso.

È ovvio però che la possibile esclusione dalle coppe per motivi giudiziari richiederà sacrifici sul mercato. Di questo ha parlato, sempre ieri sera, l’esperto di Sky Sport Luca Marchetti, secondo cui ci sarebbe il via libera della dirigenza bianconera alla cessione di Vlahovic, che sarebbe conteso tra Chelsea e Bayern Monaco. Sul futuro di Di Maria, la società sarebbe adesso orientata a non rinnovare il contratto dell’argentino: il rapporto tra il costo dell’ingaggio e il rendimento dimostrato in campo non è più ritenuto adeguato dal club.

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