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Biglietti partite Serie A 2021/22: tutte le indicazioni su dove, come e chi può acquistare i ticket per assistere agli eventi

La Serie A 2021/22 è cominciata il 21 agosto e, dopo due giornate già andate in archivio, c’è ancora molta confusione per quanto riguarda la vendita dei biglietti per assistere dal vivo ai match. Infatti, com’è risaputo, gli stadi italiani sono stati riaperti per metà della loro capienza complessiva.

Il risultato, per ovvi motivi, non può essere totalmente soddisfacente, ma il ritorno del pubblico all’interno degli impianti italiani è già una bella notizia. Tuttavia, si sono già verificati più casi di proteste verso le modalità per l’acquisto dei singoli biglietti, che hanno portato a proteste più o meno in tutta Italia.

Verona-Inter

Fonte: @inter (Instagram)

Biglietti partite Serie A: le regole da seguire

Prima di capire nello specifico come acquistare i biglietti per assistere alle partite di Serie A, è buona norma ripassare le tre semplici regole obbligatorie per l’accesso a ogni impianto sportivo. La prima riguarda l’utilizzo della mascherina, obbligatoria all’interno dello stadio.

La seconda è riferita al distanziamento sociale, da mantenere durante lo svolgimento del match. Infine, l’obbligo del Green Pass, un certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione da parte del soggetto che intende acquistare il biglietti.

Il Green Pass, che andrà esibito ai controlli, viene rilasciato a chi ha ricevuto la doppia dose, una monodose dalla durata di nove mesi, una sola dose ma sta per ricevere la seconda, a chi presenta un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore o, infine, a chi è guarito dal Covid-19 negli ultimi sei mesi.

ronaldo

Fonte immagine: InsideFoto

Biglietti partite Serie A: come, dove e chi può comprarli

I biglietti per le partite di Serie A sono generalmente acquistabili ai botteghini dello stadio, presso rivenditori autorizzati (tabaccherie, negozi e altre attività) oppure tramite piattaforme di ticketing come Vivaticket. Ogni società sceglie a chi appoggiarsi.

Al momento, vista la situazione pandemica, c’è la possibilità di acquistare un solo biglietto per volta. Le società stanno valutando il da farsi per capire come agire in futuro: l’unica certezza, a oggi, è che nessun club di Serie A ha messo in vendita le tessere per gli abbonamenti.

I biglietti possono essere acquistati da chiunque abbia il Green Pass valido ed esibisca un documento che ne attesti l’identità. Al momento, ogni singola persona può acquistare un solo biglietto. Molte società hanno studiato strategie differenti dalle classiche: l’Inter dà la prelazione agli abbonati della stagione 2019/20, la Juventus a chi possiede la member card del club.

Milan

fonte immagine: profilo Ig @iamrafaeleao93

Biglietti partite Serie A: il miniabbonamento

Un’altra soluzione scelta e condivisa da diversi club è quella del miniabbonamento, ovvero una sottoscrizione che dà diritto ad assistere a più di una partita.

Cagliari e Torino, per esempio, hanno studiato un carnet da tre match complessivi per poter venire incontro alle esigenze dei tifosi, tenendo sempre un occhio su ciò che capita all’esterno.

Infatti, un altro lockdown non sarebbe gestibile già di suo, figuriamoci con migliaia di abbonamenti da rimborsare. Tra le società che potrebbero optare per questa via potrebbero rientrare anche Genoa e Fiorentina, ma al momento non si hanno novità in tal senso.

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Fonte immagine: InsideFoto

Biglietti partite Serie A: il caso voucher

Un interessante report pubblicato nell’agosto 2020 su La Repubblica ha svelato come si stanno muovendo i club di Serie A in merito ai rimborsi degli abbonamenti 2019/20, ovvero l’ultima stagione giocata parzialmente a porte aperte.

In molti hanno scelto la strada dei voucher, ovvero dei buoni con i quali i rimborsati avrebbero potuto acquistare qualcosa inerente a club – non necessariamente un biglietto, ma anche del merchandising – mettendosi così in pari per la cifra spesa.

In realtà la questione è ancora aperta oggi, con l’Antitrust che ha aperto un fascicolo per chiarire se davvero i club hanno diritto a negare i rimborsi in caso di chiusura dello stadio. Il risultato non poteva che essere confusionario, un po’ all’italiana. Fatto sta che, dei 350mila tifosi coinvolti, in pochi sono stati risarciti.

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