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Nonostante la dolorosa eliminazione europea, il Barcellona in Liga sta tenendo ritmi impressionanti. Giovani e cambio modulo alla base della rivoluzione di Koeman, che ora non è più in bilico

Cinque vittorie di fila, 12 nelle ultime 13, 14 nelle ultime 15 e 16 nelle ultime 18 partite giocate. Il Barcellona gira su numeri impressionanti e, dopo l’ennesimo roboante successo, rientra ufficialmente in corsa per vincere la Liga. Il 6-1 sul campo della Real Sociedad ha impressionato non tanto per la vittoria di per se, visto che il Barcellona sta comunque passando un momento di grande forma, quanto per il dominio incontrastato e disseminato durante tutto l’arco del match.

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Un match, appunto, condotto e controllato in scioltezza, con picchi di superiorità impressionante soprattutto se si considera la buona caratura qualitativa dell’avversario. Invece non c’è stata storia: i blaugrana hanno aggiunto un’altra tacca alla loro serie positiva, incrementando parallelamente anche il dato legato ai gol segnati e quelli subiti. Un saldo, positivo ovviamente, che sottolinea come – finalmente, direbbero i maligni – il lavoro di Koeman stia finalmente dando qualche frutto.

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Nonostante le tantissime critiche ricevute in questi mesi, Koeman è riuscito a raddrizzare una situazione molto complicata anche, e soprattutto, a causa delle troppe vicende extra calcistiche legate alle presidenziali, terminate solo qualche settimane fa con l’incoronazione di Joan Laporta nelle vesti di nuovo numero uno del club. In tutto ciò l’olandese si è dovuto muovere dovendo far fronte a un mercato quasi inesistente e ai tanti infortuni.

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Ora, però, Koeman ha recuperato tutti e lo spartito del Barcellona suona molto meglio. Sarebbe facile citare la rinascita di Ousmane Dembélé, per esempio, ma l’esterno francese – inarrestabile nelle sue scorribande ad Anoeta – è un profilo di qualità superiore. Ergo, andava solo recuperato, fisicamente e soprattutto mentalmente. Lo stesso vale per Frenkie de Jong, un po’ in difficoltà a inizio stagione, altro ragazzo destinato a fare grandi cose da qui in poi.

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Fonte immagine: @FCBarcelona_es (Twitter)

Il resto lo hanno fatto la crescita, anzi il ritorno agli standard abituali, dei vari Messi, Busquets, Jordi Alba e, anche se solo parzialmente, Griezmann, che a San Sebastian ha avuto il grande merito di stappare in avvio il match contro la sua ex squadra. Il resto ce lo ha messo Koeman, coraggioso nello scegliere un cambio modulo importante con passaggio alla difesa a tre, scommettendo su tutta una serie di ragazzi che si stanno imponendo alla grande.

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Il futuro Barcellona nasce dai giovani

L’uomo della partita contro la Real Sociedad è però stato senza dubbio Sergino Dest, un laterale destro che a Barcellona non si vedeva dai tempi di Dani Alves. Il classe 2000, arrivato l’estate scorsa dall’Ajax, è il capofila di tutta una serie di ragazzi destinati a prendersi la scena nel breve periodo. Dest, oltre alla doppietta, ha messo insieme tutta una serie di giocate fondamentali abbinate a una fase difensiva pressoché perfetta.

Da sottolineare, inoltre, l’ottima partita di Oscar Mingueza, preciso e puntuale nel ruolo di centrale difensivo destro, posizione che ormai ricopre quasi abitualmente. Lo spagnolo cresciuto a La Masia, soprattutto grazie all’assenza di Piqué, è diventato praticamente un titolare e contro i baschi ha affiancato con grande efficacia de Jong, spostato più indietro per l’occasione. Nella ripresa ha trovato spazio anche Ronald Araujo, uruguayano già nel giro della nazionale, rientrato da poco da un brutto infortunio.

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Infine, una menzione la merita Pedri, altro giocatore totale per un Barcellona che, nel canario ex Las Palmas, vede – forse giustamente – l’erede di Iniesta. Pedri ha solo 18 anni ma gioca ovunque con grande attitudine e facilità, senza forzare le giocate e associandosi in maniera perfetta con Messi, che in passato ne aveva tessuto le lodi in più occasioni. Tutto questo ha portato la stampa catalana a cambiare approccio soprattutto con Koeman, che ora vede la riconferma per la prossima stagione sempre più probabile.

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