Dopo oltre vent’anni la Reggiana ritorna in Serie B. Il protagonista assoluto è Augustus Kargbo, decisivo nella finale playoff vinta contro il Bari: di proprietà del Crotone, l’attaccante classe 1999 del Sierra Leone è già entrato nel mirino di diversi club di massima serie
13 giugno 1999: la Reggiana supera 3-2 la Lucchese nell’ultima giornata di Serie B, un successo che si rivela inutile vista la contemporanea vittoria del Cosenza sul Cesena che impedisce agli emiliani di lasciare il quart’ultimo posto che li condanna alla retrocessione. È la fine di un ciclo storico per il club, durato un decennio e che ha portato i granata a centrare due promozioni in Serie A, e l’inizio di un vero e proprio incubo.
Il nuovo millennio, infatti, sarà avaro di soddisfazioni per la Regia, costantemente lontana dalla promozione, capace di evitare una nuova caduta spesso per il rotto della cuffia e infine protagonista di ben due fallimenti datati 2005 e 2018 che sembrano condannare i granata emiliani all’oblio.
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A distanza di due mesi dall’ultima partita giocata dalla Reggiana in Serie B, il 24 agosto del 1999, nasce a Freetown, capitale della Sierra Leone, Augustus Kargbo. Potrebbe essere uno dei tanti bambini condannati a una vita di stenti in un Paese sconvolto dalle guerre civili e dalla povertà, ma a salvarlo, come nelle migliori favole, è il talento calcistico.
Nel 2012, infatti, mentre la Reggiana conclude la stagione con un anonimo 9° posto in Serie C – allora Lega Pro – il 13enne Augustus Kargbo viene notato mentre gioca scalzo nelle strade di Freetown da Numukeh Tunkara, agente guineano che batte le strade dell’Africa alla ricerca di talenti da sviluppare per il calcio europeo.
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Salvato dal talento
Tunkara decide di aggiungere alla sua squadra – che comprende anche l’attuale stellina del Bordeaux François Kamano e il romanista Amadou Diawara – anche Kargbo: un dialogo con i genitori del piccolo Augustus porta l’allora 13enne, che sogna di emulare il mito locale Mohamed Kallon, a trasferirsi in Guinea, Paese che offre strutture migliori per lo sviluppo calcistico.
L’arrivo in Italia è datato – ci viene in aiuto il completissimo portale di mercato Transfermarkt – 3 novembre 2017. A puntare sull’appena 18enne Augustus Kargbo sono i Lupi del Campobasso, che chiudono la stagione in Serie D al 10° posto e che vedono fin da subito di che pasta è fatto un ragazzo che corre veloce verso un futuro da star: la prima stagione da semi-professionista di Kargbo si conclude infatti con 20 presenze condite da 6 reti e 3 assist, a cui bisogna aggiungere un gol e un assist nelle tre gare giocate al Torneo di Viareggio con la Rappresentativa di Serie D.
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Sono numeri importanti, che valgono la chiamata del Crotone appena retrocesso in Serie B: convinti che per il ragazzo serva una crescita graduale, i calabresi lo girano al Roccella, impegnato in Serie D, ma se lo riprendono a gennaio dopo che il ragazzo ha messo insieme 13 presenze, tutte da titolare, e 4 reti. Alti e bassi – ci sono anche ben 6 gare saltate per squalifica – ma la sensazione che il talento, già intravisto nel ritiro estivo, non manchi.
Augustus Kargbo, le caratteristiche tecniche del “nuovo Kallon”
Rapido di gambe e di pensiero, dotato nel dribbling e coraggioso quanto basta per cercare le soluzioni meno prevedibili, Augustus Kargbo può operare sulla sinistra in un tridente offensivo per poi convergere verso il centro sfruttando velocità e cambio di passo.
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A Reggio Emilia si esprimerà poi molto bene anche in posizioni più centrali, operando come prima o seconda punta e andando addirittura a migliorare il livello di prestazioni e score: alto appena 172 centimetri, è sufficientemente robusto e coraggioso da tenere testa nei duelli fisici contro difensori molto più grandi di lui e quasi inarrestabile quando parte in progressione.
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Abile nel leggere le situazioni offensive, riesce spesso a inserirsi in area con successo e a liberarsi del marcatore – motivo per cui riesce a essere pericoloso anche di testa – mentre risulta molto forte anche nel difendere il pallone e nel concludere di prima intenzione. In campo aperto, in situazioni di contropiede, può infine risultare semplicemente devastante, e la sensazione è che non abbia ancora raggiunto il massimo potenziale.
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Kargbo-Reggiana, connubio perfetto
Nella seconda parte della stagione 2018/2019 mister Giovanni Stroppa gli concede 5 presenze in Serie B, 4 da subentrato e una, l’ultima, da titolare al fianco del nigeriano Simy. Non sono prestazioni, ma la sensazione è che quello di Augustus Kargbo sia un talento in parte ancora inespresso, e che per raggiungere il pieno potenziale il ragazzo abbia bisogno di trovare l’ambiente giusto per esplodere.
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Nell’estate del 2019 la Reggiana non si chiama più così, ma Reggio Audace: il fallimento dell’anno precedente l’ha privata del nome storico, la complessa situazione economica dei bassi livelli calcistici italiani le ha invece regalato – per la necessità della FIGC di completare gli organici in vista della stagione successiva – la promozione in Serie C nonostante la finale playoff persa contro il Modena.
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È nell’estate del 2019 che le strade della Reggiana e di Augustus Kargbo si incrociano: i granata, su cui in pochissimi sono pronti a scommettere persino per un torneo di metà classifica, ottengono il prestito dal Crotone e si rendono presto conto di aver concluso un vero e proprio affare. Dopo alcune partite trascorse in panchina, infatti, l’attaccante sierraleonese sfrutta l’occasione contro la Triestina (vittoria per 3-1, due gol e un assist per lui) e da lì si impone come un punto fermo nel 3-4-2-1 di Massimiliano Alvini.
Una promozione storica
Il resto è storia recente: volando sulle ali dell’entusiasmo la Reggiana non molla mai le posizioni di testa, si qualifica ai playoff e supera quindi il Potenza, il Novara e in finale il favoritissimo Bari di Aurelio De Laurentiis. Kargbo registra 8 reti e 6 assist in 21 presenze in campionato e poi si fa sentire quando più serve, andando a segno in semifinale contro il Novara e nella finalissima contro il Bari che fa esplodere di gioia Reggio Emilia.
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La Reggiana – che ancora deve riappropriarsi però del proprio nome storico – festeggia così il ritorno in Serie B a distanza di 21 anni, gli stessi segnati sulla carta d’identità di un Augustus Kargbo che corre da quando era un ragazzino e che non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi. Assoluto protagonista nell’ultimo atto – coglie anche un palo in avvio di gara – si conferma un talento al di sopra della media e pronto per ben altri palcoscenici.
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Augustus Kargbo, prossima fermata la Serie A?
Difficile dire adesso quale sarà la prossima fermata: potrebbe finalmente recitare un ruolo da protagonista a Crotone, ma l’eventuale promozione in Serie A dei calabresi potrebbe spingere il club a cercare al ragazzo una soluzione che gli permetta di scendere in campo con continuità e non interrompere un percorso di crescita che fino a oggi è stato lineare e costante.
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In questo caso potrebbe arrivare il rinnovo del prestito con la Reggiana, che però potrebbe ritrovarsi a trattare anche nel merito con un altro club: Augustus Kargbo sembra infatti finito nel mirino di alcuni club di Serie A, nello specifico Atalanta, Genoa e Sassuolo. Proprio la pista neroverde sembra quella più concreta, e la sensazione è che nel sistema di gioco di De Zerbi il sierraleonese – soprannominato “l’Imperatore” dai tifosi della Regia – potrebbe definitivamente esplodere.
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Cresciuto nel mito di Kallon, un po’ Boga e un po’ Mané – naturalmente in prospettiva e fatti i dovuti paragoni – Augustus Kargbo si gode il momento e aspetta di conoscere quale sarà il suo destino. Una stagione da protagonista in Serie B sarebbe forse la scelta più logica, ma la Serie A non può far paura a chi ha iniziato a correre da bambino, a piedi nudi, e non si è ancora fermato. Testa alta e occhi sull’obiettivo, la sensazione è che per il giovane Imperatore il meglio, come si dice, debba ancora arrivare.
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