Qatar e Arabia Saudita sono diventati rifugio per molti calciatori a fine carriera, trasformando i campionati locali in tornei molto più competitivi. Cosa c’è dietro a questa strategia?
Nell’ultimo decennio la Cina ha in lungo e in largo dominato il mercato del calcio asiatico. Da pochi anni, però, l’introduzione del salary cap unito al limite per gli stranieri ha un po’ frenato l’ascesa del calcio cinese, ora ridimensionato non per quanto concerne la nazionale, ma anche – tra fallimenti e rifondazioni – a livello di club.
Così il Medioriente ne ha approfittato, grazie soprattutto a tre paesi che fanno dei petrodollari e del lusso il loro marchio di fabbrica. Gli Emirati Arabi Uniti hanno tracciato la via, riempiendo il campionato locale di individualità di spicco provenienti da Europa e Sudamerica. Seguiti, a ruota, da Arabia Saudita e Qatar.
🇮🇹 Depois de ser rei no Toronto FC e no Al-Hilal, Sebastian Giovinco (34) está livre no mercado e é uma das melhores opções ofensivas. O meia-atacante ainda segue atuando em alto nível. pic.twitter.com/zidgfjmcdi
— Guia do Futebol (@OGuiadoFutebol) September 6, 2021
Qatar, un campionato vetrina
Il tema del Qatar è molto complesso e legato a doppio filo al Mondiale che si svolgerà a Doha e dintorni nell’inverno del 2022. Anni fa, quando si paventava l’ipotesi di poter avanzare una candidatura concreta, i vertici federali si riunirono con il governo per dare il via a una strategia di crescita che potesse portare il paese a essere competitivo in uno sport fino ad allora quasi sconosciuto.
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Arrivare preparati al Mondiale avrebbe permesso di non fare brutte figure: questo era il senso. Così, oltre a fondare parallelamente l’Aspire Academy (uno dei progetti più ambiziosi e competitivi a livello di settore giovanile), si è deciso di arricchire il campionato locale con una serie di innesti internazionali in grado di poter catalizzare le attenzioni.
Il resto lo ha fatto Nasser Al Khelaifi, che ha posto il paese sulla mappa del calcio europeo acquisendo nel 2011 le quote di maggioranza del PSG tramite la Qatar Investment Authority, dando il via a una vera e propria operazione candeggio alla reputazione che, tra un abuso e l’altro, il Qatar si era costruito negli anni.
Moussa Marega joins Al Hilal as a free agent, official and confirmed. Deal completed. Fenerbahçe have never been in talks to sign him – they’ve different targets. 🔵🇸🇦 @Alhilal_FC #AlHilal pic.twitter.com/75yHxlvhtt
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 9, 2021
Arabia Saudita, un progetto ambizioso
L’Arabia Saudita ha imboccato la strada della crescita soltanto di recente, ma in pochissimi anni i club locali hanno saputo imporsi in lungo e in largo sull’intero continente asiatico. Infatti, mentre la Cina si è ridimensionata e la coppia Giappone-Corea del Sud ha sposato la politica dei piccoli passi, nella zona araba si spende tanto per costruire, con tutte le limitazioni del caso, dei veri e propri all star team.
I mezzi sono gli stessi utilizzati dal Qatar, il fine invece è un po’ diverso: infatti, i vertici federali vorrebbero portare il paese al massimo splendore entro il 2030, quando con il progetto ‘Vision’ il paese presenterà al mondo tutta una serie di riforme puntando a diventare il nuovo cuore del mondo arabo.
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Calciatori Qatar Arabia Saudita: una parata di stelle
A unire questi due paesi potrebbe essere la figura di Sebastian Giovinco: la Formica Atomica, dopo aver vinto tanto in MLS con Toronto, ha firmato con i sauditi dell’Al Hilal e ora, da svincolato, potrebbe accordarsi con i qatarioti dell’Al Gharrafa, squadra allenata da Andrea Stramaccioni.
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Tuttavia, l’ex Juventus e Parma non è l’unica stella attualmente impegnata tra Qatar e Arabia Saudita. Per esempio, nell’ultimo sessione di mercato, in Qatar si è accasato lo spagnolo Javi Martinez, unitosi ai vari Toby Alderweireld, André Ayew, Yacine Brahimi e il centravanti Pierre-Michel Lasogga.
Molto più nutrita la presenza di stranieri celebri nella Saudi Super League – il campionato asiatico più prezioso secondo Transfermarkt -, che di recente ha accolto big come Moussa Marega, Gonzalo Martinez, Luciano Vietto, Ever Banega, Odion Ighalo, Robin Quaison ma soprattutto Anderson Talisca.
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Quest’ultimo, peraltro, rappresenta un unicum nel genere, visto che contrariamente agli altri avrebbe ancora un’età spendibile in Europa, e anche a buon livello. Invece, dopo la Cina ha scelto l’Al Nassr, la seconda squadra più titolata del paese, che lo ha ingaggiato offrendogli un contratto a cifre stratosferiche.
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