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Momenti di commozione all’Estadio de la Ceramica: dopo tre anni passati in infermeria, Bruno Soriano è tornato in campo. E in casa Villarreal si studia il futuro di uno dei simboli del club

“Il pari ci va stretto, ma questa sera abbiamo comunque motivi per poter festeggiare alla grande”. Javi Calleja mastica amaro per il 2-2 subito in rimonta dal suo Villarreal contro il Siviglia. La delusione è comprensibile, perché il Submarino Amarillo era una delle squadre più in palla dell’intera Liga post lockdown. Eppure, nonostante i valenciani siano stati recuperati per ben due volte, il tecnico castigliano ha di che essere soddisfatto per aver recuperato Bruno Soriano, uno dei leader storici del Villarreal.

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Il classe 1984 è una vera e propria istituzione per il club, ed è un vero peccato che il suo ritorno in campo sia coinciso con le partite a porte chiuse. Il pubblico dell’Estadio de la Ceramica avrebbe infatti meritato di riabbracciare il proprio idolo, assente dai campi di gioco da circa tre anni. Sì, avete capito bene, una pausa talmente lunga che per molti sarebbe significato ritiro immediato. Ma non per lui, non per Bruno Soriano, che con la maglia gialla ha vissuto gli anni dell’Europa ma anche quello dell’ultima, deludente e dolorosa retrocessione.

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Bruno Soriano, il rientro dopo 3 anni: lo spogliatoio è una bolgia

Al minuto 88 di Villarreal – Siviglia, con le squadre ormai sulle gambe per il caldo e la fatica, Calleja decide di mandarlo in campo al posto di Paco Alcacer. Bruno Soriano, visibilmente commosso, fa in tempo a giocare un paio di palloni per poi prendersi il primo cartellino giallo della sua nuova vita professionale. Alla fine del match, emozionato, è stato abbracciato da tutti i compagni di squadra e anche da qualche avversario.

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Particolarmente toccante il conciliabolo con Ever Banega, cervello degli andalusi, con il quale il centrocampista del Submarino si è intrattenuto a chiacchierare per qualche minuto, con le lacrime che scorrevano sul viso. Poi, negli spogliatoi, scoppia la grande bolgia: il gruppo e lo staff tecnico del Villarreal hanno accolto il numero 21 con cori e applausi, in barba a ogni distanziamento sociale previsto. Ma ci sono occasioni dove la razionalità viene meno e le emozioni sovrastano ogni altro sentimento. Proprio come in questo caso

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Come Rossi e Santi Cazorla: un calvario in terminabile

Bruno Soriano si era infortunato per la prima volta nel luglio del 2017 durante il ritiro estivo, ma era già da qualche anno che il fisico mandava segnali poco incoraggianti. Una volta fermatosi, si è fatto operare da uno specialista di Murcia per poi cominciare una riabilitazione mai in realtà portata a termine. Dopo 18 mesi, al momento del rientro, ecco puntuale una ricaduta. Il Villarreal, però, non si è tirato fuori dalla faccenda, e anzi ha garantito di farsi carico per tutte le spese e la questione logistica riguardanti la sua guarigione.

FINALMENTE ERIKSEN

Un vero calvario, quello di Bruno Soriano, anche peggio di quelli passati da Santi Cazorla e soprattutto Giuseppe Rossi, altri due calciatori che hanno scritto un pezzo di storia importante del club. Ora il contratto del 36enne di Artana è in scadenza, ma non è detto che la sua avventura al Submarino Amarillo non debba continuare. La dirigenza sta pensando al da farsi: prolungamento da part-timer o ruolo da dirigente, in attesa di capire quali saranno le prossime mosse del ragazzo. Che, visti i suoi pregressi in maglia gialla, può diventare una risorsa importante anche fuori dal campo.

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