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Andrea Belotti, di anni 26. Gli stessi anni di Mauro Icardi e Harry Kane, attaccanti prestigiosi – e forti – che tre anni fa, come il Gallo, erano i nomi più attenzionati del calciomercato dei re del gol. Ogni anno, per Belotti calciomercato è una parola scomoda: l’insinuazione di un dubbio fra il lasciare il corazon granata, di cui è il massimo esponente, e scegliere un porto più personalmente redditizio. Finora, abbiamo visto tutti come è andata a finire.

In questa stagione il Gallo ha segnato 22 gol in 39 partite. E che la piantassimo tutti di dire che ha cantato. Il gol, per l’attaccante bergamasco, negli anni si è tramutato da canto orgoglioso in urlo di fatica, esattamente quella che quest’anno ha dovuto sopportare per salvare il Torino da una stagione da Serie B. Ma il Gallo, tornato in forma super dopo il lockdown, è ancora pronto per parlare di mercato?

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Fonte: Instagram @gallobelotti

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Belotti calciomercato: uno score bestiale in una stagione indecente

Il progetto ambizioso di Mazzarri è terminato, e lo stesso il suo sermone calcistico. In maniera molto lucida, Daniele Adani ha sottolineato durante la telecronaca di Juventus-Torino che il “Toro deve andare oltre il cuore”. Giustissimo. C’è bisogno di più qualità in questa squadra, che tutti abbiamo capito essere abile nella lotta, ma che in quanto a gioco ha fatto vedere pochissimo – sia con Mazzarri che con l’orgoglioso Moreno Longo.

Nonostante le spine di questa stagione, Belotti ha segnato tantissimi gol, finora 16 in Serie A più sei nei preliminari di Europa League, secondo molti il vero fattore killer della stagione granata. Il Toro ha dovuto mordere e segnare per non retrocedere, e Belotti in questo si è esaltato, agendo da attaccante in perfetto stile Torino. Ha lottato, ha corso, ha azzannato, ma lui stesso ha capito che il suo gioco, pur fisico e pugnace, può andare oltre la lotta solitaria. Anzi può essere parte di un sistema associativo in cui la squadra – come accaduto negli anni scorsi – giochi per lui, ma che riesca a farlo seguendo un gioco di qualità e di costruzione.

Con altre cinque partite da giocare, in Serie A Belotti ha segnato più gol di qualsiasi altra stagione, ad eccezione del miracolo delle 26 realizzazioni della stagione 2015/16 con Mihajlovic. Dunque il suo calcio è riuscito ad andare oltre le difficoltà del Torino ed è emerso in una stagione in cui le sufficienze per rendimento in rosa si contano sulle dita di una mano. Per questo può meritare una nuova chance di essere selezionato per un roster di livello superiore a quello granata.

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Belotti calciomercato: più qualità per più gol

La violenza e la forza con cui Belotti calcia in porta non possono essere solo strumenti da battaglia: potrebbero risultare altrettanto micidiali in un calcio più organizzato. Le bestiali conclusioni con cui l’attaccante fa gol sono frutto di occasioni che il giocatore deve crearsi da solo. Servito in profondità con lanci lunghi o a battagliare sulle seconde palle, Belotti ha sempre e solo giocato in questo modo, almeno dai tempi del primo Mihajlovic. Come scrivevamo un mese fa, con Mihajlovic Belotti aveva trovato la sua consacrazione grazie a un gioco più organizzato e meglio costruito offensivamente. E ne uscì tutto il suo repertorio.

L’ideale, per lui, sarebbe uno spostamento verso un ambiente tattico più associativo, dove il Gallo possa sfruttare anche giocate orizzontali e una presenza maggiore dei compagni a ridosso dell’area. Nei due anni di gioco contropiedista, Belotti si è fatto da solo le sue fortune scendendo a prendere basso il pallone o spingendo il contropiede. Certamente il Gallo non si risalta – né l’ha mai fatto – per brillantezza tecnica, ma la forza muscolare e l’aggressività sul pallone lo hanno reso per un periodo mister cento milioni.

Una cifra che oggi non può corrispondere alle prestazioni del talento lombardo che a 26 anni e dopo 85 reti in Serie A non ha ancora giocato una partita ufficiale in una competizione europea.

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Belotti calciomercato: in Nazionale ci si aspetta di più, intanto le situazioni non mancano

Si è anche parlato molto di Belotti e la Nazionale, di attaccante del futuro azzurro: le occasioni ci sono state, ma le attese, però, non sono state ripagate. Quello che servirebbe al giocatore, dopo anni spesi a salvare la dignità sul campo di un club storico come il Torino, è un upgrade verso un calcio più contemporaneo, verso una piazza e un sistema di gioco che sia in campo che fuori riescano a offrire più stimoli a un attaccante con una gran finalizzazione.

https://www.instagram.com/p/BYsvZQpFQOT/

Per Belotti calciomercato è stata la voce principale delle sue estati, sia quando le cose andavano male che quando invece la stagione era stata superlativa. Oggi, per lui, di squadre che cercano attaccanti ce ne sono molte. Progetti da rilanciare – Fiorentina – o da rifocillare – Inter -, più interessanti club stranieri che al Gallo darebbero un’opportunità di internazionalizzazione che né con l’Italia né con il Torino è riuscito a riscuotere. Eppure è un peccato: per un giocatore così poetizzato dai media italiani e dalla critica sportiva, sembra quasi ingiusto.

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