Il Brighton rischia seriamente la retrocessione in Championship nonostante l’ottima produzione offensiva maturata in questa Premier League
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La vittoria del Fulham in quel di Anfield ha decisamente complicato il cammino del Brighton verso la salvezza. Le Seagulls, infatti, non vincono in Premier League da febbraio – guarda caso, proprio contro il Liverpool – e nell’ultimo mese hanno perso tre partite su quattro. L’ultima, per giunta in rimonta, in casa contro un Leicester capace di ribaltare un match giocandolo quasi solo nel secondo tempo.
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La situazione è preoccupante e Graham Potter ne è consapevole, a tal punto che di recente sta provando a proporre diverse variazioni sul tema, cambiando interpreti e provando a ruotare tutte le risorse a propria disposizione, ma evidenziando sempre i soliti limiti in attacco, dove la matricola britannica produce tanto ma segna estremamente poco.
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Qualche curiosa statistica sul Brighton
Eppure, a livello di produzione offensiva il Brighton è una delle squadre migliori in Premier League. Come sottolineato dal sito Fbref, le Seagulls sono attualmente ottave nella classifica degli xG prodotti – con un coefficiente di 38.7 – e addirittura quarti nella graduatoria degli xG medi messi insieme nei novanta minuti con un onestissimo 0.42, dietro solo a Manchester City, Chelsea e Liverpool.
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Brighton (0.94) 1-2 (1.01) Leicester
— The xG Philosophy (@xGPhilosophy) March 6, 2021
Evidentemente, qualcosa non funziona. In primis, ovviamente, il dato delle reti segnate, che rispetto a quelle previste – dato appunto calcolato con gli xG – retrocedono il Brighton come quarto peggior attacco della Premier League, con statistiche particolarmente negative quindi per quanto riguarda il rapporto tra occasioni prodotte e quelle finalizzate.
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A questi dati fanno da contraltare gli 1.30 gol subiti a partita, altro dato preoccupante per una squadra che segna poco. Infatti, questo non significa altro che partire perennemente sotto di quasi un gol e mezzo, dovendo quindi segnarne tassativamente due per provare a vincere. Nella stagione attuale il Brighton ha segnato più di un gol in nove occasioni, sei delle quali concentrate fino a 3 ottobre. Poi il calo, che ha portato a un crollo nella bassa classifica.
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I problemi del Brighton
In realtà, la classifica attuale rispecchia abbastanza i valori complessivi del Brighton, capace nelle scorse stagioni di overperformare grazie alla bravura di Potter, un grande ottimizzatore di risorse, e al fatto che la società ha speso discretamente bene i soldi piovuti da tv e sponsor una volta arrivata in Premier League. Quest’anno le Seagulls hanno la rosa più giovane del campionato e, di certo, questo è un fattore da non sottovalutare nel ragionamento generale.
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Il problema dell’attacco, invece, risiede principalmente nel fatto che il Brighton non abbia un vero e proprio bomber, basti pensare che il capocannoniere della squadra è il francese Maupay, seguito a distanza siderale da un centrale difensivo (Dunk) e da una serie di esterni e centrocampisti in grado di trovare la via della rete al massimo in un paio di occasione.
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Potter ha armato una squadra abbastanza ordinata – a metà classifica per reti subite – ma nel contempo deve ritrovare qualche mismatch come a inizio stagione, quando la squadra ha messo insieme il grosso dei punti che ha oggi. Dietro il Fulham spinge ed è vietato sbagliare ulteriormente, in una battaglia che si preannuncia serrata fino all’ultimo turno.
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