A dicembre, Bernardeschi sta vivendo un periodo d’oro, trascinado la Juventus di nuovo vicino alla zona Champions. I bianconeri possono ripartire da lui?
Chi s’immaginava che la Juventus – orfana di Ronaldo, in cerca del miglior Dybala e col sogno Vlahovic in testa – potesse ritrovarsi trascinata da Federico Bernardeschi, uno dei giocatori maggiormente contestati nelle ultime stagioni.
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Eppure nelle ultime partite l’ex-Fiorentina sia è imposto al centro della squadra di Allegri, con un ruolo da titolare fisso che sta adeguatamente ripagando i bianconeri a livello di prestazioni. Non solo il gol contro il Cagliari, ma anche 3 assist in campionato nel mese di dicembre, contro i sardi, il Bologna e il Genoa: è abbastanza per parlare di rinascita?
I numeri del nuovo Bernardeschi
Il gol di martedì sera è chiaramente un simbolo dell’ottima condizione trovata dal centrocampista carrarese, che non segnava con la Juventus dal luglio 2020 contro la Sampdoria, quando in panchina sedeva ancora Maurizio Sarri. Nessun giocatore, dall’inizio del mese, è stato coinvolto in così tante reti del club (quattro), un dato che sottolinea bene il suo momento d’oro.
Ma c’è dell’altro, perché Federico Bernardeschi è il bianconero che effettua più tiri (18) nell’ultimo periodo e che crea più occasioni per i compagni (10). Da quando è rientrato, a fine novembre, dall’infortunio agli adduttori, è sceso in campo in sette partite, ma tutte le volte che Allegri lo ha schierato dal primo minuto la Juventus ha fatto risultato (5 vittorie e un pareggio).
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Ma sarebbe superficiale pensare che Bernardeschi stia vivendo solo un mese di brillantezza inatteso: sebbene in Serie A abbia un po’ faticato, prigioniero di una certa confusione tattica nella Juve di inizio stagione e poi colpito anche da un paio di infortuni, è dall’inizio della stagione che sta mostrand segni di ripresa. Per intenderci: in Champions League è già a quota 3 assist in 4 partite disputate.
I motivi della rinascita
Per capire cosa sia successo a Bernardeschi nell’ultimo periodo non si può non considerare la fiducia che gli sta dando il suo allenatore: in questa mezza stagione, Allegri lo ha schierato in campo per 1.211 minuti complessivi, mentre in tutta la scorsa annata, con Andrea Pirlo in panchina, il centrocampista toscano aveva raccolto appena 1.401 minuti.
L’allenatore bianconero gli ha creato attorno un ambiente tattico confortevole, che gli permette di esprimersi al meglio, posizionandolo in campo da ala destra ma con libertà di movimento, dopo anni in cui è stato costretto a cimentarsi con ruoli diversi e a lui poco congeniali.
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“Ha fatto la miglior partita da inizio stagione – ha commentato Allegri nel post-partita – Adesso non deve sedersi, perché tutto dipende da lui. Per me può migliorare molto: però dipende da dove vuole arrivare: deve raggiungere un equilibrio, perché alla Juventus non puoi fare una partita bene e una no”.
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