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Il presidente del Barcellona, Joan Laporta, ha parlato di alcuni possibili ritorni illustri in coda alla presentazione di Dani Alves

Nei giorni dedicati alla sosta per le nazionali, il Barcellona ha ufficializzato il clamoroso ritorno di Dani Alves. Il terzino brasiliano, a 39 anni, ha lasciato San Paolo per riabbracciare quei colori che tante soddisfazioni gli hanno dato in carriera.

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Merito di Xavi, che lo ha richiamato alla base per affiancarlo nello spogliatoio, ma anche del lavoro di Joan Laporta, che ha accettato le richieste del suo nuovo allenatore dando l’ok per il trasferimento, a parametro zero, dell’ex nazionale verdeoro.

Barcellona e ritorni illustri: parla Laporta

Il numero uno del club ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della presentazione al Camp Nou di Dani Alves, sceso in campo davanti a migliaia di persone indossando dei particolari sandali che si è tolto non appena ha sfiorato il manto erboso.

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Per noi questo è un giorno speciale – ha detto Laporta – Barcellona ritrova una sua grande stella. È successo, non si può prevedere il futuro: la vita riserva sorprese, l’età di Dani è solo un numero esattamente come quella di Messi e Iniesta. Riportarli al Barcellona? Chi lo sa…”

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Fonte Immagine: @futboltime (Instagram)

I motivi delle operazioni revival

Ma perché il Barcellona guarda, almeno a parole, ancora al passato? Giustamente, i nomi di Iniesta e Messi fanno sognare una tifoseria nostalgica, soprattutto in un momento abbastanza mediocre alivello di risultati e sviluppo.

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Si spera che l’inerzia possa cambiare con l’arrivo di Xavi, ma al momento l’umore è basso. Così, riportando i tifosi nel passato, c’è la possibilità che la passione si risvegli. In secondo luogo, c’è sicuramente un ragionamento economico dietro.

In primis perché operazioni di questo tipo sono a basso costo, particolare non trascurabile, e poi perché – nonostante tutto – a livello di marketing calciatori di questo tipo faranno sempre muovere tanti soldi (magliette, biglietti), fino a quando decideranno di smettere definitivamente.

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Che la cosa funzioni, però, è ancora tutta un’altra storia: Dani Alves, per esempio, non potrà scendere in campo fino a gennaio e poi se ne dovrà valutare la condizione. Quanto potrà rendere? E quanto potrebbe incidere, per esempio, un Iniesta reduce da anni di J-League? Del campo, come sempre, sarà l’eventuale risposta definitiva.

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