Dominic Calvert-Lewin e Carlo Ancelotti. Sarà l’assonanza che risuona quando pronunci entrambi i nomi al completo, ma da quando Ancelotti si è seduto sulla panchina dell’Everton per la prima volta, l’attaccante inglese è come esploso portando alla luce tutte le proprie capacità.
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Se sabato, per la prima volta dopo dieci anni, i Toffees potrebbero giocarsi le proprie chance contro i cugini di Anfield lo devono proprio a questo binomio, inscindibile dalle parti di Goodison Park.
Calvert-Lewin e Ancelotti: Natale 2019
Una storia d’amore nata a Natale 2019 quella tra Calvert-Lewin e Ancelotti: il 26 dicembre scorso, quando il tecnico di Reggiolo esordiva sulla panchina di Goodison Park: il centravanti classe ’97 mise a segno il goal della vittoria contro il Burnley, spianando la strada all’attualità dei blues.
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Due giorni dopo, esattamente il 28 dicembre, Dominic si ripete: doppietta al New Castle in trasferta e seconda vittoria consecutiva per Ancelotti, che oltremanica sapeva di aver lasciato ottimi ricordi. La stagione si concluderà con otto goal totali nelle 21 presenze messe a referto con Ancelotti in panchina; Everton ottavo, estate pronta per costruire l’avvenire.
L’esplosione di Dominic
A settembre si è ripreso da dove si era concluso: nove goal in sette presenze, di cui sei nelle quattro partite di Premier League per un totale di 475 minuti giocati e la media di un goal ogni 53 giri d’orologio passati sul campo. Numeri fuori da qualsivoglia schema preordinato in una macchina – l’Everton – che Ancelotti sta disegnando a sua immagine e somiglianza: James Rodriguez a inventare, Richarlison a sparigliare le carte e Calvert-Lewin a incidere come mai fatto fino a questo momento.
“Ancelotti mi ha semplicemente detto di non giocare troppo il pallone ma di cercare la rete con un solo tocco e di restare più all’interno dell’area di rigore. Mi sto godendo un momento di forma straordinario. Sto giocando un calcio molto essenziale. Sfrutto le occasioni che capitano, credo sia il mio compito mettere più palloni possibili in porta.”
Semplicità. Ecco la parola d’ordine con cui Calvert-Lewin ha visto spalancarsi le porte della nazionale inglese nell’ultima tornata di convocazioni: un sogno, quello di Euro 2021, che con Sir Carlo Ancelotti in panchina non potrà che diventare realtà.
La legacy di Ancelotti
Diciamolo piano, ma dall’arrivo del tecnico ex Milan, Calvert-Lewin si è unito ad un particolare club: col numero nove si è iscritto nel solco dei suoi predecessori, campioni del binomio di ancelottiana memoria, che rispondono a nomi da leggenda come Andry Shevchencko, Didier Drogba, Zlatan Ibrahimovic, Karim Benzema e Robert Lewandowski.
Lungi da noi porre Calvert-Lewin sulla stessa mensola privilegiata dei campioni allenati da Ancelotti, ma la rapidità con cui l’inglesino pare aver appreso i dettami del Principe Carlo portano ad una riflessione.
Lewandowski ha segnato 54 goal in 57 partite sotto la gestione Ancelotti, andando a segno una volta ogni 91 minuti, mostruoso. A seguire Zlatan Ibrahimovic, che al PSG mise a segno 35 goal in 46 presenze, marcando una rete ogni 117 minuti.
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A seguire, sotto la gestione Ancelotti, troviamo proprio Dominic: per lui 17 goal in 28 presenze, per una media di una rete ogni 132 minuti, sul podio davanti a Drogba (50 goal in 90 partite, uno ogni 145’), il pallone d’oro Andry Shevchencko (103 goal in 243 presenze, uno ogni 157’) e niente meno che Benzema, il “Perfect Stricker” come denominato da Ancelotti in prima persona (46 goal in 106 partite, uno ogni 168’).
Calvert-Lewin: Troppo presto?
Numeri che lasciano il tempo che trovano? In parte, perché se per assurgere a tali vette Calvert Lewin dovrà confermarsi negli anni a venire, la sua risposta agli stimoli di Ancelotti è stata rapida ed efficace.
Per questo, sabato, dieci anni esatti dopo quel 2-0 targato Cahill e Arteta di Goodison Park, l’Everton avrà la possibilità di affrontare il Liverpool da primo in classifica e credere nell’impresa. I Reds sono campioni in carica mentre i Toffees hanno dalla loro un entusiasmo divorante. E Dominic Calvert-Lewin, che non sembra avere intenzione di fermarsi.