Inizia la Banter Era del Milan. Probabilmente avrete sentito questo strano nome accostato di recente ai rossoneri, ma cosa significa e perché viene usato?
18 gol subiti nelle ultime 7 partite, una sola vittoria nel 2023 e, in mezzo, il flop dell’assalto a Zaniolo, che voleva venire al Milan ma il club non aveva i soldi per pagarlo. È terribile il momento dei campioni d’Italia, che questa sera affrontano l’Inter nel derby di ritorno, con la panchina di Pioli mai così in bilico e Rafael Leao incredibilmente ancora escluso dall’undici titolare. Benvenuti nella Banter Era del Milan.
Probabilmente avrete letto o sentito questo termine in giro, specialmente questa mattina sui social, nei commenti alla probabile formazione che intende schierare Pioli (un insolito 3-5-2 senza Leao in campo, appunto). Ma che cosa significa realmente e perché i tifosi rossoneri lo stanno usando così spesso nelle ultime ore? Proviamo a spiegare.
Banter era.
Grazie garante e pinolo— VIETATO SOGNARE (@mgpg07) February 5, 2023
Che cos’è la Banter Era e cosa c’entra col Milan
“Banter Era” è un termine che si è diffuso molto negli ultimi nel linguaggio del calcio italiano, che lo ha preso in prestito ovviamente da quello inglese. Tradotto, vorrebbe dire più o meno “era degli sfottò”: indica un periodo in cui una squadra di calcio è di livello particolarmente basso rispetto alla sua storia, ottiene risultati molto deludenti e arruolo allenatori e giocatori di secondo piano, ottenendo solo prese in giro e umiliazioni.
La parola “banter” è presente nella lingua inglese almeno dalla seconda metà del Seicento, e potrebbe derivare dal gergo popolare di Londra. Nell’Online Etymology Dictionary, si riporta che il suo significato sarebbe “attaccare qualcuno con battute e scherzi umoristici”, ovvero prendere in giro qualcuno in maniera particolarmente creativa. Nel Regno Unito, è oggi diffuso soprattutto in riferimento al calcio, al punto che esiste anche il termine “Banter FC”, per indicare una squadra in un profondo stato di declino.
Una Banter Era è di fatto un periodo di crisi spesso fisiologico di un club sportivo, che dopo la fine di un ciclo vincente fatica a iniziarne un nuovo, inanellando scelte sbagliate e pessimi risultati. In Inghilterra è stato spesso usato nei confronti dell’Arsenal, una squadra che più di una volta ha passato lunghi periodi senza vittorie. Di recente, la stessa cosa è successa per esempio al Manchester United, dopo la fine dell’era di Sir Alex Ferguson. C’è anche chi sottolinea come da qualche anno anche la Serie A stia vivendo una propria Banter Era.
Il termine si è diffuso tra i tifosi di calcio italiano solo da pochissimi anni, e tra la squadra maggiormente collegata a questo concetto è il Milan, che di recente ha vissuto un profondo momento di crisi dovuto al declino della lunga e proficua epoca di Silvio Berlusconi, iniziata a fine anni Ottanta. La Banter Era del Milan ha visto il proprio avvio, secondo la tradizione, nel corso della stagione 2013/2014, con l’esonero di Massimiliano Allegri e la squadra che ha chiuso il campionato in ottava posizione, la peggiore dal 1998.
A partire da qui, i rossoneri hanno vissuto un periodo di grandi delusioni, anche a causa dei problemi societari. In panchina si sono alternati, anche per motivi di risparmio economico, allenatori non di primo piano come Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, Sinisa Mihajlovic, Cristian Brocchi e Vincenzo Montella. In campo, invece, il Milan ha acquistato giocatori come Matias Silvestre, Jeremy Menez, Gabriel Paletta, Suso, Juraj Kucka e Gianluca Lapadula.
Alcuni tifosi ritengono che la Banter Era del Milan sia durata relativamente poco, concludendosi già nel 2017 con la vittoria della Supercoppa italiana. Altri, invece, sostengono sia proseguita almeno fino all’arrivo in panchina di Stefano Pioli nell’ottobre 2019, o comunque fino alla conquista dello scorso scudetto. A maggio 2022, per esempio Daniele Polidoro sentenziava su Wired la fine della Banter Era milanista, ma nel primo mese del 2023 – come evidenziato nell’incipit di questo articolo – le cose sono improvvisamente peggiorate, e il termine è così rapidamente tornato in auge.