Spogliatoio del Belgio in ebollizione dopo l’uscita di De Bruyne contro i compagni. Situazione caotica di cui l’emittente “Rtl Sport” ha fornito ampi dettagli.
Dopo la sconfitta 2-0 contro il Marocco nella seconda giornata dei Mondiali in Qatar il Belgio pare essere ufficialmente precipitato nel caos, con un tutti contro tutti che non lascia presagire niente di buono. Ad accendere la miccia sarebbe stato Kevin De Bruyne.
Belgio De Bruyne le critiche
Ha fatto veramente male il cazzotto preso dal Belgio contro il Marocco, una partita dove i Diavoli Rossi sono apparsi un’accozzaglia di giocatori del tutto slegati tra loro, soprattutto i reduci della cosiddetta “Generazione d’Oro”.
Non ha aiutato nemmeno l’atteggiamento pre-partita, con le dichiarazioni di De Bruyne che sono sembrate una resa incondizionata: “Noi favoriti qua? La nostra grande occasione l’abbiamo avuta quattro anni fa in Russia e l’abbiamo sprecata: adesso siamo troppo vecchi“, ha dichiarato quasi candidamente il fuoriclasse del Manchester City.
Non tutti nel Belgio l’hanno pensata allo stesso modo però, nello spogliatoio, visto che stando ad alcune testimonianze raccolte da Rtl Sport alcuni dei senatori sarebbero venuti direttamente alle mani. Ufficialmente la risposta è arrivata da Vertonghen: “”Non si dovrebbe discutere di certe cose all’aria aperta. Abbiamo qualità, ma forse col Marocco abbiamo attaccato male perché siamo vecchi? Ci sarà sempre un pensiero del genere”.
L’emittente fa nomi e cognomi non solo degli attori in campo, ma anche di colui che ha sbrogliato la matassa: botte da orbi tra De Bruyne, Vertonghen ed Eden Hazard, con Lukaku a fare da paciere. Lo stesso commissario tecnico Roberto Martinez si sarebbe messo in mezzo a tranquillizzare i suoi.
De Bruyne, il Belgio e la fine del ciclo
Tutta gente intorno o già oltre la trentina, quella della “Generazione d’Oro” di cui De Bruyne fa parte a pieno titolo.
Una squadra che ha goduto di ottima stampa, forse troppo accondiscendente nei confronti di un gruppo che di fatto non ha mai vinto niente.
Il miglior risultato dei Diavoli Rossi nell’ultimo decennio è stato, appunto, il terzo posto al Mondiale in Russia del 2018, quando perse in semifinale contro la Francia rimediando nella finalina per il podio contro l’Inghilterra. Un po’ pochino, comunque, visti i ripetuti flop sia all’Europeo del 2016 (fuori ai quarti col Galles) che in quello del 2020, dove era stata l’Italia a prevalere.
La sensazione è di aver sprecato un’enorme occasione, anche perché in Nazionale le nuove leve faticano a trovare spazio. Infatti è apparso ai più inconcepibile la decisione del ct Martinez di convocare gente già abbondantemente sul viale del tramonto, come Alderweireld o Vertonghen in difesa, per non parlare di Eden Hazard e Lukaku, fuori forma o infortunati.
Chi è entrato non ha fatto meglio, oppure è parso gettato nella mischia senza che nessuno gli spiegasse cosa combinare. Il povero De Ketelaere, ad esempio, che già arrivava da un periodo difficile al Milan, è stato schierato col Marocco addirittura centravanti nel finale di partita contro il Marocco.
E già col Canada la squadra di Martinez era parsa imbolsita, salvata solo da “san Courtois” che aveva parato il rigore di Davies e da un gol trovato in maniera quasi casuale: lancio lungo dalle retrovie e timbro di Bathsuayi. Un po’ pochino, diciamo.
Rimane da salvare la faccia, perché la situazione – incredibile, ma vero – è ancora aperta, nel gruppo F. Battendo la Croazia, infatti, il Belgio andrebbe agli ottavi di finale, dove comincerebbe davvero tutto un altro torneo. Al momento sembra una missione impossibile, ma le opportunità ci sono.
Martinez dovrebbe avere il coraggio di far giocare chi sta bene e non rincorrere gente fuori forma, come invece sta facendo con Lukaku, ad esempio, che è fermo da settembre ma aspira a una maglia da titolare. Perso per perso, il Mondiale belga dovrebbe avere un finale degno di una squadra e non di un’accozzaglia di stelle appannate.