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Dal Ipswich ai Caraibi per allenare le Isole Cayman: la curiosa storia di Ben Pugh, l’allenatore inglese alle prese con una sfida impossibile

Lasciare l’Inghilterra e abbandonare l’opportunità di imporsi in un calcio di primo livello per cambiare vita trasferendosi ai tropici. Potrebbe riassumersi così la parabola di Benjamin Pugh, attuale commissario tecnico delle Isole Cayman, la cui storia è stata raccontata da un interessante approfondimento di The Guardian a qualche giorno dall’impegno molto delicato che la piccola realtà caraibica sosterrà in vista delle qualificazioni a Qatar 2022.

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Infatti, i prossimi giorni saranno molto delicati per la selezione biancorossa, inserita nel Gruppo B della zona Concacaf con Suriname, Canada e Aruba. Difficile pensare di andare avanti, ma la voglia di mettersi alla prova è più forte di tutto il resto: “Stiamo portando avanti un lavoro ben preciso – ha detto Ben Pugh alla stampa inglese – ci andrà tempo perché qui il livello del calcio non è professionistico, ma sono contento di ciò che stiamo facendo”.

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Ben Pugh, un inglese alle Cayman

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Dal salotto di casa Ben Pugh vede il mare cristallino dei Caraibi e ancora oggi non crede ai suoi occhi: “A volte devo darmi pizzicarmi per essere sicuro di essere sveglio”, ha detto, aggiungendo che spesso la vita ti mette di fronte a sfide sulla carta impossibili ma fondamentali per una crescita personale e professionistica. Così, a 30 anni, l’inglese ha lasciato il Suffolk e un posto da manager nelle giovanili dell’Ipswich Town per trasferirsi alle Isole Cayman.

ben pugh

Fonte immagine: @bpugh23 (Twitter)

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“Avevo preso in considerazione il fatto che potesse andare male – ha dichiarato Pugh – ma fondamentalmente non mi importava“. I primi mesi li ha vissuti nel ruolo di vice con compiti analitici, studiando avversari e profili da aggregare alla nazionale. Poi è diventato ct, nominato dalla federazione in seguito all’addio del suo predecessore, proprio alle soglie delle qualificazioni a Qatar 2022. Una grande soddisfazione, per un ragazzo così giovane.

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Arcipelago senza storia

Le Isole Cayman, come ben si può immaginare, non hanno una storia calcistica vera e propria. L’unico sussulto è datato 1994, con la vittoria nella coppa caraibica per nazioni sulla Giamaica, evento epocale del quale ancora oggi si festeggia l’anniversario. Con Pugh, il piccolo arcipelago è tornato a qualificarsi per una seconda fase a oltre dieci anni dall’ultima vittoria in campo.

Il merito, in primis, è da ascrivere alle aspettative quasi nulle che si avevano sulla squadra, che indirettamente nel 2015 ha dovuto suo malgrado assorbire le conseguenza dello scandalo che ha coinvolto l’ex vicepresidente della FIFA, Jeffrey Webb, bannato a causa di forti accuse di corruzione poi confermate in appello.

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Ben Pugh ha portato un approccio più europeo e professionale, formando un paio di allenatori locali che ora lavorano come suoi assistenti, insistendo su qualche concetto tattico e sullo studio dei numeri, di dati e statistiche sulle quali lo stesso Pugh è molto preparato, essendo laureato in Scienze dello Sport. Il resto è venuto di conseguenza: “Ho avuto solo sei settimane per completare il trasloco”, racconta, “e uno dei miei obiettivi è lasciare una base sulla quale il mio successore possa lavorare al meglio”.

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Un squadra amatoriale

Grand Cayman conta 65mila abitanti e Ben Pugh la descrive come un grosso villaggio, all’interno del quale vive la maggior parte dei calciatori presenti nell’ultima lista di convocazioni delle Isole Cayman. C’è chi fa il barista, chi il tassista, uno è un gioielliere e altri si dividono tra il lavoro di impiegato in banca e quello di infermiere in ospedale.

 

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Un contesto pressoché amatoriale, che però in questo periodo socialmente paradossale ha potuto contare su un situazione di enorme vantaggio: essendo così isolato, l’arcipelago delle Isole Cayman è uno dei pochi posti al mondo Covid free, quindi la squadra ha potuto lavorare tranquillamente per quasi un mese, tutti a stretto contatto con l’allenatore che ne ha approfittato per approfondire alcune questioni legate alla preparazione fisica e alla formazione tattica.

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Dopo aver qualificato la squadra alla seconda fase per Qatar 2022 e aver fatto avanzare la federazione di ben 13 posizioni nel ranking FIFA, Ben Pugh ha come obiettivo quello di fare qualche punto nel prossimo trio di partite, magari puntando sul suo centravanti titolare Mark Ebanks, miglior marcatore tra quelli presenti nella lista del commissario tecnico inglese.

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