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Il Braga, zitto zitto, si sta rivelando una delle sorprese in Portogallo, dove è secondo in classifica. La Fiorentina lo dovrà affrontare in Conference League.

Mentre la Fiorentina di Vincenzo Italiano continua con i suoi irrisolti alti e bassi, i suoi prossimi rivali in Conference League stanno andando a gonfie vele. Forse per molti sarà poco indicativa la vittoria di mercoledì sera in Coppa di Portogallo sul Vitoria Guimarães (nonostante lo spettacolare gol del talentino Vitinha), ma in realtà sono tanti i numeri che testimoniano lo stato di forma eccellente degli Arsenalistas.

Uno su tutti: sono secondi in campionato a più 1 sul Porto e addirittura più 6 sui campioni in carica dello Sporting Lisbona. La distanza dalla capolista Benfica è di 6 punti, ma lo scorso 30 dicembre il Braga ha riaperto il campionato rifilando un secco 3-0 alle Aguias. Risultato roboante anche perché per il club di Lisbona si è tratta della prima sconfitta stagionale tra tutte le competizioni, dopo un girone di Champions superato in maniera eccellente nonostante PSG e Juventus.

Il ritorno del Braga

Intorno alla metà degli anni Duemila questo piccolo club del Nord del Portogallo ha iniziato a imporsi come la quarta potenza della Primeira Liga, apparendo regolarmente nelle coppe europee. Nel 2010 arrivava addirittura a sfiorare lo scudetto e qualificarsi per la prima volta ai gironi di Champions League, e nel frattempo in questi anni ha messo in bacheca una Coppa Intertoto (2009), due Taças de la Liga (2013, 2020) e due Taças de Portugal (2016, 2021).

Un’attenta politica giovanile e uno stile di gioco moderno sono stati i tratti distintivi del progetto Braga, che è stato in grado di lanciare non solo interessanti giocatori, ma ancor di più ottimi allenatori. Da cui hanno preso il volo le carriere di tecnici come Jorge Jesus, Leonardo Jardim, Jesualdo Ferreira, Paulo Fonseca, Abel Ferreira e Ruben Amorim. Ma anche ragazzi come Xeka, Rafa Silva, Pedro Neto, Francisco Trincão, Ricardo Esgaio, Galeno e David Carmo.

Risultati convincenti che hanno addirittura convinto, dopo il quarto posto dello scorso anno, il Qatar a investire nel club, acquistando una grossa parte delle quote e progettando di farne la propria succursale portoghese. In effetti, poche squadra in Europa sanno ottenere risultati così brillanti dal proprio settore giovanile. E ancora una volta tutto parte dalla panchina, su cui in estate si è seduto Artur Jorge, 51enne formatosi proprio all’ombra del Monte do Castro, partendo dall’U15 fino ad arrivare alla prima squadra.

Come gioca il Braga

Artur Jorge preferisce il modulo 4-4-2, ma la sua squadra sa adattarsi a più schieramenti tattici differenti, e brilla soprattutto per il suo talento offensivo (specialmente dopo che in estate il promettente centrale David Carmo è passato al Porto per 20 milioni). Ad tutelare gli equilibri ci pensa una delle sorprese della squadra, il mediano libico Al Musrati, ma la manovra passa essenzialmente dai piedi dei due fratelli Horta. André è il metronomo del centrocampo, mentre il più noto Ricardo, capitano e ala destra, è il principale leader tecnico del Braga (11 gol e 7 assist in stagione).

Le attenzioni maggiori, soprattutto da parte degli scout internazionali, le attirano i due terminali offensivi. Uno, già citato, è il 22enne Vitinha, prodotto del vivaio locale e fiuore all’occhiello del Braga, già pronto a un trasferimento record la prossima estate. L’altro, invece, è la grande scommessa del club: si chiama Abel Ruiz, e ai tempi delle giovanili del Barcellona era considerato una promessa. Nel 2020, gli Arsenalistas hanno speso 8 milioni per lui (una montagna di soldi, da queste parti), ma solo di recente il suo rendimento ha iniziato a dare segni di proficuo miglioramento.

Ma la squadra portoghese ha il vantaggio, come detto, di avere alle spalle un settore giovanile di prim’ordine, per quanto poco celebrato. Tra i suoi ragazzi, Artur Jorge ha già pronto l’erede di Ricardo Horta all’ala sinistra: stiamo parlando di Roger Fernandes, ragazzo classe 2005 già indicato tra i migliori prospetti in Europa. Ha già fatto il suo esordio nei professionisti addirittura nell’estate 2021, anche se in questa stagione l’allenatore lo sta usando con parsimonia per non bruciarlo. Ma chissà che nella seconda parte della stagione non possa trovare più spazio.

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