Con la sconfitta subita dalla Juventus il Barcellona torna a perdere un match di Champions League in casa. Il Camp Nou, inespugnato da anni, non è più un fortino invalicabile
Difficilmente ci dimenticheremo in breve tempo della grande impresa compiuta dalla Juventus nell’ultimo turno della fase a gruppi di Champions League. La vittoria per 3-0 a Barcellona ha consegnato ai bianconeri il primo posto del girone ma, soprattutto, ha rilanciato la squadra di Pirlo in quella che ha tutta l’aria di essere la prima sliding door stagionale.
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Vincere al Camp Nou non è facile, o comunque non lo è mai stato in questo secolo. Solo negli ultimi tempi, complice il calo verticale del Barcellona stesso, le partite giocate in uno degli stadi più imponenti e suggestivi del mondo sono tornate a essere un pochino più equilibrate. D’altronde, i blaugrana sono stati una delle potenze del nuovo secolo. Difficile, quindi, vincere in casa loro.
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Umiliazione Bayern, ma formale
Eppure il 2020, anno molto particolare per diversi motivi, ha (ri)portato il Barcellona con i piedi per terra. Infatti, prima della brutta sconfitta contro la Juventus, era arrivata la pesante umiliazione contro il Bayern Monaco. I bavaresi, durante la seconda fase della scorsa Champions League, si imposero addirittura per 8-2.
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La sconfitta, però, fu solo formale, visto che la fase finale della scorsa coppa si giocò interamente in campo neutro e i blaugrana erano stati sorteggiati per primi. A parziale difesa dei catalani va anche detto che, sia allora che oggi, si è giocato senza tifosi, viste le porte chiuse a causa dei protocolli di sicurezza. Senza il suo pubblico il Barcellona si è dimostrato più vulnerabile, anche se la disfatta contro il Bayern è figlia di cause ben definite. Tutte, o quasi, riconducibili alla gestione societaria di Bartomeu.
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Il Bayern Monaco, curiosamente, era stata anche l’ultima squadra a vincere fisicamente al Camp Nou in un match di Champions League. Succedeva nel 2013, quando sulla panchina dei bavaresi sedeva Jupp Heynkess e il Barcellona era allenato dal compiante Tito Vilanova. La partita, valida per la qualificazione alla finale di coppa, finì 0-3.
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In campo fu un monologo del Bayern, capace di andare avanti in avvio di secondo tempo grazie ad Arjen Robben, per poi raddoppiare con un’autorete sfortunata di Gerard Piqué. Nel finale, toccò a Thomas Muller arrotondare il risultato. Poi il Bayern vinse la coppa, battendo in finale il Borussia Dortmund. Ma, da quel giorno, il Barcellona in casa non perse più. Fino ai complicati, deludenti tempi recenti.
Gli ottavi di Champions League 2020/21 hanno poi spezzato definitivamente il tabù: la vittoria per 4-1 del PSG nella tana del Barcellona non ha solo consacrato Kylian Mbappé come una delle stelle mondiali, ma segnato definitivamente la fine di un ciclo irripetibile in casa blaugrana.
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