A 35 anni Burak Yilmaz continua a segnare a ripetizione e sta vivendo uno dei migliori momenti della sua carriera, come conferma la tripletta all’Olanda
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C’è la sua firma sulla clamorosa vittoria della Turchia sull’Olanda, con gli anatolici che sono stati anche sul 3-0, prima dello scatto d’orgoglio degli Oranje. Burak Yilmaz, a 35 anni, sta vivendo una delle migliori annate della sua carriera, confermando oggi un talento che, in passato, è stato ingiustamente sottovalutato in Europa.
Non è solo la tripletta di ieri nelle qualificazioni ai Mondiali del 2022, Yilmaz la scorsa estate ha concluso il suo primo trasferimento in uno dei Big 5 firmando con il Lille, con cui al momento si trova primo in classifica in Ligue 1 alla pari della corazzata Paris Saint-Germain.
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Un bomber senza tempo
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Per chi associa il centravanti turco al fisico longilineo e allo stile di gioco classico di Hakan Sukur, Burak Yilmaz appare chiaramente come qualcosa di ben diverso: 188 centimetri d’altezza per un fisico robusto ma altempo stesso agile, ci ha sempre saputo fare con entrambi i piedi. Ciò gli ha dato la possibilità di essere impiegato anche come seconda punta o punta esterna, senza perdere d’efficacia offensiva.
E dire che fino a 25 anni era un Signor Nessuno anche in Turchia. Poi l’incontro, al Trabzonspor, con l’allenatore Senol Gunes, e l’inizio di una carriera di bomber di razza: tra il 2010 e il 2012, a Trebisonda, segna 86 reti in 125 partite e diventa capocannoniere della Super Lig, venendo chiamato al Galatasaray.
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E c’era Gunes in panchina anche ieri sera, in Nazionale, in occasione della tripletta con cui Burak Yilmaz ha travolto l’Olanda. Prima due reti in mezzora, facendo completamente sbandare la formazione di De Boer, e poi, dopo il tentativo di rimonta targato Klaassen e Luuk de Jong, una superba punizione nei minuti finali che ha rotto le speranze degli Oranje.
Una serata che lo ha riportato agli anni d’oro del Galatasaray, quando si affermò come il migliore attaccante turco in circolazione, vincendo due campionati e altrettante coppe nazionali, oltre a un secondo titolo di capocannoniere.
La rincorsa di Burak Yilmaz alla grande Europa
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Ciò che gli è sempre mancato è l’affermazione con un club di uno dei principali campionati del continente. Nel 2012, prima di trasferirsi al Galatasaray, era stato seguito dalla Lazio, in cerca di un vice Klose, ma alla fine tutto era saltato e Burak Yilmaz s’era trasferito a Istanbul. A febbraio 2016, a nemmeno 31 anni, aveva quindi deciso di andare a raccogliere denaro in Cina nel Beijing Guoan.
Ma al suo ritorno in patria ha dimostrato di saper ancora come si segna: 23 gol in 25 nel Trabzonspor, portando il club che lo rese famoso alle porte delle coppe europee. Poi il ritorno al Besiktas, dove aveva fallito il primo assalto al calcio che non conta nella seconda metà degli anni Duemila. È qui che è maturata la sua ultima grande occasione: nell’estate del 2019 lo cercò, senza successo, il Lecce neopromosso, e un anno dopo fu scelto a sorpresa dal Lille appena divenuto orfano di Osimhen.
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9 gol e 4 assist in questa stagione con i Dogues allenati da Christophe Galtier. Arrivato come rincalzo, per dare esperienza a una squadra molto, giovane, Burak Yilmaz ne è subito diventato uno dei leader ed è attualmente il miglior marcatore del club alla pari col gioiello canadese Jonathan David.
La tripletta di ieri consolida il suo secondo posto tra i più prolifici goleador della storia della Turchia con 27 reti all’attivo (probabilmente inarrivabile Hakan Sukur, a 51) e il suo posto di principale terminale offensivo della Nazionale. Il 15 luglio spegnerà 36 candeline, e spera di farlo dopo un sontuoso Europeo, magari provando a eguagliare le semifinali del 2008, miglior risultato di sempre degli anatolici.
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