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Con l’intero gruppo titolare messo improvvisamente in quarantena, il Boca Juniors in campionato ha giocato solo con ragazzi del settore giovanile. Ed è andata bene

L’ultima settimana del Boca Juniors sarebbe stata una sceneggiatura perfetta per una serie Amazon. Sconfitti sul campo dell’Atletico Mineiro ed eliminati così dalla Copa Libertadores, gli xeneizes sono rimasti bloccati in Brasile a causa delle gravi accuse rivolte loro dalla polizia locale per gli incidenti scoppiati nel postpartita.

Rientrato in Argentina, il club ha appreso di non poter schierare la squadra titolare nel match di campionato contro il Banfield, costretto dalla federazione a giocare con la selezione Juniores. E, come negli epiloghi migliori, nonostante il Taladro avesse a disposizione tutti i suoi big il match è ugualmente terminato 0-0.

Boca Juniors, colpo della Juniores: bloccato il Banfield

Al Florencio Sola finisce a reti bianche e non si capisce nemmeno bene come sia potuto accadere. Il Boca Juniors, infatti, ha giocato con una formazione di età media giovanissima, i cui rappresentanti più vecchi erano due ragazzi nati nel 1999 ai quali si sono uniti un calciatore nato nel 2000, quattro del 2001, tre del 2002 e addirittura un 2004.

https://www.youtube.com/watch?v=2fxG2TWNmJs

Eppure, in campo la differenza tra le squadre non si è vista: come testimoniano i numeri del match, Banfield e Boca Juniors si sono mediamente equivalse, e anzi il portiere ospite Lastra non ha nemmeno dovuto compiere interventi particolarmente decisivi.

Anzi, se proprio c’è stato qualcuno in grado di farsi pericoloso quella è stata proprio la truppa di Sebastian Battaglia, che ha sfruttato la grande rapidità dei suoi interpreti sulle fasce per farsi vedere dalle parti di Altamirano. Alla fine però non l’ha spuntata nessuno, ma per il Boca Juniors quello preso nel sud della capitale è un punto d’oro, viste le premesse.

 

Ameal e Riquelme, dichiarazioni al vetriolo

Ma perché il Boca Juniors non è potuto scendere in campo con la prima squadra? In Brasile i giocatori protagonisti degli incidenti finali erano stati inizialmente arrestati, ma dopo l’intervento del console argentino la polizia aveva deciso di rilasciarli a patto che testimoniassero in centrale ammettendo la loro colpevolezza.

https://www.youtube.com/watch?v=7s4iaCnAeN0

Per non rompere la bolla, tutta la squadra è stata interrogata direttamente sul bus che poi li avrebbe dovuti riportare in aeroporto. Rientrati in Argentina, il governo ha comunque imposto loro la quarantena obbligatoria, con la federazione che a quel punto non ha potuto fare altro che adeguarsi.

Ci hanno fatto uno sgarbo tremendoha detto il presidente Ameal – ci siamo adeguati mandando i giovani ma con un’organizzazione seria questa situazione si sarebbe evitata”. “I ragazzi meritavano di più – gli fa eco Riquelme – ma la verità è che questa partita non doveva nemmeno giocarsi“. E invece, ancora una volta, vince la disorganizzazione.

 

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