Nel terzo turno di Europa League il Milan affronterà il Bodo Glimt, la squadra che gioca il miglior calcio scandinavo: conosciamo l’avversaria dei rossoneri
Dopo l’ottimo esordio stagionale contro il Bologna, il Milan torna in campo in infrasettimanale per affrontare il terzo turno dei playoff di Europa League. Arrivare alla fase a gruppi della seconda competizione internazionale per importanza è fondamentale per permettere ai rossoneri di tornare a respirare una certa aria di coppa. Per farlo, però, andrà prima superato lo scontro diretto di San Siro contro il Bodo Glimt.
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Gli appassionati di calcio scandinavo guardano con molta curiosità a questa squadra norvegese, dalla proposta di gioco particolarmente mediterranea improntata principalmente sul possesso e su un palleggio insistito col quale spesso trovano la via della rete. Il Bodo Glimt, attualmente, occupa il primo posto dell’Eliteserien, la massima divisione norvegese, con un ampio vantaggio sulle inseguitrici, e potrà quindi concentrarsi al cento per cento sull’impegno di Milano.
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La perla scandinava
Quello che dovrebbe arrivare quest’anno – solare, visto nel nord Europa i calendari sono differenti – sarà il primo campionato della storia del Bodo Glimt, fondato nel 1916 ma mai capace di arrivare fino in fondo all’Eliteserien anticipando la concorrenza. Nel suo (scarno) palmares infatti figurano solo quattro secondi posti, due coppe di Norvegia e due successi nella seconda divisione locale. Un po’ poco, per una squadra non solo in rampa di lancio, ma anche tra le fondatrici del campionato norvegese.
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Eppure a Bodo, splendida perla situata nella Contea settentrionale di Nordland e capitale della cultura nel 2024, il Glimt è un’istituzione, un modo di tifare differente alla massa che, da quelle parti, predilige Rosenborg e Molde come squadre principali. Gli 8.800 posti dell’Aspmyra Stadium, piccola bomboniera che ospita le partite dei Superlaget, spesso si esauriscono e rendono ancora più affascinante uno stadio ultimato nel 2001 con l’innesto di erba artificiale, impiantata da un’azienda di Forlì.
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4-3-3 e fantasia: come gioca il Bodo Glimt
L’inversione di tendenza per la squadra che non vince mai è arrivata nel 2017, quando in città è approdato Kjetil Knutsen, il vero architetto del rilancio del Bodo Glimt. Dopo un anno da vice, Knutsen è diventato allenatore del club, col quale ha prima ottenuto una salvezza tranquilla e poi si è giocato, nel 2019, parzialmente il titolo contro la corazzata Molde. Quest’anno la squadra è partita molto bene e sta esprimendo un calcio godevole, frizzante ed efficace.
I CALCIATORI PIÙ BASSI AL MONDO
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Knutsen propone un 4-3-3 molto offensivo, improntato principalmente sulla costruzione bassa della manovra e il pallone che, spesso, viene mosso per prima dai due difensori centrali. Marius Lode e Brede Moe sono infatti i primi registi della squadra, che davanti alla difesa può contare su Patrick Berg, stella del Bodo e, pur essendo solo un classe 1997, già istituzione del Bodo Glimt visto che tutta la sua famiglia ha militato nel club.
Seier og videre i Europa! NÃ¥ blir det spennende Ã¥ se hvor vi reiser og hvem vi møter neste uke…. Men først, bortekamp mot Brann. 📸: Kent Even Grundstad pic.twitter.com/8SDTLZT75d
— FK Bodø/Glimt (@Glimt) September 17, 2020
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Le fasce, invece, sono presidiate da due ragazzi nati nel 1998: a destra gioca Alfons Sampsted, più votato al contenimento, mentre sull’out opposto si muove Fredrik André Björkan, mancino con licenza di offendere. Le mezzali ai lati di Berg sono il capitano Ulrik Saltnes, anima della squadra abile in entrambe le fasi e bravo negli inserimenti in zona gol, mentre sul centro-destra si muove Sondre Fet, stantuffo infaticabile arrivato ad inizio stagione in sordina in prestito dall’Aalesund e diventato titolare inamovibile.
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Le stelle sono in attacco
Il tridente offensivo è il piatto forte della casa, ben costruito con qualità complementari e variegate. Sulla fascia destra trova spazio il danese Philip Zinckernagel, l’uomo di maggior classe e tecnica dell’intera squadra, oltre che capocannoniere con 14 reti e 17 assist finora totalizzati tra Eliteserien ed Europa League. La punta centrale è stata per larghi tratti il suo connazionale Kasper Junker, partito forte in campionato con 11 centri, fermatosi per un infortunio che potrebbe tenerlo fuori dal match col Milan.
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Junker è stato finora ben sostituito dal gigante nigeriano classe 2000 Victor Boniface, profilo statuario dotato di una mostruosa potenza fisica, ma che tecnicamente parlando lascia moltissimo a desiderare. Come esterno offensivo a sinistra, infine, gioca uno dei talenti già attenzionati da squadre di campionati superiori. Si tratta del classe 1999 Jens Petter Hauge, bravo nel dribbling sullo stretto e decisamente migliorato in fase realizzativa (15 gol e 8 assist tra campionato ed Europa League).
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I punti deboli
Da contraltare a uno sviluppo offensivo straripante – che, al momento in cui scriviamo, recita 62 reti realizzate in 17 partite di campionato, 47 punti su 51 totalizzato, 0 sconfitte e +13 sul Molde a 13 gare dal termine – c’è una fase difensiva non sempre impeccabile sia per alcuni limiti dei singoli, sia per i rischi causati dal tipo di gioco proposto.
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L’altra nota negativa è rappresentata dal portiere russo Nikita Haikin, poco sicuro nelle uscite e con piedi abbastanza rivedibili. Il Milan, dunque, parte nettamente favorito. Per il Bodo Glimt sbarcare a San Siro è già un successo: se poi dovessero superare indenni il primo tempo e, col passare dei minuti, dimenticare l’emozione del calcare un terreno storico, allora ecco che la favola di Knutsen e dei suoi ragazzi potrebbe arricchirsi di un nuovo capitolo.
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