Beckham, il calciatore inglese รจ stato ampiamente criticato per aver sottoscritto un contratto di sponsorizzazione col Qatar.
Sta facendo molto parlare di sรฉ David Beckham, ampiamente contestato per aver firmato un ricco contratto come ambasciatore per i prossimi Mondiali in Qatar. Molte le critiche verso lโex stella di Manchester United e Real Madrid, le quali si assommano a tutte le ingenti polemiche che circondano il Mondiale che andrร in scena nel 2022, che si candida a essere uno dei piรน contestati e controversi di sempre.
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Beckham: lโaccordo col Qatar
David Beckham รจ uno degli ambasciatori del Mondiale in Qatar del 2022. Un contratto ricchissimo, che porterร nelle casse dellโex calciatore inglese la vertiginosa cifra di 177 milioni di euro. Beckham, oltre a essere uno dei volti della coppa del mondo, sarร un vero e proprio testimonial del Qatar, con il compito di promuovere il turismo e la cultura del Paese in tutto il mondo.
Un accordo che รจ stato perรฒ ampiamente contestato, perchรฉ il Qatar รจ ormai da anni nel mirino del dibattito internazionale a causa dei frequenti scandali per la violazione dei diritti umani. Molte associazioni hanno aspramente criticato la scelta di Beckham di prestarsi alla propaganda del paese, in particolare Amnesty International starebbe provando a convincere il calciatore a rivedere la propria scelta.
Ciรฒ che preoccupa, Amnesty International e lโopinione pubblica mondiale, รจ lโoperazione che sta facendo il Qatar, ovvero quella di ripulire la propria immagine tramite lo sport, propagandando una fotografia positiva del paese volta a nascondere invece i crimini e le violazioni dei diritti umani che avvengono quotidianamente. Unโoperazione, tra lโaltro, decisamente non nuova nella storia dei Mondiali.
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Il Qatar e i precedenti storici
Lโoperazione propagandistica messa in piedi dal Qatar non puรฒ non riportare alla mente un altro Mondiale ampiamente criticato e controverso, quello del 1978 in Argentina. In un paese contrassegnato da una feroce dittatura, va in scena in assoluta tranquillitร il campionato mondiale di calcio, senza che gli venga fatta una decisa opposizione.
I primi gridi di dissenso e le prime idee di boicottaggio si sono spente di fronte al fascino delle tradizione e del profitto che rappresenta un Mondiale. Al tempo, come dโaltronde sta succedendo ora, la Fifa decise di non schierarsi, tenendosi fuori da questioni politiche e sostanzialmente chiudendo gli occhi di fronte a ciรฒ che stava accadendo in Argentina.
Ora, come allora, il potere mediatico ed economico rappresentato da un Mondiale vince sui problemi sociali e umanitari che vengono celati da questa organizzazione. Nonostante i tanti gridi di dissenso, lโorganizzazione del Mondiale in Qatar procede spedita e lโoperazione propagandistica del paese arabo procede a gonfie vele, come testimoniato dalla scelta di Beckham di accettare il ruolo di ambasciatore non solo del Mondiale, ma del Qatar.
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