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L’ottimo inizio di stagione del Brescia permette ai tifosi di sognare il ritorno in Serie A: merito di Inzaghi e di una rosa con molti punti di forza

Alla fine della stagione 2019/20 il Brescia, riaffacciatosi in Serie A solo l’estate prima, retrocedeva mestamente in Serie B a braccetto di Lecce e Spal. Mestamente, sì, perché dopo aver dominato la cadetteria e aver riconquistato il Paradiso a parecchi anni di distanza dall’ultima volta, l’annata delle Rondinelle è coincisa con una delle peggiori di sempre nella massima categoria.

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Come spesso accade, Massimo Cellino fa e distrugge: prima la grande cavalcata con Eugenio Corini e una rosa di tutto rispetto sembrava poter rianimare una piazza addormentata da troppo tempo, poi però la gestione incomprensibile del mercato, con l’arrivo dell’impalpabile Balotelli, i tanti cambi in panchina e l’accantonamento di alcuni eroi della promozione ha rovinato tutto.

Brescia, obiettivo Serie A: i numeri

A due anni di distanza il Brescia ci riprova: dopo un’annata di ricostruzione, nella quale molti dei vecchi leader sono stati mandati via, Cellino è ripartito da Simone Inzaghi e, al momento, puntare sull’ex Benevento potrebbe essere stata una buona intuizione.

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D’altronde, nonostante i tanti problemi avuti in questi anni, alla guida della Strega Inzaghi l’obiettivo promozione lo ha centrato, e prima ancora – nonostante la parentesi da dimenticare col Bologna – aveva anche portato ai playoff promozione il suo Venezia neopromosso.

Dopo 11 partite la Rondinelle sono seconde in classifica, con un punto in meno del Pisa, il miglior attacco del torneo e il numero maggiore di partite vinte, 6, proprio assieme alla compagine toscana capolista.

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In mezzo tutto è stato impreziosito dai successi contro Benevento e Cremonese, due squadre ampiamente attrezzate per stare là davanti, e ai pareggi contro Lecce, la corazzata da battere ma ancora in ritardo, e Frosinone.

Volti nuovi e vecchie conoscenze

Della squadra che due anni fa retrocesse dalla A alla B qualcuno è ancora a Brescia, taluni – come il portiere Joronen, il centrale Cistana e il centrocampista Bisoli – giocano titolari, mentre il resto della formazione è stata puntellata da elementi preziosi per la categoria, in grado di dare una mano.

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Tra quelli che maggiormente brillano vanno senz’altro menzionati l’esterno offensivo corso Matteo Tramoni, di proprietà del Cagliari, il centrocampista polacco Filip Jagiello, in prestito dal Genoa, l’ex Chievo e Samp Mehdi Leris e il terquartista bosniaco Baijc, reduce da un’annata top all’Ascoli.

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A fine mercato, infine, Cellino ha deciso di regalare a Inzaghi anche Rodrigo Palacio, arrivato a parametro zero e decisivo nonostante i suoi 39 anni compiuti a febbraio. La Serie B è ancora lunga e piena di insidie, ma il Brescia questa volta non può, e non vuole, fallire l’obiettivo.

 

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