Da centrocampista inesperto a pietra angolare dell’Inter: Nicolò Barella si sta prendendo la Serie A a suon di prestazioni
La prestazione di Nicolò Barella sul campo della Fiorentina porta alla mente una emoticon oggi molto utilizzata dai giovani d’oggi, quella con gli occhi a cuoricino che simboleggiano innamoramento puro per qualcosa che si è appena visto. Effettivamente, i novanta minuti più recupero giocati al Franchi sono letteralmente da stropicciarsi gli occhi.
Anche in tempi di pandemia, quando il contatto fisico dovrebbe essere ridotto al minimo, perché se lo scorso anno Barella aveva dimostrato di avere le potenzialità per prendersi la scena, in questa stagione il centrocampista sardo formato tascabile non solo si sta riconfermando, ma sta addirittura stupendo. Il gol segnato ai viola ha spianato la strada a un’Inter bisognosa di punti e certezze: i primi li ha portati lui stesso, le secondo le sta dando a tutta la squadra da un anno e mezzo.
Barella è cresciuto tanto
La prima cosa che balza all’occhio quando si parla di Barella riguarda la capacità di smaliziarsi rispetto a quello che è stato il suo grande difetto evidenziato lo scorso anno, ovvero un’irruenza eccessiva che lo portava spesso a prendere cartellini pericolosi. Conte non rinunciava mai a lui, ma talvolta doveva accontentarsi di una mezzala depotenziata in fase di non possesso in quanto già battezzata dal cartellino dell’arbitro.
Conte, in tal senso, è stato molto bravo a prendere quell’esuberanza e veicolarla verso binari più consoni, massimizzando le doti caratteriali di Barella e riciclandole in valori aggiunti. D’altronde, il ragazzo è ancora giovane e va instradato, ma il percorso imboccato dal sardo sembrerebbe essere quello giusto. Quest’anno lo abbiamo ritrovato ugualmente grintoso ma meno irruente, con soli 4 cartellini gialli messi insieme fino a oggi.
Un ammiratore bianconero
Dopo il bellissimo gol segnato alla Fiorentina, Barella ha ricevuto un endorsement da Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus che, su Twitter, si è complimentato per la gemma balistica dell’ex cagliaritano. Barella ha raccolto la stima e ringraziato, perché essere definiti un “giocatore maturo, completo e da ammirare” da uno come Marchisio non è roba da tutti i giorni.
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Con l’ex bianconero condivide la posizione in campo, la stima dell’attuale commissario tecnico della Nazionale – per Roberto Mancini, il classe 1997 sardo è un pilastro della mediana azzurra -, e le prospettive, anche se poi Marchisio ha dovuto fare i conti con parecchi infortuni, mentre per ora Barella è sempre stato bene.
Contro la Juventus ha sfoderato due ottime prestazioni, sia in campionato che in Coppa Italia. In settimana le squadre si sfideranno nuovamente per il ritorno di coppa, all’Allianz Stadium, dove Barella dovrebbe essere regolarmente presente. Conte lo sta utilizzando tanto – è il primo calciatore di movimento più schierato per minuti giocati, secondo solo ad Handanovic – e lui, per ora, non ne risente.
Barella: "Oggi abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Forse potevamo chiuderla prima e io potevo fare meglio. Ma è stata una vittoria importante. Un piacere i complimenti di Marchisio, un grande campione. Prima mi mancavano i gol, ora li sto facendo" pic.twitter.com/J4qjhiPHS2
— Daniele Mari (@marifcinter) February 5, 2021
Numeri da top
Con quello segnato a Dragowski, Barella sale a quota 3 gol in campionato, che uniti ai 5 assist portano a 8 le partecipazioni alle reti del 24enne nerazzurro: per lui è un record nella singola stagione di Serie A. Inoltre, con 11 reti e 14 assist è diventato uno dei due centrocampisti nati dopo l’1 gennaio ’97 ad aver già preso parte ad almeno 25 gol nella massima serie. L’altro è Federico Chiesa, altro talento cristallino del calcio italiano.
Poco più di un anno fa Conte menzionava Barella come esempio di poca esperienza europea, provando a giustificarsi per l’eliminazione alla Champions League. Il ragazzo non si è perso d’animo, anzi ha lavorato profondamente per migliorare e migliorarsi. Le sue prestazioni sono in ascesa, un moto perpetuo che nel centrocampo dell’Inter fa la differenza. E, attualmente, in Italia non c’è nessuno così incisivo come lui.
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